mercoledì 19 maggio 2010

Il mio campionato da incorniciare

Tutto iniziò il giorno di ferragosto, 15 agosto 2009. Quel giorno, in Curva, eravamo più o meno in cinquemila, e forse era comprensibile, molta gente era in vacanza, molta gente continuava a godersi il giorno più matto dell'estate. Fratello, EnergiaPura ed io eravamo lì, per la coppa Italia, Bari-Empoli. Quel giorno tornammo a casa tristi, dopo una sconfitta ai rigori che dal vivo non avevamo mai visto(nemmeno una vittoria ai rigori avevamo mai visto, se è per questo, non abbiamo avuto poi così tante partite ad eliminazione diretta nella nostra storia, non so se mi spiego..) e presegivamo un disastro che in molti già avevano pronosticato. Alle nostre spalle, l'ennesima illusione e l'ennesima delusione, un americano con i capelli rossi era venuto dal Texas, accolto con tutti gli onori, e ci aveva preso per il culo alla grande, come molti altri nel nostro passato.
Solo una settimana dopo, altri 5000 baresi erano pronti al primo grande esodo dell'anno, e nel solito pullman ci ritrovammo in 5, Fratello, Riccetto, Asiargento, io e Giovanni Peroni, in direzione Milano per la prima di campionato. Sotto una temperatura tropicale tocca al Bari la prima partita della stagione, e contro il campioni d'Italia, i supercampioni, Masiello contro Maicon, Kutuzov contro Milito, e gli occhi di una nazione puntati addosso. Risuona ancora l'eco del "Bari, Bari" con cui abbiamo fatto vedere a tutti che si, i baresi erano tornati, e comunque andasse erano lì per sostenerla. Alla fine, quella partita l'abbiamo dominata, rischiando di vincerla, io avevo il mal di testa, Riccetto le lacrime agli occhi, la prima grande emozione di quello che si sarebbe dimostrato un campionato fantastico. Passò un'altra settimana e quello spettacolo visto a San Siro sparì, un pareggio difficile strappato al Bologna che arrivò al San Nicola con un portiere e dieci difensori.
Settembre. Dopo la sosta per la Nazionale, il Bari va a Palermo senza i suoi tifosi, a cui è vietata la trasferta. E di nuovo, il Bari a testa alta contro una squadra superiore, domina tutta la partita ma all'ultimo minuto Budan fa sfumare la prima vittoria stagionale. Vittoria che arriva dopo sette giorni, una prestazione monstre contro l'Atalanta già alla deriva, 4 a 1, un rigore sbagliato, un palo, questo è il Bari che sognavamo. Quello che non sognavamo è quello che si vede nell'infrasettimanale, ancora al San Nicola, contro il Cagliari, quando il primo( e forse l'unico) errore in campionato di Andrea Ranocchia regala a Nenè il gol vittoria, e al Bari la prima sconfitta stagionale. Passano altri tre giorni, e per la seconda volta in un mese i baresi, ancora in 5000, tornano a San Siro, stavolta contro l'altra squadra di Milano, il Milan di Leonardo che sembra allo sbando. Il Bari nè approfitta ma non fino in fondo, un grande Storari nega al Bari una vittoria che sarebbe meritata totalmente, vittoria che ancora una volta è presa sugli spalti, dopo l'ennesima grande partita della Curva Nord.
Arriva ottobre, un pareggio scialbo in casa con il Catania apre il mese. Dopo l'ennesima sosta per la nazionale, si va a Verona. Siamo in mille, più o meno, da Milano partiamo in tre con il treno, Montgomery, Biondino ed io. La curva va e la squadra pure, Chievo battuto 2 a 1 e si torna a casa. Una settimana dopo, la Lazio al San Nicola prende due pappine, seconda vittoria consecutiva per noi prima di due trasferte in 4 giorni. La prima, mercoledì sera, a Parma, un freddo bestiale e due gol dei crociati, loro restano la nostra bestia nera, seconda sconfitta per noi.
