domenica 27 giugno 2010

Il mio processo(parte seconda)

Era ancora lì, l'uomo con i capelli bianchi, e aspettava. Nell'attesa, gli fu portato un sigaro, che lui adorava, da buon toscano.
L'uomo sulla trentina, il presidente, rientrò.
"Signor presidente, pronto per l'interrogatorio?" chiese il giudice
"Non molto, signor giudice, non vado molto d'accordo con quest'uomo. Ma metterò la massima professionalità, ormai sono un uomo nuovo. Posso cominciare?"
"Certo, faccia pure, ci siamo solo noi in questa stanza, e non vedo l'ora di andarmene, stasera gioca la Spagna, quella si che è una nazionale"
Il presidente si girò, squadrò l'uomo dai capelli bianchi molto bene, da cima a fondo.
"Lei sa perchè è qui, vero?"
"A dire il vero, no. Non mi ritengo colpevole di nulla"
"Dice? I suoi 23 ragazzi si sono presi le loro responsabilità, lo sa? Dovrebbe farlo anche lei"
"Di quali responsabilità parla?"
Il presidente iniziava a perdere la pazienza, quindi fece un respiro e andò avanti.
"Lei non si ritiene colpevole di aver fatto naufragare la nostra amata rappresentativa nazionale, con le sue scelte dentro e fuori dal campo?"
"No, penso di no. Ho sempre agito al meglio, per il bene di tutta la Nazione"
Il presidente ora sorrideva, adesso doveva lavorarselo lui, e non vedeva l'ora di farlo.
"Partiamo da quei 23 ragazzi. In porta, beh, non poteva fare nulla, quando si è fatto male il numero 1 era ovvio che avrebbe giocato il numero 12. Quindi passiamo alla difesa. Prima del mondiale, nelle due amichevoli prima della partenza, aveva scelto Maggio terzino destro e Bonucci difensore centrale. Perchè ha sconfessato questa scelta?"
"Beh, intanto dovevo per forza trovare un posto a Zambrotta, è vero che non ho riconoscenza verso i 23 del 2006, ma quelli che mi sono portato non posso mica metterli in panchina. E poi il Nasone non aveva voglia di giocare a sinistra, che altro potevo fare?"
"Si può iniziare concedendole di aver avuto ragione su Zambrotta e Criscito, almeno in parte. Ma i difensori centrali?? Dice che meglio dei centrali di una squadra che si sarà presa tipo 70 gol non si poteva trovare?"
"Sa, Cannavaro è Pallone d'Oro del 2006"
"Appunto, mio caro signore. 2006. Ma se si fosse degnato di seguire un po' meglio il campionato, forse avrebbe notato che Bonucci non ha sbagliato mezza partita da agosto a maggio. Forse non se n'è accorto...che peccato! A centrocampo, beh, senza Pirlo Montolivo è stata la scelta giusta, accanto a De Rossi. Tutti quanti l'hanno esaltata, ma difficilmente poteva sbagliarla, visto che anche Palombo stava a pompa. E poi Montolivo ha giocato uno straordinario campionato in quel ruolo, ma sa, la gente vede solo il negativo delle altre persone, di lui restò il ricordo della Confederation. Se la ricorda la Confederation?"
"E' stato per caso quando ci siamo fatti prendere a calci anche dall'Egitto, oltre ad aver subito una lezione di calcio dal Brasile?"
"Di quella parlavo. Ma torniamo in tema. Sugli esterni, si è veramente divertito. Li ha fatti giocare tutti tranne l'unico che doveva farlo. Marchisio? Camoranesi? Pepe??"
"Le spiego. Sono tre giocatori della Juventus"
"E con questo?"
"La Juventus è la squadra più forte del mondo!"
"E io ai prossimi mondiali giocherò nel Canada. Ma che dice? La sua Juventus qualche anno fa è stata retrocessa in B, visto che avevano pescato i suoi dirigenti a prendere per il culo mezza Italia e a derubarne l'altra metà. Dopodichè ha sbagliato un acquisto dopo l'altro, da Poulsen a Diego, e quest'anno è arrivata settima"
"Impossibile. La Juve vince sempre. Io stesso sono riuscito a vincere addirittura più di uno scudetto, e non è che sia un grande allenatore"
"Vada a guardarsi qualche filmato allora, poi ne riparliamo... Parliamo invece dell'attacco. Di cosa preferisce parlare, di Di Natale, di Iaquinta o di Gilardino?"
"Di tutti e tre. Di Natale ha segnato quasi 30 gol quest'anno, Iaquinta si sacrifica per la squadra e Gilardino in area è invincibile, segna sempre"
"Di Natale ha segnato quasi 30 gol in una squadra che gioca per lui, Iaquinta si sacrificherà anche ma non segna mai(e quel rigore Daniele se lo meritava) e Gilardino ha bisogno che qualcuno quei palloni in area glieli dia, e noi non ne avevamo nessuno. Certo, ce ne sarebbe stato uno..."
L'uomo con i capelli bianchi iniziava a spaventarsi. Il presidente era un attaccante, e ne capiva parecchio.
"Passiamo allora alle domande dirette a lei personalmente. Sono giusto un paio. Mi spieghi innanzitutto per quale assurdo motivo ogni partita cambiava modulo"
"Perchè facevamo schifo"
"E non era meglio andare avanti con un modulo unico, senza cambiare sempre schemi di gioco e movimenti ai giocatori?? E poi, se proprio voleva fare il brillante con il 4-2-3-1 che ha visto da Mourinho non poteva chiamare persone più utili per quel modulo?"
"Di che giocatori avrei avuto bisogno, mi dica"
"Di qualcuno di fantasia. Uno da ultimo passaggio e che va anche a segnare. Uno che salta l'uomo e crea superiorità in attacco"
"So dove vuole arrivare. Ma Balotelli gioca nell'Inter, e io odio l'Inter, non potevo mica chiamarlo. E Giuseppe Rossi gioca in Spagna, anzi addirittura a Villareal, che nessuno sa di preciso dove sia. Non l'ho mai visto giocare, come facevo a convocarlo?"
"E Cassano?"
"Chi?"
"Non lo conosce?"
"Credo di no"
"Le rinfrescherò la memoria. Gioca nella Sampdoria con il numero 99, è indubbiamente il migliore giocatore italiano. Sforna valanghe di assist, segna e sicuramente è uno che ti cambia le partite. Ah, ha anche picchiato suo figlio"
"Ahh, lui...beh, che ci vuol fare...non so che dirle...sono stato molto egoista"



