mercoledì 23 giugno 2010

Il mio nemico

Vorrei aprire questo post con una citazione presa da un grandissimo telefilm e da un grandissimo uomo, telefilm che ha impegnato le mie giornate per mesi interi e uomo al quale avevo deciso di assomigliare il più possibile, anche perchè molte cose ci accomunano. "Il modo più facile per perdere qualcosa è volerlo troppo". Beh, me ne sono accorto anche io, caro il mio John Michael Dorian.
Ho perso molte cose, davvero troppo. Ho perso una squadra che amavo con tutto me stesso, anche se ne ho trovata un'altra che non solo amo alla follia, ma che è la mia principale ragione di vita, in attesa di nuovi sviluppi. Ho perso tanti amici, e molte volte è successo a causa del mio maledetto orgoglio. Ho perso valanghe di soldi, spesi in libri mai letti, o in offerte mai comprese, o in conti troppo salati, eccessivamente salati. Ho perso dignità, ho perso vitalità, ho perso sicurezza. Ho perso un credo, credo in cui avevo confidato moltisssimo da quando ero piccolo e che è riuscito puntualmente a deludermi, ma che ha saputo farsi da parte quando ne ho trovato un altro, che potrebbe ancora deludermi, ma per ora mi rassicura solamente. Ho perso moltissime donne, e a volte vorrei non averle mai perse.
Ma la cosa che credo di aver perso più spesso sono le occasioni. Avete presente quei momenti in cui dovete per forza prendere una decisione tra due, e una vi porta in Paradiso, e l'altra vi porta sottoterra?? Avete capito, quei momenti lì, quei momenti che a volte riescono a cambiarti la vita, e se non lo fanno almeno vi cambiano la giornata. Beh, in quei momenti lì, io vado completamente fuori di testa, come in quei film in cui sta per accadere una catastrofe, e la telecamera indugia sul protagonista che ha capito che qualcosa non va ma non sa bene che fare. Io non ho mai capito bene che fare, e di solito la decisione che prendo non è mai quella che porta in paradiso. Non è ancora mai successo, e ormai solo il mio Re dei Re può salvarmi, per il resto non c'è speranza. Potreste mettermi in una situazione del genere cento volte, e novantanove volte prenderò la decisione sbagliata, che sia la risposta giusta da dare ad una persona che conta davvero o semplicemente tirare fuori gli attributi quando conta. Non ho istinto di sopravvivenza, non ho tempismo, non ho prontezza, ho solo tanta stupidità concentrata in un cervello povero di neuroni e qualche saltuaria buona idea che non trova lo spazio per emergere. Quando succedono cose del genere, semplicemente mi blocco, stile opossum, e spero che tutto vada per il meglio. Purtroppo esistono altri animali che gli opossum se li mangiano come noccioline...
Per concludere, per dare finalmente una conclusione ad un mio pensiero, prenderò di nuovo in prestito la saggezza dell'uomo di cui sopra. "A volte siamo i peggiori nemici di noi stessi". Nel mio caso, l'avverbio giusto non è "a volte", ma "continuamente". Solo un nemico ti impedisce di dire e fare veramente ciò che vuoi. Per dirla come la direbbe Albo, no man will bring me down... tranne me stesso, ovviamente...

Che Jah mi benedica, e bruci gli empi e i seguaci di Babilonia...

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