lunedì 13 dicembre 2010

La mia dichiarazione d'Amore

Ti amo. Dio, quanto ti amo. Ti amo perchè il pensiero di te mi rende felice, e mi da un motivo per attenderti, sempre e comunque. E poi anche perchè ho qualcosa a cui pensare tutto il tempo.
Ti amo, e sempre continuerò a farlo, perchè sei esattamente quello che voglio, ombra e luce, guerra e pace, e se non fossi così probabilmente non ti amerei. Ti amo perchè quando ci sei tu è tutto più bello, qualsiasi cosa accada. E poi because you're my Heroin. E ancora perchè di te mai mi stanco. Ti amo perchè quando sei giù sono lì a cercare con tutto me stesso e quello che ho di tirarti su. Ti amo sopratutto perchè anche se sei in grado di provocarmi turbe e disturbi mentali, oltre ad un elevato tasso di nervosismo, mi basta guardarti e mi scordo di tutto. E poi ti amo perchè ti lasci amare. E ancora credo di amarti perchè trovo sempre un motivo per continuare a seguirti, in eterno.
Ti amo perchè il tuo mondo non ha gravità. Ti amo così tanto, mio grande amor, che per te e solo te lotto con il cuore. Ti amo perchè potevo amarne di più belle e vincenti, ma solo tu sei stata in grado di farmi perdere ogni cognizione. Ti amo perchè sai ammazzarmi e ricominciare, perchè sei tutti i miei sbagli. Ti amo perchè sono pronto a perdonarti qualsiasi cosa. Ti amo perchè riesci a migliorare il mio mondo. Ti amo perchè, tanto già lo so, mai ti lascerò. Ti amo perchè quando penso a te non trovo rimpianti, nè rimorsi, sei sempre stata fantastica con me.
Ti amo perchè credo in te, in quello che eri, che sei e che spero sempre sarai. Ti amo perchè davanti a te riesco a mettere da parte il mio orgoglio.
E ti amo, già, sembra impossibile, ma amo ancora te. Ti amo perchè quando sono con te lascio stare ogni mio problema, e e i cattivi pensieri diventano canzoni d'amore.
E per questi, e per altri novantanove motivi, che io ti amo. E basta.

martedì 9 novembre 2010

La mia Amica

La mia Amica è una tipa tutta particolare. Forse è proprio per questo che è mia amica. La conosco da anni ormai.
La prima volta che ho avuto a che fare con lei, era per complicati regali di zucchero e farina infilati nei caschi e nelle cartelle. Poi ho avuto a che fare con lei in vari pomeriggi, in cui un gruppo di geni cercava di cambiare la scuola sapendo benissimo che il loro parlare non avrebbe portato a nulla. Da allora fa parte della mia vita, specialmente quando si è trasferita di fronte casa mia, e la sera portava a passeggio i suoi cani.
La mia Amica è una tipa tutta particolare. In certi periodi dell'anno(no, non mi riferisco a quei periodi) inizia a perdere la testa per sciocchezze, e a travolgere di insulti e di lacrime chiunque la circondi, solo perchè magari le prende una paranoia futile e deve sfogarsi in qualche modo. E' coinvolta tipo in 6000 attività diverse, con il risultato che non ha mai un minuto libero, e spesso ciò le causa problemi di esaurimento nervoso(mi immagino quel poveretto del ragazzo che la sopporta tutti i giorni).
La mia Amica è una tipa tutta particolare. Grazie al suo influsso su di me, ora sono innamorato perso della musica che lei mi ha fatto ascoltare, da quel giorno in cui valicammo la frontiera italiana con Azzurra e altri due malcapitati, solo per la bella faccia sua, fino alle festività comandate passate stesi al sole ad ascoltare buona musica.
La mia Amica è una tipa tutta particolare. Una volta si è "sentita male" nella mia macchina con i miei genitori dopo una sbronza colossale, un'altra volta l'ho vista impazzire sola sola in mezzo ad una decina di persone che la guardavano straniti. Una volta siamo stati capaci di guardarci negli occhi per 20 minuti perchè nessuno dei due sapeva cosa dire, e un'altra volta ci confidammo speranze e sogni, che puntualmente si sono infranti poco dopo. Tante volte l'ho vista piangere, tantissime altre ridere.
E anche se sclera, e anche se non si fa mai sentire, e anche se amo prenderla in giro come ora, è la mia Amica.
Domani, anzi tra circa sei ore, la mia amica compirà gli anni. Spero che non si lasci prendere da paranoie varie sull'età che avanza, per quelle c'è sempre tempo, e che per una sera lasci tutto da parte.
Questo è il mio regalo per lei. Si, lo so che fa schifo, come regalo, ma spero che basti il pensiero...

Il mio mare

Una volta un uomo saggio ha detto:"Se la mattina, quando ti svegli, apri la finestra e vedi il mare, sei già un bel pezzo avanti". Ed io confermo, complici i tre anni passati a vedere nient'altro che cielo grigio. E quindi provo a tornare al mare, che può aiutarti al mattino, ma che può anche accoglierti tra le sue onde per migliorarti la giornata. Infatti nel mare c'è proprio di tutto...
C'è il motoscafo guidato dal riccone di turno, donne e champagne a seguito, e il proprietario della barca che ormai crede di aver vinto nella vita, visto che i soldi danno la felicità, o almeno a lui l'hanno data. C'è la nave da crociera, dove tutti i nonni del paese possono finalmente godersi tutto il riposo a cui hanno rinunciato, per crescere e creare un posto migliore per tutti. C'è il traghetto, dove felici famiglie provano ad andare in vacanza senza lasciarsi mai alle spalle la vita di sempre. Ci sono i windsurf e le barche da vela, proprie di chi ha deciso di sfidare il mare, le onde e il vento, per dimostrare di essere sempre i migliori. Vicino alla riva, i bambini giocano con una palla, a loro non servono grosse navi o un'automobile piena di cianfrusaglie per essere felici, basta la sicurezza dell'acqua bassa ed un pallone.
Ci sono i pescherecci, guidati da chi il mare se lo guadagna ogni giorno, a volte perchè non ha altro. Ci sono barconi carichi di gente che non ce l'ha fatta, e in cerca di una riva accogliente vaga per il mare in condizioni orribili. C'è la guardia costiera, che è pronta a punire questa gente, e a mandarla altrove, anche se loro cercano solo un piccolo angolo per sistemarsi e niente più. Sulla spiaggia, stesi al sole, ci sono tutti i senza palle che prendono in giro i surfer sommersi dalle onde, ma che in nessun caso sarebbero capaci di prendere una tavola in mano.
Su in cielo, novantanove gabbiani solcano il cielo, guardano la gente giù e ridono, loro che possono davvero volare via da questo posto quando vogliono.
E poi, in mezzo al mare, io, steso su un materassino sgonfio metà rosso e metà bianco. Non vado in motoscafo, detesto le crociere, non prendo i traghetti e sono troppo pigro per andare a vela. Non ho mai guidato un peschereccio, ho avuto questioni con la guardia costiera anche se non ero su un barcone, e odio stare a riva a prendere in giro la gente. Semplicemente mi lascio cullare dalle onde. Facile, non devo fare nulla, proprio come piace a me. E il naufragar m'è dolce in questo mare...