Il presidente si fermò.
"Ho finito, signor giudice"
"Che pena propone per l'imputato?"
Il presidente ci pensò un po' su
"Non so proprio che dirle, signor giudice... Avevo pensato di condannarlo a vedere tutte la partite della Juventus, da qui alla morte, così finalmente avrebbe capito, ma con Marotta e Delneri possono fare bene. Io li conosco a quei due...
Sa una cosa, signor giudice? Credo che non lo proporrò nessuna condanna. C' cazz', ora sono un uomo nuovo, mi sono sposato con la donna che amo e sono felice. Lo lasci andare, ma prima una cosa voglio dirgliela.............UE' TRMON"
Detto questo, il presidente, superiore su tutta la linea, si girò e senza aspettare la risposta uscì dall'aula. Il giudice fissò l'uomo con i capelli bianchi.
"E ringrazi che i baresi sono di un altro livello rispetto a tutti gli altri"

L'uomo con i capelli bianchi tirò un sorriso di sollievo. Si era salvato anche questa volta

giovedì 24 giugno 2010

Il mio processo(parte prima)

Un'aula di tribunale. Un uomo con capelli bianchi seduto sulla sedia dell'imputato, e dietro di lui ventitré ragazzi, in attesa della sentenza.
I giurati rientrano in aula, e il presidente della giuria resta in piedi, pronto a leggere il verdetto. E' un uomo sulla trentina, faccia serena e un sorriso particolare, porta una fede al dito e ha difficoltà a separare il dialetto dall'italiano, mentre parla.
"Signor giudice, siamo pronti"
"Inizi pure dai giocatori, vada in ordine"
Il presidente prende in mano il foglio e inizia a leggere.
"Buffon Gianluigi: assolto. Nonostante l'infortunio ha voluto esserci e provare a rientrare, gliene va dato atto.
Marchetti Federico: assolto. Non ti saresti mai aspettato di giocare titolare al mondiale. Noi, d'altro canto, non ci saremmo mai aspettati che saresti uscito in quel modo nel recupero della terza partita, ma non si preoccupi, non la condanneremo ugualmente
Zambrotta Gianluca: assolto. Non gli avremmo mai dato una lira, eppure...
Criscito Domenico: assolto. Ci ha provato, se non altro. E ha crossato più lui di Pepe e Camoranesi
Cannavaro Fabio: colpevole"
Il presidente della giuria si ferma per dare il tempo all'uditorio di assimilare la notizia. Il giudice ci pensa su un po', e poi emette il verdetto.
"Signor Cannavaro Fabio, per aver disputato un mondiale terribile, con due errori trasformatisi in due gol subiti nelle prime due partite, e per non aver saputo essere il capitano che è stato nel 2006 e che era suo dovere essere, io la condanno ad emigrare all'estero, dove oltre a coprirsi di soldi si coprirà anche di ridicolo"
"Accetto la condanna, signor giudice. Tanto più ridicolo di questo mondiale e delle mie pubblicità non credo si possa arrivare. Mi dispiace solo di non poter chiudere la carriera nella squadra della mia città". Quagliarella gli tocca la spalla.
"Fabio, guarda che De Laurentiis non ti vuole...".
Il giudice batte il martello.
"Signor Quagliarella, lo sappiamo tutti, ma non c'è bisogno di umiliare in questo modo. Presidente, continui pure"
"Grazie, signor giudice. Allora...
Chiellini Giorgio: colpevole. Continuate a pensare che sia uno dei migliori centrali del mondo?"
"Signor Chiellini", si intromise il giudice,"la condanno a diventare uno juventino a vita, e Dio solo sa cosa le potrebbe accadere"
"Montolivo Riccardo: assolto",riprese il presidente,"Ottimo mondiale, davvero. In più sei il giocatore che ha tirato di più in porta
De Rossi Daniele: assolto. E' vero, nell'ultima partita ci hai deluso, ma in ogni caso senza te non avremmo nemmeno quei 2 miseri punti in classifica.
Pepe Simone: colpevole. Non si è ancora riusciti a capire la tua collocazione in campo e quali sono le tue qualità."
Il giudice rimase in silenzio per qualche minuto. Era molto pensieroso.
"Signor Pepe, non riesco a trovare una condanna, perchè ritengo che la colpa non sia sua, lei è scarso, che ci vuole fare. Ma visto che è stato appena comprato dalla Juventus credo che basti, come pena"
"Ottimo ragionamento, signor giudice. Io alla Juve ho fatto gol da centrocampo, non è una grande squadra"
"Signor presidente, non vada fuori tema"
"Mi scusi, signor giudice. Andiamo avanti.
Marchisio Claudio: colpevole con attenuanti. Hai giocato al 10% di quello che sai fare. E' anche vero che dovevi fare cose che non ti competono propriamente"
"Signor Marchisio, la condanno alla stessa pena del signor Chiellini, ma con l'attenuante che lei forse un giorno riuscirà ad andarsene dalla Juve"
"Camoranesi Mauro German: colpevole. E' per caso una spia segreta argentina inflitrata nella nostra nazionale per distruggerci?"
"Signor Camoranesi, io la condanno ad uscire molto rapidamente dal mondo del calcio. Nessuno si ricorderà più di lei. Se ne può tornare in Argentina"
"Signor giudice, che razza di pena è??"
"Lei si faccia gli affari suoi, signor presidente. Io sono convinto che nessuno considererà più quest'uomo"
"Anche a me non mi considerava nessuno quando ero a Madrid, giudice. Eppure sono riuscito a tornare. Ma questa è un'altra storia.
Iaquinta Vincenzo: colpevole. Non è un centravanti, non è una seconda punta."
"Signor presidente, ma gli juventini non me li poteva dire tutti insieme, così non dovevo ripetere sempre le stesse cose??"
"Ha ragione, signor giudice. Le chiedo perdono. Io gli juventini non li considero proprio.
Gilardino Alberto: colpevole. Capocannoniere dei mondiali??Cosa??"
"Signor Gilardino, a lei toccherà la stessa sorte degli juventini ma ovviamente alla Fiorentina, la sua attuale squadra."
"Signor giudice, non vorrei essere ripetivo, ma che razza di pena è?? La Fiorentina non è mica la Juventus"
"Signor presidente, è vero, non è come la Juve, ma il fatto di essere arrivati agli ottavi di Champions ha sviato molto l'attenzione dal fatto di essere arrivati dietro al Bari in classifica, in campionato"
"Ha ragione, signor giudice. Fanno proprio schifo.
Di Natale Antonio: colpevole. All'Udinese 29, in Nazionale 1 e inutile."
"Signor Di Natale, la condanno a rimanere a vita in quella cacata di città che è Udine"
"Io sono felice di restare a Udine, signor giudice"
"Non ci crede nessuno, signor Di Natale"
"Signor giudice, se ha finito io dovrei andare avanti"
"Ha ragione, signor presidente. Le chiedo scusa"
"Si figuri...Dov'ero arrivato??
Quagliarella Fabio: assolto su tutta la linea. Ha giocato un tempo solo ma ha cambiato la squadra.
Maggio Christian, Gattuso Gennaro, Pirlo Andrea, Pazzini Giampaolo: assolti. Avete avuto pochissimo spazio per esprimervi.
De Sanctis Morgan, Bocchetti Antonio, Bonucci Leonardo, Palombo Angelo: assolti. Non avete avuto alcuno spazio per esprimervi, visto che non vi siete mai alzati dalla panchina. Almeno vi siete fatti una vacanza..."

