venerdì 27 gennaio 2012

Il mio viaggio lontano da casa

E' assurdo. Da quando è iniziato il nuovo anno non mi ero ancora deciso a scrivere, nonostante l'infinità di spunti che la vita e gli amici mi offrono. Avrei potuto parlare di comportamenti a dir poco singolari, di prese di posizione che durano pochi secondi per poi accasciarsi sulla posizione diametralmente opposta. Oppure anche di lotte intestine per il potere(chissà poi quale potere). Mi sarebbe piaciuto parlare della situazione del nostro paese, cercando di capire se ce ne stiamo veramente andando al diavolo oppure se una dose di sudore e sangue davvero avrebbe potuto salvarci. Al contrario, ho deciso di parlare del viaggio.
Anche solo l'idea del viaggio mi affascina, è così da sempre. Mi da l'impressione di quella libertà che cerco da quando sono bambino, mi crea nella mente immagini poetiche di tramonti in posti sconosciuti, silenzio di tomba e un paesaggio infinito che può solo farti pensare a quanto siamo infinitesimali rispetto all'universo.
Lo spunto me lo hanno dato le persone che mi sono sempre accanto anche quando non ci sono, dal viaggio di chi non ha sconfitto l'aria di trasferta e ora torna a casa  a quello di chi ormai sembra un pendolare, intrappolato nella spola tra il futuro e il presente; da quello di chi sembra decisa a lasciare il nido per spiccare il volo a quello creatosi nella mia mente, nel quale qualcuno sceglierà la via più ovvia lasciandosi alle spalle parte del suo cuore.
Credo che sia nella natura dell'uomo viaggiare. L'uomo delle caverne si spostava continuamente alla ricerca di terreni fertili o selvaggina; i Romani iniziarono ad espandersi per tutto il Mediterraneo alla ricerca di nuove fonti di profitto; l'America nel Seicento fu invasa da gente che cercava una nuova vita nel nuovo mondo, e così via. I nostri nonni partivano con le loro valigie di cartone in cerca di un futuro migliore, e i nostri padri hanno iniziato a conoscere gli spostamenti per lavoro, sopratutto quello dipendente. E noi? Noi siamo la generazione del 2000, e in questo mondo globalizzato, nel quale può capitare di trovare un tuo concittadino che lavora all'aeroporto della città più bella che esista e anche che un gruppo di amici, per festeggiare un lieto evento quale è l'acquisizione di un pezzo di carta con su scritto "110 e lode", debbano spostarsi in massa attraversando la nazione.
Secondo me, almeno per noi abitanti dello stivale, continuare a pensare di vivere tutta la vita in un unico luogo è anacronistico, oltre che probabilmente sconveniente. Ormai le distanze non esistono più. E poi casa è dove appendi il cappello. O, come preferisco, ovunque ci siano le persone che ti riempiono la vita, rendendo questo viaggio(...) decisamente più veloce e molto più gradevole

3 commenti:

  1. Caro JD, il post che hai scritto è molto significativo e questo tuo blog in generale mi ha piacevolmente sorpreso perchè mi ha dato l'oppurtunità di conoscerti sotto molti altri aspetti oltre quelli che l'apparenza può trasmettere.
    Il viaggio è un tema che mi ha sempre affascinato perchè anche io, quando mi fermo a pensarci su, mi sento sempre più "cittadino del mondo", e privarmi della possibilità di conoscerlo tutto e a fondo mi sembrerebbe una enorme cazzata!!
    Ecco perchè mi piace vivere ogni esperienza cosi come viene, cercando di metterci del mio per non viverla passivmente, ma lasciandomi comunque trasportare. Questo non vuol dire che rinneghi le mie radici vivendo il viaggio come una fuga da casa ma anzi, cercando di arricchirmi e di trasmettere "il dono della baresità", che abbiamo avuto la fortuna di ricevere, in giro per il mondo (...onesto, noi baresi abbiamo una marcia diversa dagli altri...penso che non siamo ne migliori ne peggiori...semplicemente diversi.... e questo è troppo il top!!! certo abbiamo anche noi i nostri difetti che molti in giro per l'italia ci criticano, ma del resto la bellezza non si rova nell' imperfezione?!?!?! [citazione assssurda, ahahahaha]).
    Il viaggio sicuramente è al cento percento un esperienza formativa perchè secodno me è il modo migliore di arrivare a vivere un altro tipo di esperienza fondamentale, il confronto. Non c'è niente da fare, confrontarsi con altre realtà, popoli, culture ci fa crescere, ci rende migliori e sopratutto ci fa aprire gli occhi.
    concludo questo amichevole commento dedicandoti una frase di una canzone per me fantastica (sia perchè parla un pò degli argomenti che abbiamo toccato anche noi, sia perchè c'è un importante collegamenta tra la milano che ci ospita e la nostra tanto amata Bari) che penso tu possa apprezzare:

    "...sarà che ci facciamo viaggi, ma è sognare che ci rende saggi..."
    J Ax-Gente che spera.

    Con affetto l'anonimo Zio DEPILE, in arte e da pochissimo nominato DEPINGU!! ;)

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    1. Zio DePile supertop ci mostra il suo lato linguistico-letterario the situation. UUffrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

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  2. zio depp sei semplicemente il migliore...mi hai fatto commuovere cazzo!!!!!!!

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