giovedì 14 ottobre 2010

Il mio mondo

Il mondo è come lo fai
dentro la testa, lo sai
lo sai o no, lo sai o no
Il mondo è come lo fai
dentro la testa, lo sai
lo sai o no, lo sai o no

Il mondo è come te,
non gioca mai per perdere
lo sai, lo sai
Il mondo è come te,
equilibrio instabile
lo sai, lo sai
Il mondo è come te,
ombra e luce, guerra e pace
pace, pace
Il mondo è come te,
risposte imprevedibili
lo sai, lo sai

Il mondo è in ognuno di noi,
tu scegliti il mondo che vuoi,
viviti il mondo che hai

Il mondo è come lo fai
dentro la testa lo sai
lo sai o no, lo sai o no
Il mondo è come lo fai
dentro la testa lo sai
lo sai o no, lo sai o no

Il mondo è come te,
gira, gira, gira e non si ferma mai
Il mondo è come te
unico e molteplice
chi sei, che vuoi
Il mondo è come te,
regole da trasgredire,
lo sai, lo fai
Il mondo è come te,
un cielo di satelliti

Il mondo è in ognuno di noi,
tu scegliti il mondo che vuoi,
viviti il mondo che hai

L'ho sentita novantanove volte in due ore circa, a pressione. E vorrei sentirla ancora. Solo per queste parole-che riporto fedelmente, in onore a chi queste parole le ha prodotte- che come mai era successo fanno volare la mia mente. E mi fanno venire in mente ogni volta un'immagine diversa: prima la girovaga di fama mondiale che regolarmente faccio sclerare, lei ed il suo cane; poi quelle altre disperse che non sento mai, a causa di isolamenti vari e week end votati all'Amore di sempre; poi a quello stesso Amore, che è regole da trasgredire e risposte imprevedibili, ogni maledetta domenica, e a quei fratelli con cui tanto amo condividere tutte quelle cose; e infine a me stesso, che credo di essere tutte quelle cose, ombra e luce, guerra e pace, equilibrio instabile, non gioca mai per perdere.
E poi c'è il Mondo, e si, lui è davvero tutte quelle cose. Unico e molteplice ogni minuto di ogni secondo. Ed è inutile provare a fermarlo, quindi tanto vale scegliersi la propria dimensione, e viversela.
Il mio mondo gira attorno ad un paio di colori, idee malsane e paranoie continue. Quello di altri gira attorno alla persona amata, o al lavoro. Ognuno ha un mondo dentro di sè...

mercoledì 22 settembre 2010

La mia profonda riflessione

...A man is just a man...
...I'm not a buffalo soldier, neither a buffalo bill...
...Mi love reggae music reggae music keep me awake...
...I'm just a song on a tape...
...Babylon rulers and di mokka shall no prospa...
...Give thanks and praise...
...The future movin closa so don't loose yourself/Don't waste my time and please don't waste yourself/I don't like my ego so I don't like my self/I don't see no race just one sheet of black/ I don't hate nobody oh maybe I hate myself/ so let mi waste my time and let mi waste my self...

Queste parole, un estratto di un qualcosa che mi passa per la mente ormai da troppo tempo. Insieme a loro, una gran voglia di esprimermi, una paura tremenda di mettere il piede in fallo e scivolare, la volontà fortissima di imparare dai propri errori e lo spettro degli errori stessi, che possono ricordarti come la gente non cambia e di certo non impara sbagliando. E poi la malinconia del viaggio, nella quale mi piace perdermi. E poi la mia Amata, la più importante di tutte le cose sulla terra e nell'universo, che stasera si metterà il vestito da sera dopo che tre giorni fa era in costume da bagno, queste sono le cose assurde di questo skyfo di calcio, e non che 2000 bodyguard La accompagnino in questa sua serata, di mercoledì sera, nella Town, e senza bisogno del Telepass(ci siamo capiti...). E poi ancora le parole profonde, troppo profonde di chi ha una ferita e vuole guarirla, sa che potrebbe per sempre restarle una cicatrice, accade novantanove volte su cento, ma ha bisogno di credere che quella ferita guarirà. E le ansie di chi sta lasciando la casa, e chissà se mai tornerà, e vuole scoprire fortemente la nuova dimensione, e sente di aver bisogno di aiuto. E lo stress di chi si da sempre da fare, e la voglia di godersi la vita che molto spesso deve sottomettere al bisogno di coltivarsela, quella vita alla quale ci attacchiamo quando ci sentiamo persi.
Forse è proprio questo il punto. Per quanto le situazioni e le emozioni ci cambino, ci modellino, ci diano quelle forze e quelle debolezze che non riusciamo mai a toglierci, forse bisogna solo ricordarsi che, alla fine dei giochi, quando si arriva allo showdown, restiamo solo noi stessi e le nostre proprie vite. Forse l'importante è solo pensare a quanto sia importante la nostra vita, a che regalo sia, e pensare sopratutto non tanto a come non buttarla via, ma quanto ad onorarla, vivendo sempre in pace con se stessi e pazienza e ricordando che in fondo what was left most come right/what goes up must come down, e che più spesso di quanto si creda dopo un brutto periodo ne arriva uno buono, basta solo credere e capire di poter fare poco o niente per il passato, se non usarlo per costriurne il futuro.
Si, lo so, il discorso regge fino ad un certo punto, anche perchè poi anche io mi perdo e non so più che cosa dire.