Il presidente si fermò, e il giudice, che aveva smesso di seguirlo da tempo, lo guardò.
"Abbiamo finito, signor presidente?"
"In realtà no, signor giudice. Ma non siamo riusciti ad arrivare ad una conclusione sull'ultimo imputato, quello più importante. Se fosse per me, lo condannerei senza pensarci, ma c'è gente che ancora lo ritiene non colpevole. Quindi abbiamo deciso di interrogarlo, e sarò io stesso a farlo, così potrà provare a spiegarsi, sperando che abbia qualcosa di logico da dire. Per lei va bene, signor giudice?"
"Penso di si, signor presidente. E per lei, per lei va bene?"

Il signore con i capelli bianchi si alzò in piedi e per la prima volta in tutta la giornata parlò.
"Certo, signor giudice"
Era già grato di non essere stato fucilato seduta stante...



(to be continued...)

Il mio esprimermi

Stasera voglio fare il personaggio. E non in senso negativo, mi capita fin troppo spesso, ma in positivo. Personaggio come colui che catalizza l'attenzione, il monologo di Amleto o anche solo Jules Winnfield che recita un passo inesistente della Bibbia(la maiuscola va perchè è l'Antico Testamento) in quel capolavoro di arte allo stato puro che è Pulp Fiction. Quel momento in cui hai le redini, in cui tutti pendono dalle tue labbra, in cui puoi dire tutto quello che vuoi e tutti ti stanno a sentire. In cui puoi permetterti anche di andare fuori dalle righe, e commentare, e prendere posizione senza giudicare. E adesso, complice l'ennesimo colpo del quattrodita, complice una bella giornata, complice una condizione serale (mi duole molto dirlo) al TOP voglio entrare nei panni di un grande personaggio, che è passato dalla musica al cinema e alla televisione con una disinvoltura propria di pochi, e che ora forse si diletterà con la politica, e che ad un certo punto della sua carriera si è voluto ritagliare un angolo nella nostra scena per dire cosa era Rock e cosa era Lento, nel bene e nel male.
E io ho deciso di fare proprio la stessa cosa, e voglio farla, ancora una volta, in nome del Re dei Re, senza giudicare come lui insegna, e con gli obiettivi chiari. Ma quelle due parole sono copyright di uno dei più illustri cittadini della città in cui vivo, oltre a tutto il resto, e gliele lascerò molto volentieri. E cercando qualcosa di simile, almeno nel senso, non ho potuto fare altro che comparare due "stati" della società, o anche due veri e propri stili di vita, inconsci e non.
Antonio Cassano, lui è Jamaica. Marcello Lippi, lui è Babilonia. Spero che il concetto sia chiaro, quella scritta in verde è il Bene, quella rossa è il Lato Oscuro(la finisco con gli esempi, voglio solo che sia chiaro)
Un uomo che viene dalla Sicilia e ha i capelli lunghissimi, che canta religione, che canta poesie, che canta genti diverse tra loro, è Jamaica(e vorrei vedere). Tutti quelli che imbrattano il nome della musica, senza fare nomi e senza menzionare generi e città, sono Babilonia.
Certi politici che non hanno niente di meglio da fare, nella loro vita, che continuare a menare sentenze a motore sulla rappresentativa nazionale di calcio che li sta rappresentando nel mondo, sono cazzo Babilonia. Io, che faccio più o meno la stessa cosa anche se per motivazioni diverse, sono insieme Jamaica e Babilonia, perchè anche se non mi identifico tifo, non ci posso far niente, e perchè le mie motivazioni sono giuste. Lui, il Nominatoprecedentemente, è Babilonia e basta.
I mondiali di calcio 2010 sono Jamaica. Le vuvuzelas sono Babilonia.
Antonio Cassano(lui si, lo posso nominare due volte, lo nominerei novantanove volte se necessario) è ancora una volta Jamaica, ma stavolta perchè fregandosene di tutto e di tutti si è spostato, e mille auguri a lui, da un barese ad un altro.
Milano è Babilonia. Non può essere diversamente quando conti freneticamente i giorni che ti mancano alla fuga. Il sole, il mare, gli amici di sempre, quel luogo che sa di mare e felicità, l'estate sono Jamaica.
