martedì 11 gennaio 2011

Il mio minimalismo

Recentemente su un quotidiano ho trovato un articolo molto interessante, nel quale si diceva che una nuova teoria filosofico-etica consiglia alla persone di vivere possedendo solo 100 oggetti, utili e sufficienti per vivere bene. C'erano delle regole per stilare la lista, come per esempio unire vari oggetti(tipo i libri, o la biancheria intima) in modo da contarli una volta soltanto. E ho deciso di cimentarmi per gioco in questa lista, cercando di comprendere tra le 100 tutto ciò che mi serve. Pronti? Cominciamo...
Per prima cosa ho Azzurra, l'unica in grado di assecondarmi sempre e comunque, e che lotta accanto a me dal primo giorno, e poi ho Numero2, il mio pc, l'unico oggetto in grado di non deludermi mai e di capire sempre quello di cui ho bisogno.
Passiamo all'abbigliamento. Ho tutta una sfilza di boxer e calze(che come detto contiamo come uno), e poi due jeans, uno nero e uno celeste, oltre ad un paio di pantoloni corti estivi, e un altro paio di pantaloni di tuta. Ho una felpa rossa con il nome della mia città, un'altra felpa blu, una nera con una fantasia colorata ed una con un uccello incazzato. Ho una maglietta con la caricatura di Bob Marley, una marrone con Paul Frank regalatami dalla cugina Silvia, un paio del Bulldog, una con Superman che mi ha dato l'Amica e una di un colore indefinibile regalatami dalle amiche disperse. Ho un cappello e due sciarpe, più quella biancorossa che possiedo da quando sono nato e che anche se ho smesso di indossare porterò sempre con me. Ho due cappotti, e tre paia di scarpe.
Ho tre posaceneri, ognuno con una importante storia alle spalle(c'è quello preso la prima volta che sono stato nella città più bella del mondo, un'altro regalatomi da amici che venivano dalla suddetta città e l'ultimo, il più nuovo, che non ha nemmeno un mese e ha già viaggiato per tutta l'Italia). Ho una miriade di accendini, ma penso che se dovessi svoltare sul minimalismo ne terrei soltanto uno. Ho una valigia, un borsone ed uno zaino celeste che porta addosso i segni di tutta la mia vita, dalla scuola media all'ultima trasferta. Ho tre o quattro giochi per Numero2, una lampada da mobile e un ventilatore. Ho cinque maglie di calcio, di cui due dello stesso giocatore e due della Squadra migliore che ci sia. Ho una consolle portatile scippata al fratellino, e ho un mazzo di carte napoletane e uno(cioè, due da 54) di francesi. E ho una valanga di libri, alcuni mai letti, altri letti fino allo svenimento.
Ho sul muro un poster del Bari più bello che abbia mai visto, quello di Guberti e del Pupillo Lanzafame che dominò la serie B, e a dire la verità un po' mi manca(sia quel Bari che la serie B)
Ho un portachiavi biancorosso ed un altro appeso al muro di cui non mi sono mai disfatto. Ho un particolare aggeggio che non saprei come chiamare, ma è più o meno un soprammobile, ed un set di tazzine da caffè. Come soprammobili ho anche un cammello, una tazza, un albero di Natale ed un presepe in miniatura. Ho una specie di portagioie africano regalato da un amico quadrato, e uno svuotatasche con il galletto che ho fracassato una notte di molesta ubriachezza. Ho una bottiglia di Peroni ed una di Borghetti vuote sulla mensola, giusto per ricordarmi sempre chi sono e da dove vengo.
Ho un cellulare nero con una fasciatura di scotch sulla schiena, giusto per far capire sempre chi ne è il proprietario. Ho un lettore mp3 che non uso mai e che puntualmente quando lo accendo mi lascia alla seconda canzone. Ho una brandina comprata un giorno di pioggia di tanti anni fa, e un solo cuscino per due letti.
Ho tutti i miei strumenti per la mia persona(tipo spazzolino, asciugamani e roba del genere), anche questi conteggiabili come uno solo. Ho un documento di identità con una foto assurdamente oscena, una carta gialla che mi rifornisce di denaro ed una celeste totalmente inutile che ho solo perchè mi capita di usarla per comprare le sigarette. NON ho la tdt, e NON la avrò mai.
Ho un taglio di capelli e una barba in continua lavorazione, fino a che non arriverà lo Zen. Ho due mani quasi sempre sudate, e due labbra storte che odio. Ho la pancetta e un numero per sempre stampato sul braccio sinistro, ma è solo pelle, non è immortale, e prima o poi la dovrò buttare. E presto o tardi avrò altri 4 segni sul corpo, quindi penso di poterli contare già ora.
Ho un'Idea fissa in testa, quell'idea che mi fa girare l'Italia e bruciare il cervello(si sa, ogni trasferta è un esame in meno...). Ho un'Amore, ma non so se ho fatto bene a dividere le due cose, in fondo l'Amore è avere un'Idea sempre in testa. Ho rabbia da sfogare, fascino da vendere e timidezza in abbondanza. Ho la musica reggae fissa nel cervello. Ho rimpianti che non ricordo, ho ricordi di cui mi rimpiango, ho rimpianti a cui ogni tanto penso e ricordi a cui penso spesso, e che mi fanno sorridere. Ho un mondo alternativo in cui mi rifugio di tanto in tanto, nel quale è molto difficile che qualche altro riesca ad entrare. Ho paura del futuro, e senso dell'amicizia. Ho la voglia di correre per le persone che amo, e l'istinto di conservazione di un osso tra i denti di un cane. Ho persone di cui mi fido, e altre di cui vorrei tanto fidarmi.
Ho il vizio del gioco.


Sono novantanove, e non riesco proprio a trovare la centesima. Niente da fare, cento sarebbero troppe, e poi devo sempre tenermi un posto da parte per qualcosa che potrebbe sempre arrivare.
Alla fine, 99 non deve essere così male...



Citazione del post(nuova moda passeggera per ovviare alla mancanza di finali in ognuno dei post): " ...Regina di periferia, con gli occhi della rabbia e dell'arcobaleno, che non conoscono la destinazione, che mi dicono buon viaggio a Lacio Drom..."

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