Tutto iniziò il giorno di ferragosto, 15 agosto 2009. Quel giorno, in Curva, eravamo più o meno in cinquemila, e forse era comprensibile, molta gente era in vacanza, molta gente continuava a godersi il giorno più matto dell'estate. Fratello, EnergiaPura ed io eravamo lì, per la coppa Italia, Bari-Empoli. Quel giorno tornammo a casa tristi, dopo una sconfitta ai rigori che dal vivo non avevamo mai visto(nemmeno una vittoria ai rigori avevamo mai visto, se è per questo, non abbiamo avuto poi così tante partite ad eliminazione diretta nella nostra storia, non so se mi spiego..) e presegivamo un disastro che in molti già avevano pronosticato. Alle nostre spalle, l'ennesima illusione e l'ennesima delusione, un americano con i capelli rossi era venuto dal Texas, accolto con tutti gli onori, e ci aveva preso per il culo alla grande, come molti altri nel nostro passato.
Solo una settimana dopo, altri 5000 baresi erano pronti al primo grande esodo dell'anno, e nel solito pullman ci ritrovammo in 5, Fratello, Riccetto, Asiargento, io e Giovanni Peroni, in direzione Milano per la prima di campionato. Sotto una temperatura tropicale tocca al Bari la prima partita della stagione, e contro il campioni d'Italia, i supercampioni, Masiello contro Maicon, Kutuzov contro Milito, e gli occhi di una nazione puntati addosso. Risuona ancora l'eco del "Bari, Bari" con cui abbiamo fatto vedere a tutti che si, i baresi erano tornati, e comunque andasse erano lì per sostenerla. Alla fine, quella partita l'abbiamo dominata, rischiando di vincerla, io avevo il mal di testa, Riccetto le lacrime agli occhi, la prima grande emozione di quello che si sarebbe dimostrato un campionato fantastico. Passò un'altra settimana e quello spettacolo visto a San Siro sparì, un pareggio difficile strappato al Bologna che arrivò al San Nicola con un portiere e dieci difensori.
Settembre. Dopo la sosta per la Nazionale, il Bari va a Palermo senza i suoi tifosi, a cui è vietata la trasferta. E di nuovo, il Bari a testa alta contro una squadra superiore, domina tutta la partita ma all'ultimo minuto Budan fa sfumare la prima vittoria stagionale. Vittoria che arriva dopo sette giorni, una prestazione monstre contro l'Atalanta già alla deriva, 4 a 1, un rigore sbagliato, un palo, questo è il Bari che sognavamo. Quello che non sognavamo è quello che si vede nell'infrasettimanale, ancora al San Nicola, contro il Cagliari, quando il primo( e forse l'unico) errore in campionato di Andrea Ranocchia regala a Nenè il gol vittoria, e al Bari la prima sconfitta stagionale. Passano altri tre giorni, e per la seconda volta in un mese i baresi, ancora in 5000, tornano a San Siro, stavolta contro l'altra squadra di Milano, il Milan di Leonardo che sembra allo sbando. Il Bari nè approfitta ma non fino in fondo, un grande Storari nega al Bari una vittoria che sarebbe meritata totalmente, vittoria che ancora una volta è presa sugli spalti, dopo l'ennesima grande partita della Curva Nord.
Arriva ottobre, un pareggio scialbo in casa con il Catania apre il mese. Dopo l'ennesima sosta per la nazionale, si va a Verona. Siamo in mille, più o meno, da Milano partiamo in tre con il treno, Montgomery, Biondino ed io. La curva va e la squadra pure, Chievo battuto 2 a 1 e si torna a casa. Una settimana dopo, la Lazio al San Nicola prende due pappine, seconda vittoria consecutiva per noi prima di due trasferte in 4 giorni. La prima, mercoledì sera, a Parma, un freddo bestiale e due gol dei crociati, loro restano la nostra bestia nera, seconda sconfitta per noi.