Quella Maglia biancorossa che noi amiamo e adoriamo sopra ogni cosa è Jamaica. La pausa del campionato è tremendamente Babilonia, fosse per noi giocheremmo 365 giorni all'anno.
Quella Curva, teatro di scene del terzo tipo, delle felicità e delle disperazioni, quella che ci ha visto ridere e piangere e urlare e restare senza voce tante e tante volte, quella è Jamaica. Le tribune con la gente seduta, i settori ospiti chiusi, i doppiofedisti, i tifosi occasionali, quelli che non tifano la squadra della propria città(mio modesto parere, i peggiori di tutti), quelli che non La amano sono tutti Babilonia, e come lei bruceranno nel fuoco più rovente. La tesserafidatydell'Esselunga( o quello che è) con la quale cercano di schedarci è Babilonia. Le fdo sono Babilonia.
Sognare ad occhi aperti quella vacanza è Jamaica. Certi altri filmoni incredibili sono Babilonia, "certe volte il cervello è meglio spegnerlo"(cit.).
Tim Roth(Le Iene, Pulp Fiction, Four Rooms) è Jamaica. Come attore mi piace tantissimo.
Gli ex(tengo a precisarlo, non mi riferisco alle poche poverette che hanno avuto il dispiacere di avere a che fare con me, ma alla categoria in generale, e quindi praticamente alla totalità della popolazione mondiale) sono Babilonia. Un amore sincero è Jamaica.
Giocare d'azzardo è Babilonia, e sono colpevole. Ma continuare a vincere è assurdamente Jamaica.
La verità è Jamaica. Mentire è Babilonia.
La chiesa è ovviamente Babilonia....



LRD

mercoledì 23 giugno 2010

Il mio racconto noir

Una sigaretta accesa, la finestra aperta, un filo di vento. Un film in bianco e nero alla tv, volume basso, giusto un sottofondo. Odore di pulito, camomilla e margherite. Da fuori, i rumori del traffico, le voci strozzate dei passanti, i tram e gli autobus. Una signora, nella casa di fronte alla strada, stende il bucato, e suo figlio corre su e giù per il balcone. Il giornalaio sta per chiudere bottega e tornare dalla famiglia, il pub invece inizia a lavorare. Il quartiere è illuminato e splendente.
Si alza dal divano, due o tre passi per la stanza e si risiede. Accende un'altra sigaretta, fa tre tiri e la spegne. Quelle parole, quelle frasi, quel discorso li ha ancora bene in mente, come se l'avesse imparato a memoria, e invece l'aveva sentito una volta sola. Confusione. Panico. Disperazione.
Si alza ancora da quel divano, guarda la stanza e gli sembra così vuota. Tutta la sua casa gli sembra vuota. E la strada, e la città, e tutto quanto. Continua a girare intorno a quel maledetto divano. Non riesce a star fermo ma non sa cosa fare. Altra sigaretta, altri tre tiri e via. Smarrimento. Terrore. Disperazione
Toglie gli occhiali, li posa accuratamente sul mobile della tv, come se contassero qualcosa, ormai.
Quelle parole, quelle frasi, quel discorso...Come se nient'altro avesse un senso, ormai.
Ancora in piedi, ora pensa di sapere che fare. Un paio di righe scritte di fretta su un foglio tutto accartocciato e strappato, un sorso di vino, un'altra sigaretta, questa volta fumata fino al filtro. Uno sguardo alla tv, uno al computer, uno al giornale. Il tempo non passa così velocemente come credeva. Nausea. Senso di vuoto. Disperazione.
Ancora una sigaretta, giusto per perdere tempo. Iniziò a pensare che forse il momento era arrivato. Iniziò a pensare che se non l'avesse fatto in quel preciso momento non l'avrebbe fatto più, e si sarebbe odiato per sempre se non l'avesse fatto. Pensò che così, tutto avrebbe trovato finalmente un senso. Odio. Dolore. Paura.
Si sedette, rimase seduto un secondo e si rialzò. Aprì la vetrata, completamente. Uno sguardo ancora alla sua camera e al suo letto.
Quelle parole, quelle frasi, quel discorso gli risuonano nella mente. Quelle parole, quelle frasi, quel discorso saranno il mio elogio funebre, pensò.
Addio, disse semplicemente a qualcuno che non poteva sentirlo.
.....................

