venerdì 5 agosto 2011

Il mio ritiro

Scrivo dalla libertà pura e semplice, che con il passare dei giorni si è trasformata in un terribilmente noioso isolamento in una città ormai svuotata da tutta la fantasia. Scrivo solo perchè non riesco ad aspettare ancora un mese per farlo, nel momento in cui tornerò nella prigionia, forse ancora da solo, forse magari in compagnia.
Scrivo perchè ancora una volta ho fatto una scelta Diversa: tutte le persone, dall'inizio dell'anno o magari da poco dopo, iniziano a programmare la loro estate. C'è chi sceglie di votarla al relax dopo un duro anno, c'è chi sceglie di dedicarsi alle gioie che l'altro sesso(e il sesso) può dare, c'è invece chi si dedica al partner e per un po' escluderà dalla mente i cattivi pensieri. C'è anche chi sceglie di essere fucilato in un piede da una divisa veramente troppo antica e veramente troppo rigida e perde tutta la voglia di vivere un sabato sera in Africa, e c'è chi sceglie di fuggire in qualsiasi modo gli venga proposto.
Io come al solito ho fatto il bastian contrario, e dopo aver passato tutte le mie domeniche amoreggiando con la mia religione, ho deciso di dedicare anche i mesi estivi a tutto quello che di meglio posso chiedere, all'unica cosa che riesce a calmarmi e a farmi dimenticare tutto, che seppellisce il mio veleno e mi lascia in testa solo felicitazioni.
Quella partenza, quel viaggio, quella orribile macchina in affitto(la macchina peggiore mai progettata e messa in commercio, giusto per essere chiari) erano piccoli elementi che da mesi aspettavo, e anche il fatto che abbia dovuto guidare era come se mi portasse in un'altra dimensione. E poi ancora gli Autogrill, i compagni addormentati in viaggio, il mio abbigliamento da trasferta(occhiali da sole da tre euro portati sui capelli solo per posare-polo del coccodrillo-pantaloni al ginocchio-le mie adoratissime Fred Perry che già amo sopra ogni cosa e che non mi tolgo più) era come se mi riportassero a sei mesi prima, quando sotto il sole o con la pioggia L'abbiamo seguita fino alla retrocessione senza mai stancarci di Lei. E dopo i chilometri per seguirLa ovunque, finalmente ancora una volta eravamo con Lei. E poco importa che fosse solo un'amichevole contro una squadra di serie inferiore, questa estate ho capito che oltre al risultato e alla categoria c'è un'altra cosa che non conta, ed è la posta in palio. Come dicono i napoletani, conta solo il nostro amor.
Tre giorni dopo abbiamo replicato, con altri compagni di viaggio, con un altro mezzo ancora più scomodo, con altri avversari presi a caso per la strada(sembrava così, lo giuro...), sempre con quella voglia di cantare e di alzare le braccia, di combattere il Telepass e di restarLe accanto qualsiasi cosa accada. Più, sempre più, io canterò sempre di più, ho visto i biancorossi, mi sono innamorato, e non li lascerò mai più...