Novembre, il mese delle foglie morte e delle trasferte da manuale. Primo novembre, il mese appena iniziato, e la trasferta che aspettavamo da anni. Genova, sponda blucerchiata, un gemellaggio giovane ma solido, che non vede l'ora di vedere la prima partita tra le due squadre, e come valore aggiunto la prima volta da avversario di Antonio Cassano contro la Sua squadra. Prima della partita, un'ora o poco più all'esterno della Gradinata Sud, Ultras Bari e Ultras Tito insieme, si canta e si fa festa. Molta gente ci guarda e pensa che sarebbe bello se fosse sempre così, tifosi di due squadre così in sintonia, separati dalla geografia ma uniti dai valori. Con il Verna e Titto, e con altri 5000 baresi al seguito, arrampicati sulla struttura del Marassi, dopo un'ovazione da brividi per il numero 99 della Samp, dopo un rigore sbagliato da Barreto e un gol ingiustamente annullato a Bonucci(il tutto negli ultimi 3 minuti della partita) torniamo a casa con un altro pareggio, e con la consapevolezza che avremmo potuto vincere facilmente. Con il Livorno in casa cogliamo un'altra importante vittoria in chiave salvezza, e dopo 15 giorni(maledetta nazionale...chiamasse almeno Tonino) arriva La trasferta. 22 novembre 2009, 9 mesi dopo la trasferta di Livorno in B i Cinque si ritrovano insieme, in mezzo a 15000 baresi che invadono la Capitale e dominano i romanisti, nonostante molti dei pullman arrivino in ritardo, nonostante Pollice-In-Bocca segni tre gol nella prima mezz'ora, ma il nostro tifo non cala, mai nemmeno per un secondo. Alla fine, con le note di Grazie Roma, io e Riccetto versiamo lacrime di gioia, e non importa la sconfitta, importa solo l'Amore... Il mese si chiude con un'altra importante vittoria contro il Siena firmata da Andrea Masiello.
Dicembre si apre con un'altra trasferta negata, stavolta in quel di Napoli, due città divise da una rivalità storica e da vari gemellaggi-odi incrociati. La partita è persa per 3 a 2, Quagliarella aveva deciso di svegliarsi proprio quel giorno(probabilmente è l'unica partita che ha giocato decentemente in tutto il campionato) e l'arbitro aveva deciso di danneggiarci con due espulsioni alquanto discutibili. E poi, dopo una settimana, un'altra notte magica, con laser verdi, rigori contro e a favore, e la Vecchia Signora d'Italia che dopo essere stata eliminata dal girone di Champions deve inginocchiarsi(che cosa succede quando una Signora si inginocchia lo sappiamo tutti...eheheh) ai tre gol a uno dei biancorossi, che regalano ai propri tifosi un'altra fantastica impresa.