Novembre, il mese delle foglie morte e delle trasferte da manuale. Primo novembre, il mese appena iniziato, e la trasferta che aspettavamo da anni. Genova, sponda blucerchiata, un gemellaggio giovane ma solido, che non vede l'ora di vedere la prima partita tra le due squadre, e come valore aggiunto la prima volta da avversario di Antonio Cassano contro la Sua squadra. Prima della partita, un'ora o poco più all'esterno della Gradinata Sud, Ultras Bari e Ultras Tito insieme, si canta e si fa festa. Molta gente ci guarda e pensa che sarebbe bello se fosse sempre così, tifosi di due squadre così in sintonia, separati dalla geografia ma uniti dai valori. Con il Verna e Titto, e con altri 5000 baresi al seguito, arrampicati sulla struttura del Marassi, dopo un'ovazione da brividi per il numero 99 della Samp, dopo un rigore sbagliato da Barreto e un gol ingiustamente annullato a Bonucci(il tutto negli ultimi 3 minuti della partita) torniamo a casa con un altro pareggio, e con la consapevolezza che avremmo potuto vincere facilmente. Con il Livorno in casa cogliamo un'altra importante vittoria in chiave salvezza, e dopo 15 giorni(maledetta nazionale...chiamasse almeno Tonino) arriva La trasferta. 22 novembre 2009, 9 mesi dopo la trasferta di Livorno in B i Cinque si ritrovano insieme, in mezzo a 15000 baresi che invadono la Capitale e dominano i romanisti, nonostante molti dei pullman arrivino in ritardo, nonostante Pollice-In-Bocca segni tre gol nella prima mezz'ora, ma il nostro tifo non cala, mai nemmeno per un secondo. Alla fine, con le note di Grazie Roma, io e Riccetto versiamo lacrime di gioia, e non importa la sconfitta, importa solo l'Amore... Il mese si chiude con un'altra importante vittoria contro il Siena firmata da Andrea Masiello.
Dicembre si apre con un'altra trasferta negata, stavolta in quel di Napoli, due città divise da una rivalità storica e da vari gemellaggi-odi incrociati. La partita è persa per 3 a 2, Quagliarella aveva deciso di svegliarsi proprio quel giorno(probabilmente è l'unica partita che ha giocato decentemente in tutto il campionato) e l'arbitro aveva deciso di danneggiarci con due espulsioni alquanto discutibili. E poi, dopo una settimana, un'altra notte magica, con laser verdi, rigori contro e a favore, e la Vecchia Signora d'Italia che dopo essere stata eliminata dal girone di Champions deve inginocchiarsi(che cosa succede quando una Signora si inginocchia lo sappiamo tutti...eheheh) ai tre gol a uno dei biancorossi, che regalano ai propri tifosi un'altra fantastica impresa.
Il 2009 sfuma, e inizia il 2010. Il Bari lo apre con una vittoria al San Nicola contro l'Udinese in un freddo pomeriggio di gennaio, e per la seconda volta in tutto il campionato si ritrovano i Cinque, con le varie aggiunte baresi(leggi Paranoia, Panzerotto, Fanta, Capacchione). Qualche giorno dopo tutti a Firenze, dove purtroppo il Bari è costretto a subire prima l'infortunio ad Andrea Ranocchia, che compromette definitivamente la stagione e la partecipazione ai mondiali che sembrava quasi certa, visto il suo grandioso campionato, e poi la sconfitta per 2 a 1 firmata da Nacho Castillo, che segna il suo unico gol in maglia viola(colore della....) prima di venire proprio a Bari. Finisce il girone d'andata, e ovviamente la giornata successiva è la prima di ritorno(ragionamento che non fa una piega) di nuovo contro l'Inter, stavolta al San Nicola, e ancora una volta andiamo vicini al colpaccio, recuperati in dieci minuti dopo il doppio vantaggio firmato Paulo Vitor de Souza Barreto. La settimana dopo si va a Bologna in duemila, sotto un freddo polare, e si assiste alla peggiore partita dell'anno, sia in campo che sugli spalti, il Bari esce sconfitto dal Dall'Ara per 2 a 1 dopo essere andati anche in vantaggio. Tra le due partite un'infrasettimanale pareggiata a Genova contro i rossoblu, partita che doveva essere giocata il 20 dicembre ma spostata per tutta la neve caduta sul nord Italia proprio in quei giorni. Gennaio si chiude con un'altra partita fantastica, contro l'odiato Palermo, battuto 4 a 2 nonostante un ragazzino argentino ce la metta proprio tutta per non perdere, e nonostante un nano poppito salentino sceso in campo con la fascia da capitano giallorossa(orribili colori, per inciso) avesse promesso a tutta la sua squadra una cena pagata in caso di vittoria( SUCAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA)
