mercoledì 22 giugno 2011

Le mie libertà

Parto con una citazione(e ne infarcisco il testo, e una citazione lo concluderà, oggi non mi va davvero di creare nulla): non resteremo più prigionieri, ma evaderemo come Steve McQueen, o come il grande Clint in fuga da Alcatraz. E nie nostri giorni, nella nostra vita, perfino nei nostri sogni c'è qualcuno che ha già deciso per noi.
E allora stop, liberi tutti. Dai virus della mediocrità. Da un ministro dell'interno che ancora non si vuole arrendere, ma non ha capito che continueremo a oltranza. Dai dogmi e dalle televisioni. Da un premier che ha così tanti soldi che li da alle fiamme...gialle. Dalle bugie, dai debiti, da gerarchie, dagli obblighi e dai pulpiti. Dai doveri che questa società ci impone se vogliamo trascorrere almeno decentemente questo viaggio. Da ciò che uccide TE e da tutto ciò che ho intorno. Sopratutto da ciò che uccide LEI(ma la difenderemo in ogni caso). Da tutti quelli che inquinano il mio campo. Da tutti quelli che non si rendono nemmeno conto di inquinare il mio campo. Dal Telepass che continuano a proporre, come se niente fosse, e che noi come se niente fosse continueremo a rifiutare. Dalle galere, quelle vere e quelle immaginarie dei nostri pensieri. Dai metodi peggiori per distruggere il nostro pianeta(ci trasferiremo in massa su NeoPlant come i personaggi di DragonBall, a quanto pare). Dalle ondate che sommergono tutto. Dalle valutazioni, dalle classifiche, dalle mancate promozioni e dalle retrocessioni.
Cercherò di liberarmi, ora sono stanco.

lunedì 6 giugno 2011

Il mio tradimento

Molte delle mie storie iniziano la domenica mattina, o al massimo il sabato sera. Quel momento in cui, finalmente, metti da parte tutta la settimana appena trascorsa per dedicarti all'evento che aspetti dalla domenica prima.
Anche questa storia nasce la domenica mattina, con Montgomery che mi piomba in casa nel bel mezzo della fase Rem e io che passo i miei primi 300 secondi da sveglio a insultarlo per aver spezzato l'abbraccio di Morfeo. E poi, dopo lo smadonnamento post risveglio, quel focalizzare la mente sulla solita domenica. O meglio, su una domenica uguale ma in qualche modo diversa. Diciamo che le attività sono più o meno sempre le stesse, ma il destinatario è assolutamente diverso, esattamente come passare dalla maglia che hai difeso e hai accompagnato fino alla retrocessione per arrivare alla maglia che resta nei tuoi pensieri, e che adesso, da ospite, da amico, da fratello in eterno, vuoi portare un passo più vicino al sogno.
Un'iniezione di adrenalina. Un ventaglio di molteplici emozioni che da molto tempo, dopo un campionato deludente, solo i miei amati granata potevano darmi. Il cielo che piscia ininterrottamente dalla mattina, ma che si ferma giusto in tempo per l'inizio, e ricomincia subito dopo la fine, come se anche lui volesse farci capire in qualche modo che il destino era accanto a quella maglia, come se niente potesse rovinare una giornata fantastica. I ragazzi visibilmente con i nervi a fior di pelle, perchè dopo tutto un campionato passato a lottare si giocano buona parte del loro sogno in uno stadio di provincia che non meritano. La sensazione di tradire myLove quando dall'altra parte della barricata mostrano i colori che sempre ho amato sopra ogni cosa, e che invece oggi devo odiare per un altro fantastico colore. L'appoggio di tutta una città che urla che Lei dal campo ci deve credere, e noi tutti con lei. La voglia di godersi la partita in qualunque modo vada, perchè potrebbe essere l'ultima(anche se in questo nessuno ci credeva, la delusione sarebbe stata cocentissima, altro che al di là del risultato). Le lacrime di un fratello, e l'abbraccio con lui, quando gli avversari vanno in vantaggio, quel gol che spezza il cuore di tutta una curva e che in qualche modo può rimandarli indietro di un anno, che può distruggere il sogno di tutta una città, che vuole tornare dove merita di essere. La sicurezza forse dell'unico tra tutti(si, ero io) a continuare a crederci anche con lo svantaggio, sicuro che la giornata sarebbe finita bene, non poteva assolutamente finire male. E poi le lacrime di tutti quanti, dalla RagazzaUltras a Shanghai, dal Milite al Fotomodello, quando in pieno recupero Lei segna per la terza volta, chiude la partita e regala a quelli che l'hanno seguita pieni di orgoglio altre due giornate di pura adrenalina, contro dei rivali storici che tutti agognavano. E poi la pazzia finale, nell'attesa di tornare a casa, quando a tutti la tensione scivola via con salti e canti, mentre il cielo ricomincia a far piovere.
Ad un certo punto davvero credevo di trovarmi in una strana situazione di tradimento. E' come se avessi trovato una donna molto simile alla mia amata, ma più eccitante, con gli stessi valori e le stesse idee ma con molto più entusiasmo. Certo, dopo un po' mi sono accorto di essere matto, ma per un po', sopratutto quando un ex-biancorosso ha ribaltato la partita a metà del secondo tempo, ero davvero convinto che ci fosse tutto quello che cercavo. Più di un migliaio di persone che hanno viaggiato una domenica di giugno per una semifinale di playoff, un sostegno continuo e disinteressato alla maglia, lacrime e risate. Fantastico.
Alla fine, sotto il diluvio, siamo andati via. Purtroppo, probabilmente, non potrò tradire ancora myLove quando il cavalluccio marino(che mi ha messo un tarlo nel cervello, ma ci torneremo) affronterà le ultime due curve di questo Gran Premio. Non so come chiudere questa sensazione sospesa, se non con due piccoli appunti:
a)il mio cuore resta sempre di quei due colori, è stata solo una sbandata momentanea(che ripeterò, in ogni caso)
b) SALERNO, CI DEVI CREDERE ANCORA. Anche per i tuoi gemelli che non vedono loro di incontrarti ancora, il prossimo anno.