Il 2009 sfuma, e inizia il 2010. Il Bari lo apre con una vittoria al San Nicola contro l'Udinese in un freddo pomeriggio di gennaio, e per la seconda volta in tutto il campionato si ritrovano i Cinque, con le varie aggiunte baresi(leggi Paranoia, Panzerotto, Fanta, Capacchione). Qualche giorno dopo tutti a Firenze, dove purtroppo il Bari è costretto a subire prima l'infortunio ad Andrea Ranocchia, che compromette definitivamente la stagione e la partecipazione ai mondiali che sembrava quasi certa, visto il suo grandioso campionato, e poi la sconfitta per 2 a 1 firmata da Nacho Castillo, che segna il suo unico gol in maglia viola(colore della....) prima di venire proprio a Bari. Finisce il girone d'andata, e ovviamente la giornata successiva è la prima di ritorno(ragionamento che non fa una piega) di nuovo contro l'Inter, stavolta al San Nicola, e ancora una volta andiamo vicini al colpaccio, recuperati in dieci minuti dopo il doppio vantaggio firmato Paulo Vitor de Souza Barreto. La settimana dopo si va a Bologna in duemila, sotto un freddo polare, e si assiste alla peggiore partita dell'anno, sia in campo che sugli spalti, il Bari esce sconfitto dal Dall'Ara per 2 a 1 dopo essere andati anche in vantaggio. Tra le due partite un'infrasettimanale pareggiata a Genova contro i rossoblu, partita che doveva essere giocata il 20 dicembre ma spostata per tutta la neve caduta sul nord Italia proprio in quei giorni. Gennaio si chiude con un'altra partita fantastica, contro l'odiato Palermo, battuto 4 a 2 nonostante un ragazzino argentino ce la metta proprio tutta per non perdere, e nonostante un nano poppito salentino sceso in campo con la fascia da capitano giallorossa(orribili colori, per inciso) avesse promesso a tutta la sua squadra una cena pagata in caso di vittoria( SUCAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA)
Febbraio è il mese peggiore. Inizia con una sconfitta nel finale a Bergamo dove un migliaio di baresi avevano dominato gli atalantini, prosegue con una bruttissima sconfitta a Cagliari, va avanti con la prima sconfitta del campionato contro una strisciata, quando il Milan viene al San Nicola e passa con Borriello e Ronaldinho(ma se dava un rigore clamoroso sullo zero a zero la partita sarebbe stata diversa) e si conclude con un pesantissimo 4 a 1 subito a Catania. Le quattro sconfitte consecutive pesano, ora siamo in lotta per non retrocedere e dobbiamo prenderla sul serio.
Marzo si apre, per fortuna, con una vittoria, seppur difficile e di misura, contro il Chievo in casa, vittoria che ci avvicina a quei 40 punti che significano un altro anno di serie A. E ci si avvicina ancora di più la domenica dopo, sotto una trentina di gradi centigradi, ancora all'Olimpico di Roma, contro la Lazio in crisi. Almiron, Alvarez e Gillet che para un rigore fanno esplodere i 5000 vestiti di biancorosso che ormai sanno di essere salvi. Poi arriva il Parma, la bestia nera, con cui pareggiamo 1 a 1. E dopo tre giorni, di mercoledì sera, il pupillo di Bari torna a casa, accolto da 35000 baresi che urlano il suo nome e sventolano le bandiere insieme a quelle dei gemelli sampdoriani. Tonino segna e non esulta, ma nel secondo tempo ribaltiamo la partita e ora si, finalmente la salvezza è arrivata. La domenica delle Palme si va a Livorno, e con Fratello e Fabietto e altri 500 baresi pensiamo a divertirci e a goderci la partita, e quasi nessuno si accorge, tra cori e salti, che a 5 minuti dalla fine il Livorno pareggia il nostro gol per il pareggio finale.
Aprile. Il giorno prima di Pasqua, a Bari arrivano 15000 romani in piena corsa per lo scudetto, colorano tutta la curva sud con i colori più brutti del mondo(non che siano brutti i colori in sè, ma il loro accostamento proprio non funziona) e passano con un gol di Vucinic, nonostante il nostro tifo indiavolato. Quindi si va a Siena, una pioggia torrenziale e un 3 a 2 per i padroni di casa che sa tanto di combine, ma fa niente, l'importante è avere evitato una polmonite quasi certa ed esserci divertiti, dimostrando che anche sotto la pioggia siamo capaci di un tifo unico. A Bari la settimana dopo arrivano gli odiatissimi napoletani, e ancora una volta grazie ad un giocatore che si sveglia contro di noi vincono: questa volta tocca al Pocho Lavezzi, 8 gol totali in campionato di cui due proprio al San Nicola, che permettono al Napoli di tornare a casa con i tre punti. E poi il 25 aprile, il giorno della Liberazione, a Torino cercando una vittoria, e invece ottenendo tre gol dagli juventini e qualche bomba lanciata nel nostro settore dagli "ultras"(le virgolette sono d'obbligo a questo punto) bianconeri.