Febbraio è il mese peggiore. Inizia con una sconfitta nel finale a Bergamo dove un migliaio di baresi avevano dominato gli atalantini, prosegue con una bruttissima sconfitta a Cagliari, va avanti con la prima sconfitta del campionato contro una strisciata, quando il Milan viene al San Nicola e passa con Borriello e Ronaldinho(ma se dava un rigore clamoroso sullo zero a zero la partita sarebbe stata diversa) e si conclude con un pesantissimo 4 a 1 subito a Catania. Le quattro sconfitte consecutive pesano, ora siamo in lotta per non retrocedere e dobbiamo prenderla sul serio.
Marzo si apre, per fortuna, con una vittoria, seppur difficile e di misura, contro il Chievo in casa, vittoria che ci avvicina a quei 40 punti che significano un altro anno di serie A. E ci si avvicina ancora di più la domenica dopo, sotto una trentina di gradi centigradi, ancora all'Olimpico di Roma, contro la Lazio in crisi. Almiron, Alvarez e Gillet che para un rigore fanno esplodere i 5000 vestiti di biancorosso che ormai sanno di essere salvi. Poi arriva il Parma, la bestia nera, con cui pareggiamo 1 a 1. E dopo tre giorni, di mercoledì sera, il pupillo di Bari torna a casa, accolto da 35000 baresi che urlano il suo nome e sventolano le bandiere insieme a quelle dei gemelli sampdoriani. Tonino segna e non esulta, ma nel secondo tempo ribaltiamo la partita e ora si, finalmente la salvezza è arrivata. La domenica delle Palme si va a Livorno, e con Fratello e Fabietto e altri 500 baresi pensiamo a divertirci e a goderci la partita, e quasi nessuno si accorge, tra cori e salti, che a 5 minuti dalla fine il Livorno pareggia il nostro gol per il pareggio finale.
Aprile. Il giorno prima di Pasqua, a Bari arrivano 15000 romani in piena corsa per lo scudetto, colorano tutta la curva sud con i colori più brutti del mondo(non che siano brutti i colori in sè, ma il loro accostamento proprio non funziona) e passano con un gol di Vucinic, nonostante il nostro tifo indiavolato. Quindi si va a Siena, una pioggia torrenziale e un 3 a 2 per i padroni di casa che sa tanto di combine, ma fa niente, l'importante è avere evitato una polmonite quasi certa ed esserci divertiti, dimostrando che anche sotto la pioggia siamo capaci di un tifo unico. A Bari la settimana dopo arrivano gli odiatissimi napoletani, e ancora una volta grazie ad un giocatore che si sveglia contro di noi vincono: questa volta tocca al Pocho Lavezzi, 8 gol totali in campionato di cui due proprio al San Nicola, che permettono al Napoli di tornare a casa con i tre punti. E poi il 25 aprile, il giorno della Liberazione, a Torino cercando una vittoria, e invece ottenendo tre gol dagli juventini e qualche bomba lanciata nel nostro settore dagli "ultras"(le virgolette sono d'obbligo a questo punto) bianconeri.
E arriva maggio, il campionato ormai agli sgoccioli e che per noi non ha davvero più niente di concreto da dire. Vinciamo 3 a zero in casa contro il Genoa, poi un divertente pareggio per 3 a 3 a Udine dove in 300 circa abbiamo fatto in ogni caso un buon tifo e all'ultima giornata, dopo una straordinaria coreografia, si vince 2 a 0 contro la Fiorentina costretta in classifica dietro di noi, e il campionato chiuso in bellezza.