Se stasera vinciamo, non so che fine potrei fare, ma let me waste my time and let me waste myself...
Jah bless us

sabato 4 settembre 2010

Il mio punto di vista

Da quando sono tornato in Town, ho una grandissima voglia di scrivere. Ma come sempre, quando ho la volontà mi mancano le parole, e quando ho le parole mi manca la volontà di metterle insieme.
Avrei mille spunti da sviluppare, e nemmeno uno di questi mi sembra adeguato a questo mio compito, risvegliare questo blog dall'impasse estiva e riportarlo in auge, cosicché possa ancora essere ignorato quanto merita.
L'estate mi ha dato mille argomenti validi di cui parlare: il Bari che ancora una volta sorprende la nazione(forse non avete ancora capito che siamo una grande squadra), le vacanze, le esperienze che si confrontano, come ci si possa mandare in paranoia con una persona senza che quella persona ti abbia rivolto la parola, quanto la propria vita risulti insignificante quando confrontata con quella di altra gente.
Ecco, forse questo è l'argomento che voglio approfondire. Capita spesso di sentirsi "indietro" rispetto ad altre persone, vuoi per un motivo ics o anche per un altro motivo ipsilon. A me capita in continuazione, forse perchè l'estate diventa un brutto periodo quando non sai organizzarla, forse perchè con le primavere che crescono ho bisogno di sentirmi realizzato, in qualche modo, o forse solo perchè è nella mia natura cercare di avere quello che non posso, ed essere sempre nauseato e stanco di quello che ho.
E andando avanti, evitando i miei retorici "forse" che iniziano a stancare anche me, mi sono reso conto che sono proprio questi punti di vista a rovinarci, nella vita. Uno scontro con un'altra persona, per quanto possa essere duro e distruttivo, troverà sempre il suo fondamento nel fatto che ognuno dei due avrà avuto i suoi buoni motivi per comportarsi in un certo modo, in modo da fare "la cosa giusta", espressione terribile, quando usata fuori dal suo contesto e sopratutto quando usata per giustificare pessimi atteggiamenti e situazioni. Se un ragazzo frequenta contemporaneamente due ragazze, ignare entrambe, e prova a giustificarsi dietro cavilli legali poco chiari, beh, lui non ha fatto la cosa giusta, lui è un pezzo di merda originale. Se un ragazzo pretende dai suoi amici abnegazione e totale disponibilità verso le proprie necessità, non essendo pronto a ricambiare, anche nei piccoli atteggiamenti quotidiani(perchè la vita si vive giorno per giorno, e tutto è importante, non solo le situazioni gravi o i momenti cruciali) crederà sempre di essere nella ragione, e così quelle persone che si sentono in credito a causa di questa situazione. Se una persona qualsiasi si fidanza, naturalmente entra in una dimensione parallela in cui è quasi scontato che gli altri rapporti si allentino, e quella persona crederà di fare la cosa giusta trascurando la gente che le è stata accanto quando era sola, e aveva bisogno di aiuto.
Forse è proprio questo il problema. Credo faccia parte della natura umana la tendenza a sottolineare ciò che si fa per gli altri e a non accorgersi nemmeno di quello che gli altri fanno per noi, come se fosse dovuto(dico questo per non esentarmi che colpe che merito, visto che sono il primo a non accorgersi di tutto quello che, positivo o negativo, accade intorno a me, dallo sforzo che fanno i miei amici nel sopportarmi alle decisioni che altre persone prendono per me e che io non sopporto).
Non riesco proprio a capire da cosa derivi tutto questo. Credo che, ogni tanto, farebbe bene a tutti cercare di mettersi nei panni degli altri, o almeno provare a leggere le situazioni con un occhio obiettivo, esterno, senza coinvolgimenti personali. Potrebbe essere una delle cose più difficili del mondo, ma se anche ci si riesce una volta su cento, capiterà di riuscire ad essere più obiettivi, le altre novantanove.

Non concluderò razionalmente il post, come sempre. Amo le tradizioni, lo sapete...

martedì 31 agosto 2010

La loro fuga

Partirono in tre, come se volessero evadere dalla realtà. Dovevano essere in 4, in verità, ma Superman, quello che vive a Roma, gira in canottiera e ha i muscoli pompati, lui scelse di partire verso il suo futuro, e lasciò gli altri tre da soli.
Si mossero con il solito ritardo, anche a causa dell'ennesimo traino tirato dal solito Al Capone, ma alla fine si mossero, all'interno di una datatissima e scassatissima utilitaria azzurra.
Seduto dietro c'era La Scusa. Era chiamato così perchè era impossibile fargli fare qualcosa senza che lui lo volesse, e ogni volta tirava fuori una scusa per essere riformato dal servizio. Era lui, in quella situazione, che aveva messo a disposizione il suo bunker, lontano, anche fin troppo lontano dalla città.
Davanti, al posto del passeggero, c'era Energia Pura. Energia Pura aveva due pali della luce al posto delle gambe, cosa che gli era parecchio d'intralcio nei movimenti, in modo che ci metteva seicentomila anni a fare qualsiasi cosa, dal correre per inseguire un pallone fino a fare quattro semplici metri per prendere un ascensore e scendere di casa. Lo contraddistinguevano una gran voglia di stare fuori di casa e il bisogno di ingurgitare il maggior numero di liquidi alcoolici nel minor tempo possibile.
Al volante c'era Diverso. Lo chiamavano così perchè doveva sempre dire il contrario degli altri, più per partito preso che per reale convinzione o per necessità. Aveva il suo numero di matricola tatuato sul braccio, giusto per ricordarsi gli innumerevoli reati in cui era implicato, compresi il furto di identità, l'appropriazione indebita e l'evasione con destrezza.
Alla partenza, più che tre reietti sembravano una famiglia gay con figlio a seguito, visto che erano dotati di tutte le comodità che non sono sempre al centro di chi è in fuga, come per esempio Clic, una scatola bianca che riproduce mille situazioni diverse associate proprio a dei clic, o anche Numero2, il fedele compagno automatizzato di Diverso.
Dopo innumerevoli partite a briscola, film visti e rivisti e altri vari rituali mistici, i tre si resero conto che la loro fuga non era così ben pianificata. Diverso, che aveva voglia di fuggire da stesso, iniziò a stressare gli altri due dopo aver capito che scappare da se stessi non riesce che una volta su cento, e le altre 99 ci devi stare, sperando in migliori situazioni. Energia Pura scaricò tutta l'energia accumulata durante la prigionia, e La Scusa cercava con tutte le sue scuse di delegare ad altri le necessità del gruppo.
Difficilmente i tre cercarono il contatto con altri esseri umani, sopratutto per paura che qualche guardia carceraria infiltrata nel territorio cercasse di riportarli a casa, e così, a parte complicate transazioni con lo speziale del luogo, rimasero rintanati del loro bunker per la maggior parte del tempo, trascurando le attrattive locali e spendendo la maggior parte del tempo a scambiarsi vicendevolmente insulti.
Alla fine, dopo una decina di giorni di evasione, i tre rientrarono nella macchina azzurra e si arresero. Un po' perchè non potevano più adempiere al loro sostentamento, dato che erano finiti i soldi che avevano sgraffignato prima della fuga, un po' perchè ormai sapevano come fuggire dal carcere, e si dissero che ci avrebbero riprovato.
Attualmente Energia Pura, dopo aver tentato l'ennesima fuga, si trova nella Città con Superman, scandendo i giorni a botte di sigarette e Peroni. La Scusa è stato riportato nel Carcere di massima sicurezza, ubicato su una montagna ad una quarantina di chilometri dalla Città, mentre Diverso è rinchiuso in isolamento nella Town, insieme al suo fedele Numero2.
Sentirete ancora parlare di loro, ne sono certo...

