I giurati rientrano in aula, e il presidente della giuria resta in piedi, pronto a leggere il verdetto. E' un uomo sulla trentina, faccia serena e un sorriso particolare, porta una fede al dito e ha difficoltà a separare il dialetto dall'italiano, mentre parla.
"Signor giudice, siamo pronti"
"Inizi pure dai giocatori, vada in ordine"
Il presidente prende in mano il foglio e inizia a leggere.
"Buffon Gianluigi: assolto. Nonostante l'infortunio ha voluto esserci e provare a rientrare, gliene va dato atto.
Marchetti Federico: assolto. Non ti saresti mai aspettato di giocare titolare al mondiale. Noi, d'altro canto, non ci saremmo mai aspettati che saresti uscito in quel modo nel recupero della terza partita, ma non si preoccupi, non la condanneremo ugualmente
Zambrotta Gianluca: assolto. Non gli avremmo mai dato una lira, eppure...
Criscito Domenico: assolto. Ci ha provato, se non altro. E ha crossato più lui di Pepe e Camoranesi
Cannavaro Fabio: colpevole"
Il presidente della giuria si ferma per dare il tempo all'uditorio di assimilare la notizia. Il giudice ci pensa su un po', e poi emette il verdetto.
"Signor Cannavaro Fabio, per aver disputato un mondiale terribile, con due errori trasformatisi in due gol subiti nelle prime due partite, e per non aver saputo essere il capitano che è stato nel 2006 e che era suo dovere essere, io la condanno ad emigrare all'estero, dove oltre a coprirsi di soldi si coprirà anche di ridicolo"
"Accetto la condanna, signor giudice. Tanto più ridicolo di questo mondiale e delle mie pubblicità non credo si possa arrivare. Mi dispiace solo di non poter chiudere la carriera nella squadra della mia città". Quagliarella gli tocca la spalla.
"Fabio, guarda che De Laurentiis non ti vuole...".
Il giudice batte il martello.
"Signor Quagliarella, lo sappiamo tutti, ma non c'è bisogno di umiliare in questo modo. Presidente, continui pure"
"Grazie, signor giudice. Allora...
Chiellini Giorgio: colpevole. Continuate a pensare che sia uno dei migliori centrali del mondo?"
"Signor Chiellini", si intromise il giudice,"la condanno a diventare uno juventino a vita, e Dio solo sa cosa le potrebbe accadere"
"Montolivo Riccardo: assolto",riprese il presidente,"Ottimo mondiale, davvero. In più sei il giocatore che ha tirato di più in porta
De Rossi Daniele: assolto. E' vero, nell'ultima partita ci hai deluso, ma in ogni caso senza te non avremmo nemmeno quei 2 miseri punti in classifica.
Pepe Simone: colpevole. Non si è ancora riusciti a capire la tua collocazione in campo e quali sono le tue qualità."
Il giudice rimase in silenzio per qualche minuto. Era molto pensieroso.
"Signor Pepe, non riesco a trovare una condanna, perchè ritengo che la colpa non sia sua, lei è scarso, che ci vuole fare. Ma visto che è stato appena comprato dalla Juventus credo che basti, come pena"
"Ottimo ragionamento, signor giudice. Io alla Juve ho fatto gol da centrocampo, non è una grande squadra"
"Signor presidente, non vada fuori tema"
"Mi scusi, signor giudice. Andiamo avanti.
Marchisio Claudio: colpevole con attenuanti. Hai giocato al 10% di quello che sai fare. E' anche vero che dovevi fare cose che non ti competono propriamente"
"Signor Marchisio, la condanno alla stessa pena del signor Chiellini, ma con l'attenuante che lei forse un giorno riuscirà ad andarsene dalla Juve"
"Camoranesi Mauro German: colpevole. E' per caso una spia segreta argentina inflitrata nella nostra nazionale per distruggerci?"
"Signor Camoranesi, io la condanno ad uscire molto rapidamente dal mondo del calcio. Nessuno si ricorderà più di lei. Se ne può tornare in Argentina"
"Signor giudice, che razza di pena è??"
"Lei si faccia gli affari suoi, signor presidente. Io sono convinto che nessuno considererà più quest'uomo"
"Anche a me non mi considerava nessuno quando ero a Madrid, giudice. Eppure sono riuscito a tornare. Ma questa è un'altra storia.
Iaquinta Vincenzo: colpevole. Non è un centravanti, non è una seconda punta."
"Signor presidente, ma gli juventini non me li poteva dire tutti insieme, così non dovevo ripetere sempre le stesse cose??"
"Ha ragione, signor giudice. Le chiedo perdono. Io gli juventini non li considero proprio.
Gilardino Alberto: colpevole. Capocannoniere dei mondiali??Cosa??"
"Signor Gilardino, a lei toccherà la stessa sorte degli juventini ma ovviamente alla Fiorentina, la sua attuale squadra."
"Signor giudice, non vorrei essere ripetivo, ma che razza di pena è?? La Fiorentina non è mica la Juventus"
"Signor presidente, è vero, non è come la Juve, ma il fatto di essere arrivati agli ottavi di Champions ha sviato molto l'attenzione dal fatto di essere arrivati dietro al Bari in classifica, in campionato"
"Ha ragione, signor giudice. Fanno proprio schifo.
Di Natale Antonio: colpevole. All'Udinese 29, in Nazionale 1 e inutile."
"Signor Di Natale, la condanno a rimanere a vita in quella cacata di città che è Udine"
"Io sono felice di restare a Udine, signor giudice"
"Non ci crede nessuno, signor Di Natale"
"Signor giudice, se ha finito io dovrei andare avanti"
"Ha ragione, signor presidente. Le chiedo scusa"
"Si figuri...Dov'ero arrivato??
Quagliarella Fabio: assolto su tutta la linea. Ha giocato un tempo solo ma ha cambiato la squadra.
Maggio Christian, Gattuso Gennaro, Pirlo Andrea, Pazzini Giampaolo: assolti. Avete avuto pochissimo spazio per esprimervi.
De Sanctis Morgan, Bocchetti Antonio, Bonucci Leonardo, Palombo Angelo: assolti. Non avete avuto alcuno spazio per esprimervi, visto che non vi siete mai alzati dalla panchina. Almeno vi siete fatti una vacanza..."
Il presidente si fermò, e il giudice, che aveva smesso di seguirlo da tempo, lo guardò.
"Abbiamo finito, signor presidente?"
"In realtà no, signor giudice. Ma non siamo riusciti ad arrivare ad una conclusione sull'ultimo imputato, quello più importante. Se fosse per me, lo condannerei senza pensarci, ma c'è gente che ancora lo ritiene non colpevole. Quindi abbiamo deciso di interrogarlo, e sarò io stesso a farlo, così potrà provare a spiegarsi, sperando che abbia qualcosa di logico da dire. Per lei va bene, signor giudice?"
"Penso di si, signor presidente. E per lei, per lei va bene?"
Il signore con i capelli bianchi si alzò in piedi e per la prima volta in tutta la giornata parlò.
"Certo, signor giudice"
Era già grato di non essere stato fucilato seduta stante...
(to be continued...)
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