Tra un'autocommiserazione e una trasferta, un viaggio lungo una giornata e uno lungo tutta la vita, un delirio psicologico e un progetto altisonante e intrisodi arroganza, e tra vari esaurimenti nervosi, certe volte si riesce anche a riflettere su se stessi. E' facile farlo, basta "solo inclinare la testa a sinistra e lasciare che la mente vaghi". E, a parte tutto quello che dice JD, alla fine è vero, vagare con la mente e riflettere(su se stessi, sugli altri, sulle piccole cose, sulle grandi cose, su tutto) è una cosa abbastanza facile. Certe volte basta un programma alla Tv, certe volte una serata con i tuoi amici, certe volte il bisogno di staccare da tutto e da tutti, certe volte il bisogno di libertà, a volte solo anche un barattolo di Nutella. Oppure una trasferta, o una settimana a dialogare principalmente con un computer e attraverso di lui. Certe volte mi piace farlo, mi bastano un paio di pacchetti di sigarette e la dispensa piena.
Beh, in momenti come questi è molto facile pensare. Sapete, ci sono molte cose su cui riflettere, come il riscaldamento globale, o le guerre. O il razzismo, l'integrazione e la "diversità". Si può riflettere sulla propria vita, su cosa va bene e cosa no, su cosa cambiare urgentemente e su cosa attendere. Si riflette sulle persone che ci stanno accanto, che ci sorreggono davvero nei momenti difficili, e sono davvero importanti per te. Si pensa al proprio hobby, alla propria passione, al proprio divertimento. Si pensa ai doveri, a tutti quei momenti brutti che la vita ti riserva, e a come affrontarli con il sorriso, sempre. Si pensa alla squadra di calcio, al cantante preferito, a tutto. Si pensa al male, a tutti quelli che ti hanno colpito.
Io sono senza voce e sopravvivo...
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