Momenti di gloria: Riccetto che mi guarda e piange dopo il gol di Kutuzov a San Siro, i fumogeni accesi davanti alla stazione di Verona, il ritorno da Parma di notte, le mani e i cori sotto la Gradinata Sud di Genova, il boato alla presentazione delle formazioni dopo il nome di Antonio Cassano nella stessa partita, Asiargento lanciatissimo contro la Roma, la pasta al forno, il 3 a 1 e il nostro pianto di commozione nonostante la sconfitta, la trasferta di Firenze con Asiargento e Fratello nel pullman del mitico Gianni, il freddo di Bologna, il treno verso Bergamo e le latrina nel pullman che ci portava allo stadio, il fantastico nove posti per Roma in sette, Fratello carico carico a pompa contro la Lazio, Tonino sotto la Nostra Curva, il trasfertone a Livorno,la foto con i pantaloni abbassati e le mutande da fuori a Bari-Roma, il coro Ovunque Andrai a Siena sotto la pioggia torrenziale, "Con le mani quando volete" a Torino mentre loro sapevano solo lanciare le bombe....


Per concludere almeno una volta in bellezza, i ringraziamenti, uno per uno: ringrazio Perry e Mr. Ventura per questa squadra, il capitano Gillet, i due Masiello, Santa Nicola Belmonte, Ranocchia che si è perso mezza stagione, Leonardo Bonucci(lo sai, ti amo), Sergio Bernardo Almiron(uno così non lo avevamo mai avuto, ti prego non andare via), Alvarez, nonostante i deliri mentali che ci ha provocato, Vitino, Meggio, il Generale, Nando Sforzini, Donati che dopo un grandissimo girone di andata si è un po' ammosciato e il Rosso che ha preso il suo posto alla grande.
E poi loro, i miei magnifici compagni di viaggio, Titto, Ste, Peppo e Verna su tutti, più i compagni di Milano(vecchi e nuovi) che sono stati sempre presenti( Damiano, unico ad esserci tanto quanto me e anche di più), che si sono aggiunti a stagione in corso(Nuccio, Michele, David e Paolino) o che c'erano e non c'erano( Noffrino, Gianmarco e Paolo di Novara, oltre a tutti i vecchi). E poi Fabietto, con cui ho avuto un'odissea per quelle maledette birre prima di Livorno, il piccolo Walter che iè nu uagnon nzist, Antogay che si è fatto una trasferta(anche se era a Roma, quindi non era proprio una trasferta...)i Bari 1908 compagni di tante fantastiche trasferte e il pullman di Juanito protagonista di altrettante. E poi tutti gli altri al San Nicola, Slè che ripudia la sua seconda fede e inizia ad insultare i milanisti,Ilario e suo cugino, Smile my borghetti's brother, Fantaghirò e i vari amici di Verna........a tutti voi va il mio enorme GRAZIE per una fantastica annata...ma sopratutto il GRAZIE più grande va a TE, che sei sempre con me, che non mi lasci mai come io non lascio mai te, che mi regali tante emozioni domenica dopo domenica, che mi dai un motivo per vivere felice, che mi fai stare con gli amici e mi fai girare l'Italia....GRAZIE AMORE MIO....SEMPRE CON TE SARO' E MAI TI LASCERO'...


buona estate, buon mondiale e buon calciomercato a tutti...

lunedì 17 maggio 2010

La mia sporca ultima domenica

Domenica 16 maggio, ore 15.35 circa, 30 milioni di italiani esultano perchè un montenegrino ha portato in vantaggio a'Maggica(già nel nome sono burini) che è virtualmente campione d'Italia.
Domenica 16 maggio, ore 16.15 circa, 10 milioni di italiani, diversi da quelli di prima, esultano, perchè il Principe ha segnato di nuovo, e già iniziano i festeggiamenti per lo Scudetto numero 18.
Domenica 16 maggio, ore 15.40, ore 16.10, ore 16.50, ecco gli unici momenti in cui la gente come noi ha esultato: il primo e l'ultimo sono i riferimenti dei gol di Stellini e Rivas, sigilli di una partita che non aveva molto da dire ai fini del campionato(già, noi non ci giochiamo l'Europa, nè lo Scudetto, eppure semb dà stam..) ma che ha chiuso in bellezza quello che è stato forse il migliore campionato in serie A della nostra storia(e stanno ancora quelli che criticano), il secondo è un omaggio ad una tifoseria e ad una città che con la mia ha molte cose in comune, e che grazie ad un Pazzo ora si gode l'Europa vera, quella che forse noi non vedremo mai visto il presidente che abbiamo.
Ok, l'Inter ha vinto lo scudetto, ora sono secondi nella classifica di tutti i tempi, e allora??? Se qualcuno mi proponesse un cambio, lo scudetto dell'Inter per il decimo posto del mio Amore, non credo che potrei mai accettare. Preferisco il decimo posto, perchè i ragazzi in campo se lo sono sudato davvero, dal primo all'ultimo punto(cinquanta tondi tondi...più di Fiorentina, Lazio, Udinese e compagnia bella), dal capitano all'ultima delle riserve(sapete a chi mi riferisco, quello con il 99 che non ha segnato nemmeno un gol), e perchè i ragazzi sugli spalti hanno dimostrato domenica dopo domenica di essere ovunque padroni in Italia, e di meritare una squadra all'altezza di una Curva che lotta e butta il sangue, e per cosa???SOLO PER LA MAGLIA, quella che i nostri giocatori onorano e sono fieri di portare addosso, mentre gli altri la buttano per terra dopo aver vinto una delle partite più difficili(si, Mario, ce l'ho con te...) oppure la infangano calciando le caviglie degli avversari solo perchè si sentono frustrati a non vincere mai un cazzo(qui ce l'ho con il Re dei burini), oppure continuando ad applaudire sarcasticamente i tuoi tifosi anche dopo che su 20 partite ne hai giocate male 25(un francese con le strisce nere e bianche come quelle pedonali). Non voglio continuare a fare il tifoso di parte, gli interisti hanno un capitano che è un esempio di professionalità da 15 anni e non accenna a calare, i romanisti hanno un centrocampista con due martelli al posto dei polpacci, gli juventini....beh, gli juventini si salvano con un portiere mezzo rotto che fa scommesse sul risultato della sua squadra, ma tant'è.