domenica 27 giugno 2010

Il mio processo(parte seconda)

Era ancora lì, l'uomo con i capelli bianchi, e aspettava. Nell'attesa, gli fu portato un sigaro, che lui adorava, da buon toscano.
L'uomo sulla trentina, il presidente, rientrò.
"Signor presidente, pronto per l'interrogatorio?" chiese il giudice
"Non molto, signor giudice, non vado molto d'accordo con quest'uomo. Ma metterò la massima professionalità, ormai sono un uomo nuovo. Posso cominciare?"
"Certo, faccia pure, ci siamo solo noi in questa stanza, e non vedo l'ora di andarmene, stasera gioca la Spagna, quella si che è una nazionale"
Il presidente si girò, squadrò l'uomo dai capelli bianchi molto bene, da cima a fondo.
"Lei sa perchè è qui, vero?"
"A dire il vero, no. Non mi ritengo colpevole di nulla"
"Dice? I suoi 23 ragazzi si sono presi le loro responsabilità, lo sa? Dovrebbe farlo anche lei"
"Di quali responsabilità parla?"
Il presidente iniziava a perdere la pazienza, quindi fece un respiro e andò avanti.
"Lei non si ritiene colpevole di aver fatto naufragare la nostra amata rappresentativa nazionale, con le sue scelte dentro e fuori dal campo?"
"No, penso di no. Ho sempre agito al meglio, per il bene di tutta la Nazione"
Il presidente ora sorrideva, adesso doveva lavorarselo lui, e non vedeva l'ora di farlo.
"Partiamo da quei 23 ragazzi. In porta, beh, non poteva fare nulla, quando si è fatto male il numero 1 era ovvio che avrebbe giocato il numero 12. Quindi passiamo alla difesa. Prima del mondiale, nelle due amichevoli prima della partenza, aveva scelto Maggio terzino destro e Bonucci difensore centrale. Perchè ha sconfessato questa scelta?"
"Beh, intanto dovevo per forza trovare un posto a Zambrotta, è vero che non ho riconoscenza verso i 23 del 2006, ma quelli che mi sono portato non posso mica metterli in panchina. E poi il Nasone non aveva voglia di giocare a sinistra, che altro potevo fare?"
"Si può iniziare concedendole di aver avuto ragione su Zambrotta e Criscito, almeno in parte. Ma i difensori centrali?? Dice che meglio dei centrali di una squadra che si sarà presa tipo 70 gol non si poteva trovare?"
"Sa, Cannavaro è Pallone d'Oro del 2006"
"Appunto, mio caro signore. 2006. Ma se si fosse degnato di seguire un po' meglio il campionato, forse avrebbe notato che Bonucci non ha sbagliato mezza partita da agosto a maggio. Forse non se n'è accorto...che peccato! A centrocampo, beh, senza Pirlo Montolivo è stata la scelta giusta, accanto a De Rossi. Tutti quanti l'hanno esaltata, ma difficilmente poteva sbagliarla, visto che anche Palombo stava a pompa. E poi Montolivo ha giocato uno straordinario campionato in quel ruolo, ma sa, la gente vede solo il negativo delle altre persone, di lui restò il ricordo della Confederation. Se la ricorda la Confederation?"
"E' stato per caso quando ci siamo fatti prendere a calci anche dall'Egitto, oltre ad aver subito una lezione di calcio dal Brasile?"
"Di quella parlavo. Ma torniamo in tema. Sugli esterni, si è veramente divertito. Li ha fatti giocare tutti tranne l'unico che doveva farlo. Marchisio? Camoranesi? Pepe??"
"Le spiego. Sono tre giocatori della Juventus"
"E con questo?"
"La Juventus è la squadra più forte del mondo!"
"E io ai prossimi mondiali giocherò nel Canada. Ma che dice? La sua Juventus qualche anno fa è stata retrocessa in B, visto che avevano pescato i suoi dirigenti a prendere per il culo mezza Italia e a derubarne l'altra metà. Dopodichè ha sbagliato un acquisto dopo l'altro, da Poulsen a Diego, e quest'anno è arrivata settima"
"Impossibile. La Juve vince sempre. Io stesso sono riuscito a vincere addirittura più di uno scudetto, e non è che sia un grande allenatore"
"Vada a guardarsi qualche filmato allora, poi ne riparliamo... Parliamo invece dell'attacco. Di cosa preferisce parlare, di Di Natale, di Iaquinta o di Gilardino?"
"Di tutti e tre. Di Natale ha segnato quasi 30 gol quest'anno, Iaquinta si sacrifica per la squadra e Gilardino in area è invincibile, segna sempre"
"Di Natale ha segnato quasi 30 gol in una squadra che gioca per lui, Iaquinta si sacrificherà anche ma non segna mai(e quel rigore Daniele se lo meritava) e Gilardino ha bisogno che qualcuno quei palloni in area glieli dia, e noi non ne avevamo nessuno. Certo, ce ne sarebbe stato uno..."
L'uomo con i capelli bianchi iniziava a spaventarsi. Il presidente era un attaccante, e ne capiva parecchio.
"Passiamo allora alle domande dirette a lei personalmente. Sono giusto un paio. Mi spieghi innanzitutto per quale assurdo motivo ogni partita cambiava modulo"
"Perchè facevamo schifo"
"E non era meglio andare avanti con un modulo unico, senza cambiare sempre schemi di gioco e movimenti ai giocatori?? E poi, se proprio voleva fare il brillante con il 4-2-3-1 che ha visto da Mourinho non poteva chiamare persone più utili per quel modulo?"
"Di che giocatori avrei avuto bisogno, mi dica"
"Di qualcuno di fantasia. Uno da ultimo passaggio e che va anche a segnare. Uno che salta l'uomo e crea superiorità in attacco"
"So dove vuole arrivare. Ma Balotelli gioca nell'Inter, e io odio l'Inter, non potevo mica chiamarlo. E Giuseppe Rossi gioca in Spagna, anzi addirittura a Villareal, che nessuno sa di preciso dove sia. Non l'ho mai visto giocare, come facevo a convocarlo?"
"E Cassano?"
"Chi?"
"Non lo conosce?"
"Credo di no"
"Le rinfrescherò la memoria. Gioca nella Sampdoria con il numero 99, è indubbiamente il migliore giocatore italiano. Sforna valanghe di assist, segna e sicuramente è uno che ti cambia le partite. Ah, ha anche picchiato suo figlio"
"Ahh, lui...beh, che ci vuol fare...non so che dirle...sono stato molto egoista"