Il mio nemico

Vorrei aprire questo post con una citazione presa da un grandissimo telefilm e da un grandissimo uomo, telefilm che ha impegnato le mie giornate per mesi interi e uomo al quale avevo deciso di assomigliare il più possibile, anche perchè molte cose ci accomunano. "Il modo più facile per perdere qualcosa è volerlo troppo". Beh, me ne sono accorto anche io, caro il mio John Michael Dorian.
Ho perso molte cose, davvero troppo. Ho perso una squadra che amavo con tutto me stesso, anche se ne ho trovata un'altra che non solo amo alla follia, ma che è la mia principale ragione di vita, in attesa di nuovi sviluppi. Ho perso tanti amici, e molte volte è successo a causa del mio maledetto orgoglio. Ho perso valanghe di soldi, spesi in libri mai letti, o in offerte mai comprese, o in conti troppo salati, eccessivamente salati. Ho perso dignità, ho perso vitalità, ho perso sicurezza. Ho perso un credo, credo in cui avevo confidato moltisssimo da quando ero piccolo e che è riuscito puntualmente a deludermi, ma che ha saputo farsi da parte quando ne ho trovato un altro, che potrebbe ancora deludermi, ma per ora mi rassicura solamente. Ho perso moltissime donne, e a volte vorrei non averle mai perse.
Ma la cosa che credo di aver perso più spesso sono le occasioni. Avete presente quei momenti in cui dovete per forza prendere una decisione tra due, e una vi porta in Paradiso, e l'altra vi porta sottoterra?? Avete capito, quei momenti lì, quei momenti che a volte riescono a cambiarti la vita, e se non lo fanno almeno vi cambiano la giornata. Beh, in quei momenti lì, io vado completamente fuori di testa, come in quei film in cui sta per accadere una catastrofe, e la telecamera indugia sul protagonista che ha capito che qualcosa non va ma non sa bene che fare. Io non ho mai capito bene che fare, e di solito la decisione che prendo non è mai quella che porta in paradiso. Non è ancora mai successo, e ormai solo il mio Re dei Re può salvarmi, per il resto non c'è speranza. Potreste mettermi in una situazione del genere cento volte, e novantanove volte prenderò la decisione sbagliata, che sia la risposta giusta da dare ad una persona che conta davvero o semplicemente tirare fuori gli attributi quando conta. Non ho istinto di sopravvivenza, non ho tempismo, non ho prontezza, ho solo tanta stupidità concentrata in un cervello povero di neuroni e qualche saltuaria buona idea che non trova lo spazio per emergere. Quando succedono cose del genere, semplicemente mi blocco, stile opossum, e spero che tutto vada per il meglio. Purtroppo esistono altri animali che gli opossum se li mangiano come noccioline...
Per concludere, per dare finalmente una conclusione ad un mio pensiero, prenderò di nuovo in prestito la saggezza dell'uomo di cui sopra. "A volte siamo i peggiori nemici di noi stessi". Nel mio caso, l'avverbio giusto non è "a volte", ma "continuamente". Solo un nemico ti impedisce di dire e fare veramente ciò che vuoi. Per dirla come la direbbe Albo, no man will bring me down... tranne me stesso, ovviamente...

Che Jah mi benedica, e bruci gli empi e i seguaci di Babilonia...

domenica 20 giugno 2010

La mia preghiera della notte

This is for my people
My Jah Jah people
The conquering Lion shall come


I don't want to live in the past
So I'm looking for a brighter day
My homeland is right there behind the horizon
God almighty watch me sameway
Someone is judging my spiritually
Lauthing on my meditation
Don't be afraid of diversity
There is no confliction
Blessed shall be the one who live in love, respect and dedication
Blessed shall be the one who live in love

Love you King Selassiè
Promise you I'll keep your crown
Love you King Selassiè
No man will bring me down

Live in love and life shall bloom
God is waiting there
And don't be scared of where are going
Simple people with simple life
We don't seek perfection
For many years we've been living in
One life of illusion

Love you King Selassiè
Promise you I'll keep your crown
Love you King Selassiè
No man will bring me down


Partiamo da qui, da questa preghiera, da questa poesia. E se a queste straordinarie parole ci aggiungete quella voce spaziale di un uomo chiamato Alberto D'Ascola, non potete che avere un'estasi lunga circa 4 minuti. E il bello è che non saprei quale ne è il punto di forza. Forse il fatto che per una volta canta in inglese, e si capisce almeno il 99% di quello che dice, forse un beat assurdo, forse la sua fantastica voce. Forse il contenuto della preghiera, rassicurazione in se stessi, fiducia in Dio e la scomparsa della paura della morte, perchè la vita inizierà allora.
Non riesco ad aggiungere nient'altro a questo esempio di perfezione...
Per gli empi e i seguaci di Babilonia, vi faccio la traduzione, così forse cambiate idea...


Questa è per la mia gente
Il popolo di Jah
Il Leone conquistatore arriverà

Non voglio vivere nel passato
Quindi cerco un giorno più luminoso
La mia casa è lì dietro l'orizzonte
Ma Dio onnipotente mi protegge allo stesso modo
Qualcuno giudica il mio spirito
E ride dei miei pensieri
Non abbiate paura del diverso
Perchè non è un nemico
Beato sia colui il quale vive in amore, rispetto e devozione
Beato sia colui il quale vive in amore

Ti adoro Re Selassiè
Ti prometto che rispetterò la Tua corona
Ti adoro Re Selassiè
Nessuno riuscirà ad abbattermi

Vivi in amore e la tua vita fiorirà
Dio ti sta aspettando,
e non aver paura di dove andrai
Gente semplice con vite semplici
Noi non cerchiamo la perfezione
Per molti anno abbiamo vissuto
una vita di illusioni

