Dopo un'altra sconfitta del mio amore, un'altra prestazione assolutamente sottotono(e sono buono) della nostra indomita Curva e dopo prospettive future piuttosto allarmanti, in un certo senso, ho iniziato a pensare a cosa vuol dire la parola ULTRAS. Non esistono due tifoserie uguali tra loro, è ovvio ed è anche meglio che sia così, ce ne sono alcune simili ma in ogni caso ogni tifoseria degna di questo nome ha un elemento che la contraddistingue. Ci sono tifoserie che sono spinte dal desiderio di creare disordini alla vecchia maniera, ci sono tifoserie che prescindono dalla cosiddetta mentalità ultras e investono tutte le loro forze solo per la squadra, ci sono tifoserie spinte da una fede incrollabile e altre tifoserie che dopo un paio di sconfitte si spengono o affievoliscono il loro vigore, ci sono tifoserie che mettono al primo posto il loro essere ultras ed altre tifoserie che preferiscono aspetti più coreografici come le bandiere, le sciarpate e le coreografie stesse.
Secondo me, la migliore tifoseria è quella che non si lascia abbattere dai risultati negativi della squadra, e non perchè la squadra venga al secondo posto, ma perchè sa che in ogni caso i giocatori hanno bisogno degli ULTRAS. E tutto questo non significa subire passivamente le sconfitte che si susseguono, ma appoggiare la squadra nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia, proprio come se si trattasse di un matrimonio. Perchè alla fine è proprio di questo che si tratta, di un matrimonio, di condividere i momenti belli e di aiutarsi nei momenti brutti, di gioire per le vittorie e di non abbattersi per le sconfitte, ma cercare di superarle e andare avanti.
Alla luce di tutto questo, c'è una tifoseria che a mio parere soddisfa tutti questi requisiti alla perfezione, e per fortuna è una tifoseria con la quale abbiamo parecchi valori in comune...la lontananza(geografica e anche di categoria) ci divide ma la mentalità ci unisce...ed è ovvio che io stia parlando degli ULTRAS della Salernitana.
Provate a pensarci un attimo...Io non ho mai visto nessuno come loro...Sono ultimi in classifica, ormai praticamente condannati alla Lega Pro già da un annetto(non è per vantarci, ma l'anno scorso il gemellaggio è servito a qualcosa, in campo...) eppure nonostante la rassegnazione che li ha pervasi continuano ad esserci, anche in trasferta, anche con i divieti, sempre e comunque con la voglia di cantare. E non sopportano passivamente la cosa, anzi, sono in rotta quasi totale con il presidente lombardi, contestano allenatore e giocatori ad ogni indecorosa prestazione(cioè praticamente ad ogni partita) ma continuano a restarLe accanto, per la maglia e per la città.
E se tutto questo non vi basta, la chicca finale sono i testi dei loro cori...Sembrano poesie perchè parlano d'amore, un amore tormentato e difficile, molto spesso non ricambiato, ma sempre di amore si tratta. Due o tre cori in particolare mi hanno colpito, e vi assicuro che leggendoli si perde molto della loro essenza. "Tanto già lo so, sempre con te sarò, e mai ti lascerò". "Sembra impossibile che segua ancora te, questa è una malattia che non va più via, io voglio andar via, voglio andar via di qua, ma non resisto lontano da te". I versi incantati di un incondizionato amore, che porta via anni di vita, che-come si dice a Bari- fa fare veleno, che ti fa tornare a casa sconsolato dopo l'ennesima sconfitta e che presto potrebbe dare una delusione di quelle enormi. Ma loro non divorziano, perchè in fondo quando qualcuno è innamorato veramente affronta le catastrofi e non è mai sazio delle vittorie. Noi, in serie A, nella prima metà della classifica, con 32 punti dopo 26 giornate(previsione che solo i più ottimisti avrebbero azzardato il 15 agosto), dopo delle imprese notevoli a livello calcistico( due pareggi contro l'Inter prima in classifica, un secco 3-1 alla Juventus, partite dominate in trasferta con squadre di livello superiore e non portate a casa solo per sfortuna/mancanza di esperienza) e non solo(per due volte in 5000 a Milano,5000 a Genova, 15000 a Roma dove abbiamo dato una vera e propria lezione di tifo, un migliaio a Bergamo) sembriamo già essere stanchi di questo magico Bari, e dopo solo tre sconfitte consecutive. Loro, i fratelli, continuano ad andare in trasferta con costanza, anche quando la trasferta viene loro vietata, anche quando prendi la neve e i tuoi idoli sembrano una squadra di seconda categoria, anche dopo 18 punti in 26 partite, 4 vittorie totali, 25 gol fatti e 43 subiti.
Dopo questo interminabile sproloquio, devo chiudere in bellezza, con un coro creato di ritorno da una trasferta, dopo l'ennesima sconfitta. "Jà màààà vrèèèèèèè, non tifo per gli squadroni, IO TIFO TE...Granata è una malattia non è un color, la maglia che porti addosso è la mia ossession, con il coltello tra i denti lotta col cuor, se in campo cacci le palle già sei un campion...".
Perchè in fondo i tifosi chiedono solo questo: abnegazione alla maglia, rispetto per i colori, impegno totale in campo, e niente più.
Divertitevi...