E arriva maggio, il campionato ormai agli sgoccioli e che per noi non ha davvero più niente di concreto da dire. Vinciamo 3 a zero in casa contro il Genoa, poi un divertente pareggio per 3 a 3 a Udine dove in 300 circa abbiamo fatto in ogni caso un buon tifo e all'ultima giornata, dopo una straordinaria coreografia, si vince 2 a 0 contro la Fiorentina costretta in classifica dietro di noi, e il campionato chiuso in bellezza.
Momenti di gloria: Riccetto che mi guarda e piange dopo il gol di Kutuzov a San Siro, i fumogeni accesi davanti alla stazione di Verona, il ritorno da Parma di notte, le mani e i cori sotto la Gradinata Sud di Genova, il boato alla presentazione delle formazioni dopo il nome di Antonio Cassano nella stessa partita, Asiargento lanciatissimo contro la Roma, la pasta al forno, il 3 a 1 e il nostro pianto di commozione nonostante la sconfitta, la trasferta di Firenze con Asiargento e Fratello nel pullman del mitico Gianni, il freddo di Bologna, il treno verso Bergamo e le latrina nel pullman che ci portava allo stadio, il fantastico nove posti per Roma in sette, Fratello carico carico a pompa contro la Lazio, Tonino sotto la Nostra Curva, il trasfertone a Livorno,la foto con i pantaloni abbassati e le mutande da fuori a Bari-Roma, il coro Ovunque Andrai a Siena sotto la pioggia torrenziale, "Con le mani quando volete" a Torino mentre loro sapevano solo lanciare le bombe....
Per concludere almeno una volta in bellezza, i ringraziamenti, uno per uno: ringrazio Perry e Mr. Ventura per questa squadra, il capitano Gillet, i due Masiello, Santa Nicola Belmonte, Ranocchia che si è perso mezza stagione, Leonardo Bonucci(lo sai, ti amo), Sergio Bernardo Almiron(uno così non lo avevamo mai avuto, ti prego non andare via), Alvarez, nonostante i deliri mentali che ci ha provocato, Vitino, Meggio, il Generale, Nando Sforzini, Donati che dopo un grandissimo girone di andata si è un po' ammosciato e il Rosso che ha preso il suo posto alla grande.
E poi loro, i miei magnifici compagni di viaggio, Titto, Ste, Peppo e Verna su tutti, più i compagni di Milano(vecchi e nuovi) che sono stati sempre presenti( Damiano, unico ad esserci tanto quanto me e anche di più), che si sono aggiunti a stagione in corso(Nuccio, Michele, David e Paolino) o che c'erano e non c'erano( Noffrino, Gianmarco e Paolo di Novara, oltre a tutti i vecchi). E poi Fabietto, con cui ho avuto un'odissea per quelle maledette birre prima di Livorno, il piccolo Walter che iè nu uagnon nzist, Antogay che si è fatto una trasferta(anche se era a Roma, quindi non era proprio una trasferta...)i Bari 1908 compagni di tante fantastiche trasferte e il pullman di Juanito protagonista di altrettante. E poi tutti gli altri al San Nicola, Slè che ripudia la sua seconda fede e inizia ad insultare i milanisti,Ilario e suo cugino, Smile my borghetti's brother, Fantaghirò e i vari amici di Verna........a tutti voi va il mio enorme GRAZIE per una fantastica annata...ma sopratutto il GRAZIE più grande va a TE, che sei sempre con me, che non mi lasci mai come io non lascio mai te, che mi regali tante emozioni domenica dopo domenica, che mi dai un motivo per vivere felice, che mi fai stare con gli amici e mi fai girare l'Italia....GRAZIE AMORE MIO....SEMPRE CON TE SARO' E MAI TI LASCERO'...
buona estate, buon mondiale e buon calciomercato a tutti...