Tifare non vuol dire solo esultare quando il tuo portiere para un rigore o l'attaccante la butta dentro in fuorigioco...tifare vuol dire portare con sè l'orgoglio di una città, di una squadra, di undici ragazzi che giocano e di altre migliaia che guardano(e urlano, e saltano, e cantano, e si stancano) e sinceramente farlo per una squadra lontana è troppo facile, ci si siede in poltrona, si aspettano novanta minuti, e alla fine si sorride se si è vinto, o si fa finta di essere tristi se si è perso(so quello che dico, io ci sono passato e un po' me ne vergogno).
Non voglio intromettermi nel discorso "We l chin d merd" che imperversa nella mia città da un po', tanto sono SLSC...però a tutti voi che tifate intermilanromajuve voglio dire una cosa....non sapete proprio che cosa vi perdete...NON TIFO PER GLI SQUADRONI IO TIFO TE

martedì 11 maggio 2010

La mia fanciulla col sorriso

C'era una volta, non molto tempo fa, meno di quanto si possa pensare, una città, chiamata VivaLaVida. Era una bella città, anche se piccola, dove ti potevi fidare delle persone che ti stavano accanto, e nel suo piccolo era divertente: c'erano discoteche, c'erano bar, c'era il mare, c'erano un paio di quod con la bandiera dell'Italia, qualche ultras e un paio di fuori di testa(a volte le due caratteristiche combinavano).
In questo paese c'erano cinque fanciulle. Si erano incontrate quasi casualmente in un passato che forse nemmeno loro ricordavano, e arrivarono a conoscersi molto a fondo. Si conoscevano così a fondo da essere quasi automatizzate nei ritmi e negli orari, così a fondo da riuscire a non staccarsi mai, a non lasciarsi sommergere dalla propria vita. E non c'era niente da fare, nemmeno gli uragani, o le discussioni molto accese che dir si voglia, le dividevano. E non ci riuscivano nemmeno i cavalieri, nonostante una di loro fosse caduta dal cavallo del suo cavaliere e si fosse rotta una gamba, nonostante molti dei cavalieri che conoscevano fossero dei veri idioti che affollavano la loro vita. Ognuna di loro era particolare per qualcosa, per esempio una era molto saccente, un'altra era permalosa e così via. Una di loro era sempre serena, sempre, e aveva uno splendido sorriso sempre spalmato sul viso. Ovviamente nei momenti davvero di letame che le regalava la vita lo perdeva, ma era sempre una cosa temporanea, il sorriso ogni volta tornava, sempre più splendente. Una volta, però, quel sorriso non tornò...lei era andata a dormire, come ogni notte, e si svegliò la mattina, si guardò allo specchio e il sorriso non c'era più. E lei si dannava davvero molto per ritrovarlo, perchè proprio non riusciva a capire il motivo che glielo aveva fatto sparire, e lo cercò dappertutto, ovunque, e non lo trovò, nemmeno nella sua borsetta preferita dove di regola avrebbe dovuto trovarlo, visto che le donne la usano per tenerci le loro fonti di potere. Ma niente, non lo trovò nella borsa nè lo trovò altrove, e proprio non si dava pace. Certe volte il sorriso tornava, spesso quando le altre quattro fanciulle erano con lei, ma era troppo veloce, e scappava via subito. Questa cosa si ripetè spesso, e ogni volta il sorriso scappava. La fanciulla capì che doveva aspettare solo che si fermasse, e iniziò fermamente a credere che si sarebbe fermato. Certe volte, quando vuoi qualcosa e non ci riesci, e ci provi con tutte le tue forze e continua a non andare, e ti intestardisci proprio tanto, roba che ti venderesti tua nonna e faresti un patto con il diavolo, e le cose continuano a non andare come vorresti, forse devi solo credere che tutto andrà bene, e sperare per il meglio. La speranza è una cosa strana, certe volti ti affidi a lei e ti delude lasciandoti quello strano amaro in bocca, tipo una retrocessione o un presidente che continua a deluderti ancora da 30 anni, ma certe altre volte è meglio di niente, e certe altre volte non potrebbe andare peggio. Quella fanciulla iniziò a sperare, e il sorriso certe volte si fermò un po' più a lungo. Le sue fidate amiche restarono con lei, e piano piano tanto grande era la loro condivisione di neuroni(non che fossero molti i neuroni, solo che li sapevano usare bene) che venne un sorriso meraviglioso a tutte e 5, per quanto riuscivano a condizionarsi a vicenda. E quella fanciulla capì che per quanto quel sorriso poteva sparire, sarebbe sempre tornato a farle compagnia.
Ovviamente, come in ogni favola, vissero tutti felici e contenti...