Il presidente si fermò.
"Ho finito, signor giudice"
"Che pena propone per l'imputato?"
Il presidente ci pensò un po' su
"Non so proprio che dirle, signor giudice... Avevo pensato di condannarlo a vedere tutte la partite della Juventus, da qui alla morte, così finalmente avrebbe capito, ma con Marotta e Delneri possono fare bene. Io li conosco a quei due...
Sa una cosa, signor giudice? Credo che non lo proporrò nessuna condanna. C' cazz', ora sono un uomo nuovo, mi sono sposato con la donna che amo e sono felice. Lo lasci andare, ma prima una cosa voglio dirgliela.............UE' TRMON"
Detto questo, il presidente, superiore su tutta la linea, si girò e senza aspettare la risposta uscì dall'aula. Il giudice fissò l'uomo con i capelli bianchi.
"E ringrazi che i baresi sono di un altro livello rispetto a tutti gli altri"

L'uomo con i capelli bianchi tirò un sorriso di sollievo. Si era salvato anche questa volta

giovedì 24 giugno 2010

Il mio processo(parte prima)

Un'aula di tribunale. Un uomo con capelli bianchi seduto sulla sedia dell'imputato, e dietro di lui ventitré ragazzi, in attesa della sentenza.
I giurati rientrano in aula, e il presidente della giuria resta in piedi, pronto a leggere il verdetto. E' un uomo sulla trentina, faccia serena e un sorriso particolare, porta una fede al dito e ha difficoltà a separare il dialetto dall'italiano, mentre parla.
"Signor giudice, siamo pronti"
"Inizi pure dai giocatori, vada in ordine"
Il presidente prende in mano il foglio e inizia a leggere.
"Buffon Gianluigi: assolto. Nonostante l'infortunio ha voluto esserci e provare a rientrare, gliene va dato atto.
Marchetti Federico: assolto. Non ti saresti mai aspettato di giocare titolare al mondiale. Noi, d'altro canto, non ci saremmo mai aspettati che saresti uscito in quel modo nel recupero della terza partita, ma non si preoccupi, non la condanneremo ugualmente
Zambrotta Gianluca: assolto. Non gli avremmo mai dato una lira, eppure...
Criscito Domenico: assolto. Ci ha provato, se non altro. E ha crossato più lui di Pepe e Camoranesi
Cannavaro Fabio: colpevole"
Il presidente della giuria si ferma per dare il tempo all'uditorio di assimilare la notizia. Il giudice ci pensa su un po', e poi emette il verdetto.
"Signor Cannavaro Fabio, per aver disputato un mondiale terribile, con due errori trasformatisi in due gol subiti nelle prime due partite, e per non aver saputo essere il capitano che è stato nel 2006 e che era suo dovere essere, io la condanno ad emigrare all'estero, dove oltre a coprirsi di soldi si coprirà anche di ridicolo"
"Accetto la condanna, signor giudice. Tanto più ridicolo di questo mondiale e delle mie pubblicità non credo si possa arrivare. Mi dispiace solo di non poter chiudere la carriera nella squadra della mia città". Quagliarella gli tocca la spalla.
"Fabio, guarda che De Laurentiis non ti vuole...".
Il giudice batte il martello.
"Signor Quagliarella, lo sappiamo tutti, ma non c'è bisogno di umiliare in questo modo. Presidente, continui pure"
"Grazie, signor giudice. Allora...
Chiellini Giorgio: colpevole. Continuate a pensare che sia uno dei migliori centrali del mondo?"
"Signor Chiellini", si intromise il giudice,"la condanno a diventare uno juventino a vita, e Dio solo sa cosa le potrebbe accadere"
"Montolivo Riccardo: assolto",riprese il presidente,"Ottimo mondiale, davvero. In più sei il giocatore che ha tirato di più in porta
De Rossi Daniele: assolto. E' vero, nell'ultima partita ci hai deluso, ma in ogni caso senza te non avremmo nemmeno quei 2 miseri punti in classifica.
Pepe Simone: colpevole. Non si è ancora riusciti a capire la tua collocazione in campo e quali sono le tue qualità."
Il giudice rimase in silenzio per qualche minuto. Era molto pensieroso.
"Signor Pepe, non riesco a trovare una condanna, perchè ritengo che la colpa non sia sua, lei è scarso, che ci vuole fare. Ma visto che è stato appena comprato dalla Juventus credo che basti, come pena"
"Ottimo ragionamento, signor giudice. Io alla Juve ho fatto gol da centrocampo, non è una grande squadra"
"Signor presidente, non vada fuori tema"
"Mi scusi, signor giudice. Andiamo avanti.
Marchisio Claudio: colpevole con attenuanti. Hai giocato al 10% di quello che sai fare. E' anche vero che dovevi fare cose che non ti competono propriamente"
"Signor Marchisio, la condanno alla stessa pena del signor Chiellini, ma con l'attenuante che lei forse un giorno riuscirà ad andarsene dalla Juve"
"Camoranesi Mauro German: colpevole. E' per caso una spia segreta argentina inflitrata nella nostra nazionale per distruggerci?"
"Signor Camoranesi, io la condanno ad uscire molto rapidamente dal mondo del calcio. Nessuno si ricorderà più di lei. Se ne può tornare in Argentina"
"Signor giudice, che razza di pena è??"
"Lei si faccia gli affari suoi, signor presidente. Io sono convinto che nessuno considererà più quest'uomo"
"Anche a me non mi considerava nessuno quando ero a Madrid, giudice. Eppure sono riuscito a tornare. Ma questa è un'altra storia.
Iaquinta Vincenzo: colpevole. Non è un centravanti, non è una seconda punta."
"Signor presidente, ma gli juventini non me li poteva dire tutti insieme, così non dovevo ripetere sempre le stesse cose??"
"Ha ragione, signor giudice. Le chiedo perdono. Io gli juventini non li considero proprio.
Gilardino Alberto: colpevole. Capocannoniere dei mondiali??Cosa??"
"Signor Gilardino, a lei toccherà la stessa sorte degli juventini ma ovviamente alla Fiorentina, la sua attuale squadra."
"Signor giudice, non vorrei essere ripetivo, ma che razza di pena è?? La Fiorentina non è mica la Juventus"
"Signor presidente, è vero, non è come la Juve, ma il fatto di essere arrivati agli ottavi di Champions ha sviato molto l'attenzione dal fatto di essere arrivati dietro al Bari in classifica, in campionato"
"Ha ragione, signor giudice. Fanno proprio schifo.
Di Natale Antonio: colpevole. All'Udinese 29, in Nazionale 1 e inutile."
"Signor Di Natale, la condanno a rimanere a vita in quella cacata di città che è Udine"
"Io sono felice di restare a Udine, signor giudice"
"Non ci crede nessuno, signor Di Natale"
"Signor giudice, se ha finito io dovrei andare avanti"
"Ha ragione, signor presidente. Le chiedo scusa"
"Si figuri...Dov'ero arrivato??
Quagliarella Fabio: assolto su tutta la linea. Ha giocato un tempo solo ma ha cambiato la squadra.
Maggio Christian, Gattuso Gennaro, Pirlo Andrea, Pazzini Giampaolo: assolti. Avete avuto pochissimo spazio per esprimervi.
De Sanctis Morgan, Bocchetti Antonio, Bonucci Leonardo, Palombo Angelo: assolti. Non avete avuto alcuno spazio per esprimervi, visto che non vi siete mai alzati dalla panchina. Almeno vi siete fatti una vacanza..."