Ti adoro Re Selassiè
Ti prometto che rispetterò la tua corona
Ti adoro Re Selassiè
Nessuno riuscirà ad abbattermi


venerdì 18 giugno 2010

La mia anormalità

Nel 1978 Eugenio Finardi cantava "Extraterrestre vienimi a cercare, voglio un pianeta su cui ricominciare". Non ho la minima idea del perchè lo dicesse, in realtà, ma quello che so è che, certe volte, anche io vorrei un nuovo pianeta, o anche una città di un'altra nazione(una città molto specifica, in realtà). Il fatto è che forse non ho bisogno che venga un extraterrestre a prendermi, forse devo bene rendermi conto che sono io quell'extraterrestre.
Alcune volte sento proprio di non appartenere al mondo, di non essere una persona normale. Le persone normali non votano la propria vita alla squadra del cuore, e ti guardano anche come se fossi un delinquente quando vengono a sapere che vivi da ultras, ma non credo di poterci far niente, l'amore che provo per Lei mi porta anche a fare il teppista, e farò sempre quel che potrò per la mia Bari. Le persone normali, quando provano attrazione per qualcuno, fanno in modo di farlo capire, o magari lo esprimono direttamente; io spero sempre che una qualche entità divina o terrena mi dica cosa fare, o ancora meglio risolva direttamente la situazione, ma nessuna entità terrena lo fa, e le entità divine non hanno certo tempo da perdere con uno come me. Le persone normali credono per prima cosa in se stessi, nella propria persona, e poi a tutto il resto; io morirei per quello in cui credo e per le persone a cui voglio bene, e non mi sento un deficente a dirlo, e metto me stesso sempre dietro a tutto il resto. Le persone normali si nascondono dietro sorrisi falsi e parole vuote, le persone normali venerano il Dio Denaro, le persone normali non si fanno problemi a deludere la gente, le persone normali fanno quello che vogliono e se ne sbattono.
Le persone normali non fanno affidamento sugli altri, o almeno non sempre, perchè hanno imparato che la gente ti delude. Le persone normali hanno bisogno di mostrarsi sempre in perfetta forma, e tutto ciò che possiedono deve rispecchiare questa loro perfezione. Le persone normali non mostrano mai segni di debolezza, le persone normali vincono sempre, in ogni campo. Le persone normali non si lasciano vincere dalle proprie emozioni. Le persone normali ti guardano sempre dall'alto in basso, anche quando sei loro amico, perchè non c'è niente da fare, le persone normali sono sempre un passo avanti agli altri. Le persone normali parlano di sè continuamente, le persone normali quando vogliono qualcosa se la prendono, in un modo o nell'altro. Le persone normali non ti danno mai niente gratis, e hai una sola possibilità prima di perderli. Le persone normali sono egocentriche, perchè è l'unico modo per affrontare il mondo da vincenti. Le persone normali vanno d'accordo con i propri genitori, forse perchè anche i loro genitori erano persone normali. Le persone normali hanno sempre il controllo, non perdono mai la testa e fanno sempre la scelta giusta. Le persone normali vincono 99 partite su 100, e dicono di aver voluto perdere volontariamente la centesima, per non ammettere mai la sconfitta. Le persone normali nella loro vita ci vivono, ne sono immersi, ma mai sommersi.

Io sono tutto il contrario delle persone normali. Io sono quello che salta sui treni, che scivola e si ritrova col culo per terra davanti a tutti, che da di matto per delle cazzate, che fa sempre la scelta sbagliata, quando trova il coraggio di prenderla, una scelta. Io non sono una persona normale. Certe volte me ne vergogno, ma la maggior parte delle volte questo per me è un motivo di vanto. Le persone anormali sono rare, perchè sono quelle che sperano(invano) che sia il mondo ad adattarsi a loro. Purtroppo il mondo non si adatta a nessuno, nemmeno ai più forti e ai più potenti, non si adatta nemmeno a sé stesso.
So what?? Niente, come al solito nessuna conclusione. Ma tante cose su cui riflettere, sperando di trovare la soluzione giusta....