P.S. intromissione dell'ultras...Come sempre a inizio stagione, NON CI ATTREZZI MAI LO SQUADRONE, e te ne esci a metà campionato, con la scusa del calciomercato, non hai soldi non sai programmare, LA POLTRONA NON LA VUOI LASCIARE, la politica so' cazzi tuoi, TANTO LEI LA SOSTENIAMO NOI...una poesia colorata di granata, come al solito, ma mi piace pensare che si possa rivestire anche di biancorosso...

mercoledì 5 maggio 2010

I miei pensieri in libertà...

Ho deciso che oggi, 4 maggio 2010, un giorno come tanti, tirerò fuori alcune delle cose che penso, senza un filo logico, senza un argomento preciso, proprio come me...

  • Amavo la pioggia perchè non la vedevo mai....Ora la odio
  • Senza Bari non riesco a vivere
  • Perchè non vengo mai bene in foto????Se qualcuno ha una spiegazione che non faccia riferimento alla mia faccia di merda si faccia avanti
  • Loneliness is a bitch
  • Provo rifiuto per tutti i "ti amo, tesoro, amo, dolcezza, ti adoro, sei la mia vita, non lasciamoci mai" e tutte le altre baggianate tra fidanzati
  • Provo anche un po' di invidia per tutte queste cose, perchè vorrei almeno avere la possibilità di dirle o di non dirle
  • Le persone di cui mi fido davvero si contano sulle dita di una mano...e non servono nemmeno tutte le dita
  • 14 febbraio 2009, Livorno-Bari 1-1....chi c'era sa!!!!
  • 9 maggio 2009 Piacenza-Bari 2-2....il risultato non conta
  • E tanto già lo so, sempre con te sarò...
  • Sono un drogato di serie tv...le vedo e le rivedo continuamente...le so a memoria
  • Scudetto crea dipendenza, è inutile negarlo...
  • Ho vent'anni e non ho combinato ancora nulla della mia vita...spero di non dover scrivere la stessa frase quando ne avrò trenta
  • Darei tutto quello che ho per le seguenti cose: un amore vero, il Bari in Champions League, la conseguente trasferta contro l'Ajax, la felicità di tutte le persone a cui voglio bene
  • Se vincessi al SuperEnalotto comprerei un palazzo e ci porterei a vivere tutti i miei migliori amici...tutto spesato...
  • Ah, dimenticavo, prima comprerei il Bari...
  • Sento di aver sacrificato gran parte della mia salute(fisica e mentale) per cose e persone che non l'hanno ricambiata e non se ne sono nemmeno accorti
  • Mi piacerebbe sputare sul riporto di silvio
  • Un giorno o l'altro vorrei andare via...ma sono un codardo...e non lo farò mai...
  • Se parlassi apertamente con i miei genitori risolverei la metà dei miei problemi...
  • ...se lo facessi con i miei amici risolverei l'altra metà
  • ODIO IL MONDO, è inutile negarlo
  • Adoro viaggiare...mi piace proprio l'idea del lasciarsi qualcosa alle spalle
  • Se potessi, vorrei lasciarmi alle spalle gran parte dei miei 20 anni...salverei qualche amico, qualche gita, qualche trasferta...il resto fa volume
  • Cambiare è possibile?? Spero di si...ma credo proprio di no
  • Odio il modo in cui scrivo...mi sembra infantile e banale
  • Non voglio rassicurazioni su tutte le cose schifose che ho scritto
  • Ho scritto questa cosa per autoilludermi che nessuno caghi questo blog solo per la mia richiesta
  • La serata perfetta??? Basta una xbox 360, un paio di buoni amici e qualche incentivo...
  • In questo momento vorrei andare al mare, più di ogni altra cosa...non resisto più
  • Per la seconda volta nella mia vita salterò la festa di San Nicola...spero che mi perdoni visto che devo andare in trasferta ad Udine...solo per quei maginfici colori
  • Mio nonno mi ha insegnato tutto quello che so...e devo ringraziarlo...
  • Mi annoio a morte...mi capita molto spesso a dire il vero...dovrei trovarmi qualcosa da fare...
  • Esistono tre tipi di persone: le persone calamita, le persone di metallo e le persone di plastica. Le persone calamita sono quelle che, senza sforzarsi troppo, riescono sempre ad essere al centro dell'attenzione, ad ottenere su di se tutto il rispetto e l'ammirazione degli altri. Le persone di metallo sono quelli che credono di essere forti, ma alla fine vengono attratti fatalmente dalle persone calamita. Le persone di plastica invece sono indipendenti, non hanno legami con gli altri perchè le calamite e il metallo non riescono ad attrarle. Le persone di plastica sono le peggiori, perchè nella loro indipendenza non si rendono conto di essere sole. Io sono una persona di plastica. Non è difficile manipolarmi.
  • La vita è come una partita di poker: si studiano gli avversari, si studiano le proprie carte e si decide la mossa giusta...
  • Se non fossi un codardo nato mi sarebbe piaciuto fare il dottore...mi piace essere di aiuto agli altri...forse è la cosa in cui riesco meglio
  • Mi è sempre piaciuto rivedermi in altre persone...amici, persone più grandi, sportivi, personaggi della tv...forse è il caso che inizi a seguire me stesso
  • Avrei voluto avere un fratello maggiore che mi insegnasse come stare al mondo
  • A mio fratello piccolo sono riuscito ad insegnare solo una cosa, ma è una delle più importanti...:D
  • Certe volte mi bastano 9 fermate della metro gialla per cambiarmi la giornata in positivo
  • Non so più che altro scrivere, ma mi sforzerò ancora un po'
  • Odio il giorno, amo la notte...
  • Sono arrivato ad una conclusione, in tutti i miei ragionamenti contorti: LA GENTE STA MALE...so che non è un granché, ma fa lo stesso...
  • E' l'una di notte...e tutto va bene
  • Nella prossima vita farò in modo di rinascere bradipo, sempre a poltrire e nessuno che ti caca il cazzo ogni minuto...
  • Certe volte mi aspetto alcune cose dalla gente, e non le ricevo...
  • Il problema è che non capisco mai se sbaglio io ad aspettarmele o le persone a non rendersene conto
  • Domenica sarò a Udine per l'ultima(speriamo di no) trasferta da Ultras Liberi...e me la godrò davvero...
  • Voglio vivere in una casa fatta a casa...dove ospitare la gente a cena, dove organizzare festoni, dove bere con gli amici fino a svenire sul pavimento...
  • L'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re...me lo ripetevano sempre...mi hanno condizionato
  • Voglio un mondo comico, voglio un mondo che faccia ridere
  • Se Dio esiste davvero, credo che vorrei almeno creparlo di mazzate, perchè l'ha fatta sporca
  • Mia nonna mi ucciderà per questa cosa che ho detto
  • Odio la mediocrità...le cose si fanno bene...o non si fanno proprio...
  • E' strano che dica così dopo aver scritto un mare di stronzate, ma tant'è, sono incoerente e me ne vanto
  • Quelli del sud hanno proprio un altro passo...
  • Non dimentichiamolo....LECCE MERDA