Il presidente si fermò, e il giudice, che aveva smesso di seguirlo da tempo, lo guardò.
"Abbiamo finito, signor presidente?"
"In realtà no, signor giudice. Ma non siamo riusciti ad arrivare ad una conclusione sull'ultimo imputato, quello più importante. Se fosse per me, lo condannerei senza pensarci, ma c'è gente che ancora lo ritiene non colpevole. Quindi abbiamo deciso di interrogarlo, e sarò io stesso a farlo, così potrà provare a spiegarsi, sperando che abbia qualcosa di logico da dire. Per lei va bene, signor giudice?"
"Penso di si, signor presidente. E per lei, per lei va bene?"

Il signore con i capelli bianchi si alzò in piedi e per la prima volta in tutta la giornata parlò.
"Certo, signor giudice"
Era già grato di non essere stato fucilato seduta stante...



(to be continued...)

Il mio esprimermi

Stasera voglio fare il personaggio. E non in senso negativo, mi capita fin troppo spesso, ma in positivo. Personaggio come colui che catalizza l'attenzione, il monologo di Amleto o anche solo Jules Winnfield che recita un passo inesistente della Bibbia(la maiuscola va perchè è l'Antico Testamento) in quel capolavoro di arte allo stato puro che è Pulp Fiction. Quel momento in cui hai le redini, in cui tutti pendono dalle tue labbra, in cui puoi dire tutto quello che vuoi e tutti ti stanno a sentire. In cui puoi permetterti anche di andare fuori dalle righe, e commentare, e prendere posizione senza giudicare. E adesso, complice l'ennesimo colpo del quattrodita, complice una bella giornata, complice una condizione serale (mi duole molto dirlo) al TOP voglio entrare nei panni di un grande personaggio, che è passato dalla musica al cinema e alla televisione con una disinvoltura propria di pochi, e che ora forse si diletterà con la politica, e che ad un certo punto della sua carriera si è voluto ritagliare un angolo nella nostra scena per dire cosa era Rock e cosa era Lento, nel bene e nel male.
E io ho deciso di fare proprio la stessa cosa, e voglio farla, ancora una volta, in nome del Re dei Re, senza giudicare come lui insegna, e con gli obiettivi chiari. Ma quelle due parole sono copyright di uno dei più illustri cittadini della città in cui vivo, oltre a tutto il resto, e gliele lascerò molto volentieri. E cercando qualcosa di simile, almeno nel senso, non ho potuto fare altro che comparare due "stati" della società, o anche due veri e propri stili di vita, inconsci e non.
Antonio Cassano, lui è Jamaica. Marcello Lippi, lui è Babilonia. Spero che il concetto sia chiaro, quella scritta in verde è il Bene, quella rossa è il Lato Oscuro(la finisco con gli esempi, voglio solo che sia chiaro)
Un uomo che viene dalla Sicilia e ha i capelli lunghissimi, che canta religione, che canta poesie, che canta genti diverse tra loro, è Jamaica(e vorrei vedere). Tutti quelli che imbrattano il nome della musica, senza fare nomi e senza menzionare generi e città, sono Babilonia.
Certi politici che non hanno niente di meglio da fare, nella loro vita, che continuare a menare sentenze a motore sulla rappresentativa nazionale di calcio che li sta rappresentando nel mondo, sono cazzo Babilonia. Io, che faccio più o meno la stessa cosa anche se per motivazioni diverse, sono insieme Jamaica e Babilonia, perchè anche se non mi identifico tifo, non ci posso far niente, e perchè le mie motivazioni sono giuste. Lui, il Nominatoprecedentemente, è Babilonia e basta.
I mondiali di calcio 2010 sono Jamaica. Le vuvuzelas sono Babilonia.
Antonio Cassano(lui si, lo posso nominare due volte, lo nominerei novantanove volte se necessario) è ancora una volta Jamaica, ma stavolta perchè fregandosene di tutto e di tutti si è spostato, e mille auguri a lui, da un barese ad un altro.
Milano è Babilonia. Non può essere diversamente quando conti freneticamente i giorni che ti mancano alla fuga. Il sole, il mare, gli amici di sempre, quel luogo che sa di mare e felicità, l'estate sono Jamaica.
Quella Maglia biancorossa che noi amiamo e adoriamo sopra ogni cosa è Jamaica. La pausa del campionato è tremendamente Babilonia, fosse per noi giocheremmo 365 giorni all'anno.
Quella Curva, teatro di scene del terzo tipo, delle felicità e delle disperazioni, quella che ci ha visto ridere e piangere e urlare e restare senza voce tante e tante volte, quella è Jamaica. Le tribune con la gente seduta, i settori ospiti chiusi, i doppiofedisti, i tifosi occasionali, quelli che non tifano la squadra della propria città(mio modesto parere, i peggiori di tutti), quelli che non La amano sono tutti Babilonia, e come lei bruceranno nel fuoco più rovente. La tesserafidatydell'Esselunga( o quello che è) con la quale cercano di schedarci è Babilonia. Le fdo sono Babilonia.
Sognare ad occhi aperti quella vacanza è Jamaica. Certi altri filmoni incredibili sono Babilonia, "certe volte il cervello è meglio spegnerlo"(cit.).
Tim Roth(Le Iene, Pulp Fiction, Four Rooms) è Jamaica. Come attore mi piace tantissimo.
Gli ex(tengo a precisarlo, non mi riferisco alle poche poverette che hanno avuto il dispiacere di avere a che fare con me, ma alla categoria in generale, e quindi praticamente alla totalità della popolazione mondiale) sono Babilonia. Un amore sincero è Jamaica.
Giocare d'azzardo è Babilonia, e sono colpevole. Ma continuare a vincere è assurdamente Jamaica.
La verità è Jamaica. Mentire è Babilonia.
La chiesa è ovviamente Babilonia....