mercoledì 9 giugno 2010

La mia Utòpia

Siete mai stufi del mondo?? Siete mai stanchi di tutte le regole, scritte e non scritte, che occupano la vostra vita e spesso vi impediscono facili risoluzioni dei vostri problemi??Vi capita mai di pensare a come sarebbe più facile se ci fosse qualcosa di diverso in tutto quello che vi circonda??
Beh, come è facile prevedere, la mia risposta a tutte e tre le domande è un forte e chiaro "Si, certo", forse a causa del mio persistente odio verso tutto il globo, forse perchè penso davvero che molte regole, e sopratutto molte convinzioni umane, siano insopportabili e da non seguire, forse perchè, come già detto, sono un malato di mente, e le cose che immagino durante i miei film mentali prendono forma e confondo l'immaginazione con la realtà.
Alcune volte sogno un mondo diverso, un luogo in cui mi rifugio quando la verità è troppo difficile da accettare. La maggior parte delle volte bastano dieci minuti pessimi, cose che non dovrebbero succedere, persone che si comportano come se non vivessero davvero oppure anche stupide regole di comportamento, che vengono seguite quando non ne avresti la minima voglia.
Nel mio mondo segreto molte cose sono diverse, e si, è vero, va sempre tutto bene, sembra il Nirvana, ed è proprio per questo che è irreale, nel mondo le cose non vanno sempre come dovrebbero andare, anzi quasi mai. In questo mondo la gente vive in pace, non esistono le guerre, e i litigi vengono risolti con sane scazzottate a mani nude, oppure con una bella partita a Pes, e finisce tutto là. Non esistono stati, nazioni, o regioni, esistono solo tante città, e l'unico campo in cui possono sfidarsi è lo sport, non c'è altro. Non esistono elezioni nè politici, ognuno è rappresentante di se stesso, e l'unico politico eletto, cioè il sindaco della città, non ha bisogno di abbindolare la folla con false promesse e cartelloni pubblicitari colorati, semplicemente viene scelto in base ai suoi meriti passati da tutta la cittadinanza. Le scuole e gli ospedali sono perfetti, e nessuno ha bisogno di pagare di più per avere servizi privati migliori, perchè i servizi privati non esistono e i servizi pubblici sono all'altezza di tutte le aspettative. Non c'è mai pioggia, e il sole è così buono che tutte le piante, di ogni tipo, ci mettono novantanove secondi a crescere e maturare, e non esistono le carestie. Le industrie non inquinano, in nessun modo, e il commercio non esiste, perchè non esistono le nazioni, e tutto è di tutti, come in una bella isola comunista, ma senza bandiere rosse e falci e martelli. Per le strade, sulla spiaggia, in montagna, continuamente enormi altoparlanti passano le canzoni di Alborosie e di Bob Marley, e serate minimal, e rock, e tutto il resto della musica, tranne quella degradante che non è definibile nemmeno con "musica". Di giorno la gente passa tutto il tempo libero sulla spiaggia, i piedi a mollo nell'acqua, birre Peroni a volontà e teglie enormi di pasta al forno. La sera, senza nemmeno spostarsi, i bar sulla spiaggia restano aperti, e seduti in riva al mare, in un luogo accogliente e aggregante ci si ritrova tutti con una birra in mano a parlare e a ridere in compagnia. La benzina esce dai rubinetti di casa, è libera, non costa più così tanto. Non esiste un qualcosa di abietto come la TdT, e gli Ultras sono liberi di girovagare per le città per seguire la propria squadra del cuore, e quando si incontrano con altri Ultras ci si picchia di santa ragione, mani e mazze, niente coltelli. I treni sono sempre in orario, non puzzano e non sono rotti, e costano poco, e vanno veloci, e ti portano da Milano a Mosca in qualche ora, in modo che se tu vuoi comprare della vodka fatta bene ci vai e ti conviene, e se devi comprare delle sigarette vai a Lubiana, o ad Atene, senza il rischio che qualcuno ti rompa le scatole con reati stupidi come il contrabbando di un pacchetto di sigarette.
Non esistono ladri perchè alla fine non c'è nulla da rubare, visto che tutto quello che c'è sulla terra è di tutti, o comunque facilmente negoziabile, una birra in cambio di un pacchetto da dieci di sigarette, tutto funziona così. Le persone si fidano degli altri, di tutti, non esistono secondi fini, e tutti fanno quello che realmente hanno voglia di fare. Non esistono le convinzioni morali, non esiste la cosiddetta educazione, semplicemente le persone dicono sempre quello che pensano davvero, e secondo me è molto più educato dire la verità piuttosto che nascondersi dietro falsità cortesi. Non esiste la polizia, nè l'esercito, nè i carabinieri, e se qualcuno fa un errore viene punito da tutti gli altri cittadini in maniera equa, senza abusi di potere. La gente smette di badare alle apparenze, e tutti riescono a guardare dentro le persone, a comprendere la loro anima, a capire che quello che è importante non è un bel faccino, un fisico statuario o la ventrozza della birra, la cosa importante sono i valori, le idee, il carattere, e sti cazzi se una persona magnifica ha uno sfregio sulla faccia, o un taglio di capelli che lo fa sembrare uno di quei matematici sfigati da film americano. I ventenni non hanno paura del futuro, di trovare un lavoro o di riuscire a mantenere una famiglia, perchè non esistono le raccomandazioni, non esistono i figli di papà, e va avanti chi vale, non chi ha i santi in paradiso. Non esiste la crisi, perchè se qualcuno ha carenza di moneta lo si aiuta invece di lasciarlo a morire sul ciglio della strada, perchè tanto so che quando sarò io in pericolo ci sarà qualcuno che mi aiuterà. Uomini e donne non si nascondono dietro la reputazione, o la forza, o l'aspetto fisico, o la timidezza, le persone sono libere di amarsi in ogni situazione e in ogni condizione, e quando ci si lascia non si soffre, ma si continua a cercare fino a trovare la propria metà perfetta, visto che esiste(anche se non ci credo poi tanto). I bambini e i ragazzi sono felici di andare a scuola, perchè nelle scuole non ti stressano l'anima con cose inutili come le equazioni di secondo grado o le traduzioni di lingue morte da più di due millenni, ma ti insegnano a stare al mondo, a trattare le persone e a vivere felici. I film, i telefilm, i programmi in tv vengono prodotti per comunicare qualcosa, e non per guadagnare. Il denaro è una figura marginale della società, e se ho bisogno di un po' di carne la prendo da chi la produce, dandogli in cambio un po' delle piante che io coltivo, e se può sembrare banale provate a pensare a cosa potrebbe essere un mondo senza soldi.


