Sulla parete di un locale della Town frequentato un paio di volte, e che per molti di noi, in quelle occasioni, è stato la cesta della sbronza, una frase che dal mio primo ingresso mi ha colpito. Beata la terra che non ha bisogno di eroi. Per quanto sarebbe bello vivere nell'Utòpia, riflettendoci bene sopra ho deciso che la citazione di Brecht non mi convince del tutto. Sono convinto che ognuno di noi abbia bisogno di qualche eroe su cui ispirarsi, un modello da seguire, o anche solo un personaggio da ammirare, forse per ricordarci che ci sarà sempre qualcuno migliore di noi, e per darci quella spinta a diventare persone migliori.
Certe volte ci basta guardare alle persone vicino a noi per trovare degli eroi, che siano in famiglia, o tra gli amici, o anche sul lavoro. Altre volte la nostra insoddisfazione ci avvicina a personaggi visti solo fotograficamente, come i protagonisti dei nostri film preferiti, o i cantanti delle nostre canzoni, o i calciatori che ci fanno impazzire.
Stranamente, anche per me è così. Solo che a me non è mai interessato emulare chi ha successo, o il belloccio che uccide il cattivo e si prende la bella di turno, o il centravanti che segna a ripetizione e fa vincere le partite. In ogni persona, ammiro sempre sopra tutto la capacità di essere coerenti con se stessi e la voglia di lottare, anche contro mille demoni e mille frustrazioni. Non ho mai ammirato i numeri 10 pieni di fantasia, ma amavo i numeri 4 che lottano a centrocampo a recuperare palloni preziosi. Quando guardo Guerre Stellari il mio preferito non è mai Luke, ma sempre Ian Solo, e anche in Matrix parteggiavo per Morpheus e non per Neo, nonostante lui fosse il Prescelto e solo lui potesse salvare il mondo. Il mio cantante preferito, oltre per la magia delle sue canzoni, ha conquistato il posto nel mio personale Eden quando ho scoperto che ha preferito morire, piuttosto che venir meno ai suoi principi. Sulla terra questa scelta è considerata quasi da tutti una scelta perdente, ma io l'ho sempre trovata così vincente e affascinante.
Probabilmente è un'inclinazione genetica, o magari una botta in testa presa da piccolo, ma non riesco proprio a non fare il tifo per gli antieroi, quelli che lavorano nell'ombra e che sono pieni di difetti, ma sono proprio quei difetti che alla fine dei conti fanno di questi antieroi ciò che sono. Quando leggevo i primi Topolino, odiavo quel topo perfetto che risolveva tutti i misteri e aveva una ragazza che lo idolatrava, ma la mia mente sclerava per il papero permaloso e troppo sfigato, perchè era proprio la sua sfiga a renderlo un vincente, per me.
Credo che ognuno debba trovare i suoi eroi. Perchè la terra ha un disperato bisogno di eroi, basta dare uno sguardo fuori dalla finestra, e perchè probabilmente la sensazione che ci sia qualcuno che quasi magicamente possa dare una svolta alla situazione ci conforta. Quindi ben vengano i vari Superman, Bono Vox, Ibrahimovic e compagnia bella. Però io preferisco ancora l'imperfezione.
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