LRD

mercoledì 23 giugno 2010

Il mio racconto noir

Una sigaretta accesa, la finestra aperta, un filo di vento. Un film in bianco e nero alla tv, volume basso, giusto un sottofondo. Odore di pulito, camomilla e margherite. Da fuori, i rumori del traffico, le voci strozzate dei passanti, i tram e gli autobus. Una signora, nella casa di fronte alla strada, stende il bucato, e suo figlio corre su e giù per il balcone. Il giornalaio sta per chiudere bottega e tornare dalla famiglia, il pub invece inizia a lavorare. Il quartiere è illuminato e splendente.
Si alza dal divano, due o tre passi per la stanza e si risiede. Accende un'altra sigaretta, fa tre tiri e la spegne. Quelle parole, quelle frasi, quel discorso li ha ancora bene in mente, come se l'avesse imparato a memoria, e invece l'aveva sentito una volta sola. Confusione. Panico. Disperazione.
Si alza ancora da quel divano, guarda la stanza e gli sembra così vuota. Tutta la sua casa gli sembra vuota. E la strada, e la città, e tutto quanto. Continua a girare intorno a quel maledetto divano. Non riesce a star fermo ma non sa cosa fare. Altra sigaretta, altri tre tiri e via. Smarrimento. Terrore. Disperazione
Toglie gli occhiali, li posa accuratamente sul mobile della tv, come se contassero qualcosa, ormai.
Quelle parole, quelle frasi, quel discorso...Come se nient'altro avesse un senso, ormai.
Ancora in piedi, ora pensa di sapere che fare. Un paio di righe scritte di fretta su un foglio tutto accartocciato e strappato, un sorso di vino, un'altra sigaretta, questa volta fumata fino al filtro. Uno sguardo alla tv, uno al computer, uno al giornale. Il tempo non passa così velocemente come credeva. Nausea. Senso di vuoto. Disperazione.
Ancora una sigaretta, giusto per perdere tempo. Iniziò a pensare che forse il momento era arrivato. Iniziò a pensare che se non l'avesse fatto in quel preciso momento non l'avrebbe fatto più, e si sarebbe odiato per sempre se non l'avesse fatto. Pensò che così, tutto avrebbe trovato finalmente un senso. Odio. Dolore. Paura.
Si sedette, rimase seduto un secondo e si rialzò. Aprì la vetrata, completamente. Uno sguardo ancora alla sua camera e al suo letto.
Quelle parole, quelle frasi, quel discorso gli risuonano nella mente. Quelle parole, quelle frasi, quel discorso saranno il mio elogio funebre, pensò.
Addio, disse semplicemente a qualcuno che non poteva sentirlo.
.....................

Il mio nemico

Vorrei aprire questo post con una citazione presa da un grandissimo telefilm e da un grandissimo uomo, telefilm che ha impegnato le mie giornate per mesi interi e uomo al quale avevo deciso di assomigliare il più possibile, anche perchè molte cose ci accomunano. "Il modo più facile per perdere qualcosa è volerlo troppo". Beh, me ne sono accorto anche io, caro il mio John Michael Dorian.
Ho perso molte cose, davvero troppo. Ho perso una squadra che amavo con tutto me stesso, anche se ne ho trovata un'altra che non solo amo alla follia, ma che è la mia principale ragione di vita, in attesa di nuovi sviluppi. Ho perso tanti amici, e molte volte è successo a causa del mio maledetto orgoglio. Ho perso valanghe di soldi, spesi in libri mai letti, o in offerte mai comprese, o in conti troppo salati, eccessivamente salati. Ho perso dignità, ho perso vitalità, ho perso sicurezza. Ho perso un credo, credo in cui avevo confidato moltisssimo da quando ero piccolo e che è riuscito puntualmente a deludermi, ma che ha saputo farsi da parte quando ne ho trovato un altro, che potrebbe ancora deludermi, ma per ora mi rassicura solamente. Ho perso moltissime donne, e a volte vorrei non averle mai perse.
Ma la cosa che credo di aver perso più spesso sono le occasioni. Avete presente quei momenti in cui dovete per forza prendere una decisione tra due, e una vi porta in Paradiso, e l'altra vi porta sottoterra?? Avete capito, quei momenti lì, quei momenti che a volte riescono a cambiarti la vita, e se non lo fanno almeno vi cambiano la giornata. Beh, in quei momenti lì, io vado completamente fuori di testa, come in quei film in cui sta per accadere una catastrofe, e la telecamera indugia sul protagonista che ha capito che qualcosa non va ma non sa bene che fare. Io non ho mai capito bene che fare, e di solito la decisione che prendo non è mai quella che porta in paradiso. Non è ancora mai successo, e ormai solo il mio Re dei Re può salvarmi, per il resto non c'è speranza. Potreste mettermi in una situazione del genere cento volte, e novantanove volte prenderò la decisione sbagliata, che sia la risposta giusta da dare ad una persona che conta davvero o semplicemente tirare fuori gli attributi quando conta. Non ho istinto di sopravvivenza, non ho tempismo, non ho prontezza, ho solo tanta stupidità concentrata in un cervello povero di neuroni e qualche saltuaria buona idea che non trova lo spazio per emergere. Quando succedono cose del genere, semplicemente mi blocco, stile opossum, e spero che tutto vada per il meglio. Purtroppo esistono altri animali che gli opossum se li mangiano come noccioline...
Per concludere, per dare finalmente una conclusione ad un mio pensiero, prenderò di nuovo in prestito la saggezza dell'uomo di cui sopra. "A volte siamo i peggiori nemici di noi stessi". Nel mio caso, l'avverbio giusto non è "a volte", ma "continuamente". Solo un nemico ti impedisce di dire e fare veramente ciò che vuoi. Per dirla come la direbbe Albo, no man will bring me down... tranne me stesso, ovviamente...