Per ritornare a quella famosa linea di confine, mi rendo conto benissimo che tutto questo è solo un sogno, un Paese dei Balocchi immaginario. La società continuerà a premiare chi ha i soldi o gli agganci giusti, e l'apparire vincerà sempre sull'essere, e sarà sempre meglio essere bastardi piuttosto che buoni, perchè, come diceva Darwin, sono i più adatti a sopravvivere, e non i più forti. La TdT entrerà in vigore, le scuole e gli ospedali continueranno a fare acqua da tutte le parti e a deludere chi non si può permettere cure adeguate, la tv continuerà a propinarci programmi scadenti che servono ad incassare e basta, e qui la colpa è sopratutto nostra che continuiamo a guardare certe cose, e ci sarà sempre musica scadente che guadagnerà più della musica vera, la benzina continuerà a costare un patrimonio, i treni arriveranno sempre tardi e le sigarette costeranno ancora il doppio del loro valore perchè lo stato ha bisogno di guadagnarci, la politica continuerà ad esistere sempre perchè c'è sempre qualcuno che vorrà fregare i soldi altrui, ma tant'è, io resto un sognatore ad occhi aperti, e mi piace immaginare il mondo senza le sue piaghe, un mondo dove tutti possano sentirsi a loro agio nel fare quello in cui credono o quello in cui si sentono portati.
Chiamatemi scemo, chiamatemi ingenuo, chiamatemi infantile...

martedì 8 giugno 2010

La mia linea di confine

Certe volte mi piace giocare al filosofo, starmene a pensare sulle cose grandi e piccole del mondo senza alcuno scopo, un po' perchè mi viene parecchio facile viaggiare con la mente, un po' perchè è sempre piacevole perdere tempo senza un fine preciso. Mi è capitato di riflettere su quello che mi accade, ogni singolo momento dalla mattina alla sera, e certe volte mi chiedo quanto di quello che ogni giorno vediamo sia effettivamente vero. Hegel diceva "tutto ciò che è umano, comunque appaia, è umano soltanto perchè vi opera e vi ha operato il pensiero". Credo che sia colpa del mio proprio malato cervello, ma non so quanto sia d'accordo con un uomo che mai sono riuscito a capire. Credo che ci sia una linea di confine tra tutto ciò che è reale e tutto ciò che non lo è, tutto ciò che va oltre, tutto ciò che sembra reale ma alla fine è solo surreale. Voglio ribadirlo, non voglio che mi prendiate per pazzo, spero che anche qualcun altro oltre me subisca questi scherzi dal proprio cervello ma se così non fosse credo che mi andrò a ricoverare.
Nel mio caso, quella linea di confine è tutto meno che salda, spesso si spezza e reale e surreale diventano una cosa sola, pur essendo sempre due cose ben distinte. Certe serate con gli amici sembrano surreali, ma a pensarci bene sono reali, perchè tutte quelle cose che ti accadono, nel bene e nel male, ti sono accadute, e alla fine è molto meglio così. Il Chiringuito è reale, indubbiamente, ma nella mia mente resta sempre un po' quell'isola felice dove avrei passato tutte le mie giornate. Certe facce e certe persone sono reali, ed è un bene che sia così, perchè affollano i tuoi secondi vuoti e ti migliorano la vita, mentre certe altre persone non possono essere altro che surreali, visto che vivono fuori dal mondo e, a quanto pare, sembra che non abbiano mai visto e conosciuto la realtà. Azzurra è reale, ma allo stesso tempo è indubbiamente surreale, visto che nonostante le mie "cure" è ancora lì nel mezzo a lottare insieme a noi e a macinare chilometri solo per la nostra voglia di delirio. Avere un 99 sul braccio è surreale, come è surreale pensare di avere il braccio colorato per sempre, ma tutto questo è accaduto, è effettivamente reale, e farà parte di me per sempre, come anche i prossimi 4(almeno, anche se non ho ancora idee). Una settimana ininterrotta di freddo e pioggia è cazzo surreale, perchè non è possibile che la sfiga si accanisca in questo barbaro modo, anche se so più o meno chi incolpare (Nico, con te ce l'ho...). Una domenica di sole sul mar Tirreno e 2000 fratelli tutti insieme nonostante una retrocessione è reale, per quanto possa sembrare che non lo sia, perchè quando queste persone, questi amici, questi GEMELLI IN ETERNO fanno tutto quello che hanno fatto per noi, così tanto che nè le parole nè i gesti insieme possono esprimere la gratitudine che proviamo, e sono felici di averlo fatto, e quasi ti chiedono di perdonarli per non aver fatto di più, beh, forse è surreale provare a definire questo sentimento che lega due città uguali in tutto(ovviamente, parlo dell'uso che si fa del cervello), ma il sentimento stesso no, quello è reale, e non potete farci niente. Due occhi che ti guardano fisso, grandi, azzurri come il mare, sorridenti e sereni, sono reali e surreali, perchè sai che esistono, li vedi benissimo, ma se esistano davvero te lo devi chiedere, perchè non capita molto spesso di osservare qualcosa di così magnetico. Trenitalia è a malincuore reale, con i finestrini che non si chiudono, le luci che non si spengono, i prezzi esorbitanti per una qualità mediocre, e i prezzi ancora più esorbitanti se si vuole viaggiare almeno decentemente. I mondiali di calcio 2010 sono finalmente reali, e purtroppo anche la nostra nazionale lo è. Non lo è però il Vostro commissario tecnico, quello è surreale, e lo continuerò a contestare come credo si dovrà contestare molto presto un altro uomo surreale, che non accenna a lasciarci al più presto e dopo più di 30 anni continua a fare le stesse cose(le persone non cambiano mai, questo credo sia reale senza discussioni). Giocare alla 360 è surreale, perchè un giorno prendo nove gol in due partite dopo che giusto il giorno prima avevo vinto il torneo casalingo torneo casalingo(potete capire solo se conoscete i miei amici...eheheheh). Potrei andare avanti per ore, ma mi sto annoiando alquanto, e mi sono anche un po' perso tra i miei svarioni, e non voglio immaginare voi. E, come al solito, non darò a questo mio delirio una conclusione logica, e questa volta userò la scusa che anche la filosofia, in fondo, gira intorno alle cose, ma quasi mai arriva ad una vera conclusione.



...You make me love you, love you baby, with a little l...