Ringrazio chiunque abbia letto fino alla fine...

lunedì 3 maggio 2010

La mia religione

Tutto inizia, ovviamente, con un Qualcosa che non si può conoscere e non si può comprendere, un Qualcosa in cui bisogna credere, e basta. Questo Qualcosa, attraverso le scritture, aveva rassicurato il suo popolo che l'avrebbe portato alla salvezza, prima o poi, e che sarebbe sceso sulla terra una prima volta, e poi ne sarebbe sceso una seconda, finalmente, per condurre i giusti e i buoni alla salvezza, e condannare gli empi. E così il suo popolo credette in lui, fortemente, anche quando persone più ricche, di altri popoli e religioni, resero quel popolo schiavo e lo deportarono. Quel popolo subì atrocità mostruose, dovette faticare e lavorare per altre persone, ma non perse mai la fede. Un uomo di quel popolo raccontava che la venuta del Messia era imminente, e che presto il popolo sarebbe stato libero e che sarebbe tornato nella propria terra. E poi, quell'Uomo scese sulla terra e governò il suo popolo che sapeva, ormai, di essere arrivato alla salvezza. Il Messia fu combattuto a lungo, sopratutto da un altro mezz'uomo che proprio non lo sopportava e che lo sconfisse, ma questo non bastò a fargli perdere di vista la sua missione sulla terra, e cioè di distruggere le catene, di condannare l'empietà, di innalzare i giusti e spedire i miscredenti tra le fiamme.
La conoscete??? Temo di si, ma temo anche che non stiamo parlando della stessa cosa.
Perchè quel Qualcosa di cui parlo non è affatto the artist formerly known as Dio, per niente, si chiama Jah Rastafari, e se ne frega se lo preghi una o sette o ventidue volte al giorno, l'unica cosa che gli interessa è che tu abbia rispetto degli altri popoli e delle altre religioni, che tu rispetti l'uguaglianza dei diritti per tutte le sue creature, che tu risolva pacificamente tutte le dispute e i litigi.
Quel popolo, beh, non sono gli Ebrei, i figli di Salomone, che hanno subito delle cose terribili, ma i neri, che invece cose mostruose continuano a subirle dopo essere stati schiavi per secoli e secoli, mentre adesso quegli altri contano i miliardi che hanno in tasca (chissà, forse dopo le atrocità subite il loro Dio è sceso per davvero a dar loro la salvezza...). L'uomo che predica non è Giovanni il Battista, ma si chiamava Marcus Garvey, e non digiunava, e non battezzava la gente, ma più semplicemente parlava ai ricchi dei problemi dei poveri, e forse è per questo che nessuno se l'è cagato.
In quanto al Messia,beh, lui era un certo Tafari Makonnen, diventato poi Ras Tafari e in seguito Hailè Selassiè I, e il mezz'uomo che lo ha combattuto e sconfitto(solo in guerra, sia chiaro, guerra dal mezz'uomo voluta e quasi imposta) non era un mezz'uomo solo perchè era un uomo inutile, ma anche perchè era molto basso, e questa cosa lo metteva molto a disagio(notate somiglianze con qualcuno che purtroppo è ancora vivo??? Si, anche io...).
Ora, proviamo a dare uno sguardo al retaggio di queste due religioni: i seguaci della prima, per quanto il loro Dio abbia provato a spiegare loro che siamo tutti uguali, continuano a lamentarsi delle altre persone a causa del colore della loro pelle, della loro religione, dei loro usi, delle loro tradizioni; il popolo della seconda invece conosce l'uguaglianza, predica la non-interferenza e ripudia la guerra e la violenza per risolvere conflitti e dispute, dal litigio tra vicini di casa alla guerra mondiale. Fa ridere dirlo quando un americano poco tempo fa invase un paese asiatico in God's name e quando un tedesco, un po' più di tempo fa, scatenò un conflitto mondiale perchè era intimorito dalle risorse di un popolo che non gli aveva nemmeno fatto nulla e lo distrusse.
I seguaci della prima sono quasi costretti a seguire delle regole assurde, che spesso violano senza nemmeno accorgesene. Il popolo della seconda invece vive la cosa in tranquillità, i consigli di vita che ci ha lasciato il Grande Jah sono facoltativi, e in più mi dicono solo cosa dovrei fare dei miei capelli, o cosa dovrei o non dovrei mangiare, di certo lui non si è sognato mai di dire che non si può fare sesso prima del matrimonio, che non si può abortire e roba del genere. I nemici dei primi sono quelli che non credono, che non accettano come vangelo la parola del Signore e tutti i suoi comandamenti, l'unica nemica dei secondi è una città, quella Babilonia che tanto odiamo, la culla del lusso e dell'apparenza, e non è il Dio a combatterla, ma i suoi stessi seguaci che la allontanano da sè, invece di aspettare in silenzio per tutta la vita attendendo che sia Dio a punirli per i loro peccati.
Anche il modo in cui dovrebbe finire il mondo secondo i primi non mi convince per niente...Fiamme per i campi, la terra che si muove, e poi scende Lui dall'alto dei cieli, e in stile Grande Fratello prende il suo foglio e parte: "Allora, tu un giorno hai detto , VAI ALL'INFERNO e sarai condannato alle pene più atroci...Tu, invece, andavi ogni domenica in chiesa, e non fa niente se hai rubato tanti soldi alla povera gente o se tradisci tua moglie con una amica minorenne di tua figlia, TU VINCI IL PARADISO"............ma andiamo......
E' che proprio l'idea di base dei secondi mi colpisce. Vivono in tranquillità e si fanno i cazzi propri, e la loro società garantisce loro la libertà e il rispetto reciproco. Non hanno bisogno di andare a dire chiacchiere in un luogo di culto esentasse, per loro il rapporto con Dio è una cosa personale, e sopratutto interiore, e ognuno è CAZZO LIBERO di viverselo come gli pare, che sia con una dieta vegetariana, o con i dreadlock, perchè tanto a Jah importa come hai vissuto e quanto lo hai seguito veramente, non quanto FAI VEDERE DI SEGUIRLO. E io sinceramente non amo far finta, quindi se onoro la domenica lo faccio solo perchè è il giorno del PALLONE, non del Signore, e visto che Jah non mi ha mai chiesto di dedicargli un giorno della mia settimana preferisco lui.
Se poi ci aggiungete il mio sconfinato amore per i più deboli e il mio parteggiare sempre per loro, non sarà difficile arrivare alla mia preferenza. Io seguo Jah, perchè lui sta con i più deboli e con i poveri(nessuno si dimentichi che nel Medioevo e anche dopo il papa, colui il quale dovrebbe essere il primo seguace dei cristiani-primo seguace, non leader- concedeva il perdono ai peccatori dietro un lauto compenso) e salva chi ha sofferto veramente.



Credo che se qualcuno potrà chiamarmi eretico, empio o altre cose del genere. Confidando nel fatto che pochissime persone leggono questo blog, mi rimetto comunque al nome del grande Re Selassiè quindi, se volete, chiamatemi pure empio ed eretico, perchè probabilmente è vero.
Jah bless ya...fire Babylon...