Che Jah mi benedica, e bruci gli empi e i seguaci di Babilonia...

domenica 20 giugno 2010

La mia preghiera della notte

This is for my people
My Jah Jah people
The conquering Lion shall come


I don't want to live in the past
So I'm looking for a brighter day
My homeland is right there behind the horizon
God almighty watch me sameway
Someone is judging my spiritually
Lauthing on my meditation
Don't be afraid of diversity
There is no confliction
Blessed shall be the one who live in love, respect and dedication
Blessed shall be the one who live in love

Love you King Selassiè
Promise you I'll keep your crown
Love you King Selassiè
No man will bring me down

Live in love and life shall bloom
God is waiting there
And don't be scared of where are going
Simple people with simple life
We don't seek perfection
For many years we've been living in
One life of illusion

Love you King Selassiè
Promise you I'll keep your crown
Love you King Selassiè
No man will bring me down


Partiamo da qui, da questa preghiera, da questa poesia. E se a queste straordinarie parole ci aggiungete quella voce spaziale di un uomo chiamato Alberto D'Ascola, non potete che avere un'estasi lunga circa 4 minuti. E il bello è che non saprei quale ne è il punto di forza. Forse il fatto che per una volta canta in inglese, e si capisce almeno il 99% di quello che dice, forse un beat assurdo, forse la sua fantastica voce. Forse il contenuto della preghiera, rassicurazione in se stessi, fiducia in Dio e la scomparsa della paura della morte, perchè la vita inizierà allora.
Non riesco ad aggiungere nient'altro a questo esempio di perfezione...
Per gli empi e i seguaci di Babilonia, vi faccio la traduzione, così forse cambiate idea...


Questa è per la mia gente
Il popolo di Jah
Il Leone conquistatore arriverà

Non voglio vivere nel passato
Quindi cerco un giorno più luminoso
La mia casa è lì dietro l'orizzonte
Ma Dio onnipotente mi protegge allo stesso modo
Qualcuno giudica il mio spirito
E ride dei miei pensieri
Non abbiate paura del diverso
Perchè non è un nemico
Beato sia colui il quale vive in amore, rispetto e devozione
Beato sia colui il quale vive in amore

Ti adoro Re Selassiè
Ti prometto che rispetterò la Tua corona
Ti adoro Re Selassiè
Nessuno riuscirà ad abbattermi

Vivi in amore e la tua vita fiorirà
Dio ti sta aspettando,
e non aver paura di dove andrai
Gente semplice con vite semplici
Noi non cerchiamo la perfezione
Per molti anno abbiamo vissuto
una vita di illusioni

Ti adoro Re Selassiè
Ti prometto che rispetterò la tua corona
Ti adoro Re Selassiè
Nessuno riuscirà ad abbattermi


venerdì 18 giugno 2010

La mia anormalità

Nel 1978 Eugenio Finardi cantava "Extraterrestre vienimi a cercare, voglio un pianeta su cui ricominciare". Non ho la minima idea del perchè lo dicesse, in realtà, ma quello che so è che, certe volte, anche io vorrei un nuovo pianeta, o anche una città di un'altra nazione(una città molto specifica, in realtà). Il fatto è che forse non ho bisogno che venga un extraterrestre a prendermi, forse devo bene rendermi conto che sono io quell'extraterrestre.
Alcune volte sento proprio di non appartenere al mondo, di non essere una persona normale. Le persone normali non votano la propria vita alla squadra del cuore, e ti guardano anche come se fossi un delinquente quando vengono a sapere che vivi da ultras, ma non credo di poterci far niente, l'amore che provo per Lei mi porta anche a fare il teppista, e farò sempre quel che potrò per la mia Bari. Le persone normali, quando provano attrazione per qualcuno, fanno in modo di farlo capire, o magari lo esprimono direttamente; io spero sempre che una qualche entità divina o terrena mi dica cosa fare, o ancora meglio risolva direttamente la situazione, ma nessuna entità terrena lo fa, e le entità divine non hanno certo tempo da perdere con uno come me. Le persone normali credono per prima cosa in se stessi, nella propria persona, e poi a tutto il resto; io morirei per quello in cui credo e per le persone a cui voglio bene, e non mi sento un deficente a dirlo, e metto me stesso sempre dietro a tutto il resto. Le persone normali si nascondono dietro sorrisi falsi e parole vuote, le persone normali venerano il Dio Denaro, le persone normali non si fanno problemi a deludere la gente, le persone normali fanno quello che vogliono e se ne sbattono.
Le persone normali non fanno affidamento sugli altri, o almeno non sempre, perchè hanno imparato che la gente ti delude. Le persone normali hanno bisogno di mostrarsi sempre in perfetta forma, e tutto ciò che possiedono deve rispecchiare questa loro perfezione. Le persone normali non mostrano mai segni di debolezza, le persone normali vincono sempre, in ogni campo. Le persone normali non si lasciano vincere dalle proprie emozioni. Le persone normali ti guardano sempre dall'alto in basso, anche quando sei loro amico, perchè non c'è niente da fare, le persone normali sono sempre un passo avanti agli altri. Le persone normali parlano di sè continuamente, le persone normali quando vogliono qualcosa se la prendono, in un modo o nell'altro. Le persone normali non ti danno mai niente gratis, e hai una sola possibilità prima di perderli. Le persone normali sono egocentriche, perchè è l'unico modo per affrontare il mondo da vincenti. Le persone normali vanno d'accordo con i propri genitori, forse perchè anche i loro genitori erano persone normali. Le persone normali hanno sempre il controllo, non perdono mai la testa e fanno sempre la scelta giusta. Le persone normali vincono 99 partite su 100, e dicono di aver voluto perdere volontariamente la centesima, per non ammettere mai la sconfitta. Le persone normali nella loro vita ci vivono, ne sono immersi, ma mai sommersi.

Io sono tutto il contrario delle persone normali. Io sono quello che salta sui treni, che scivola e si ritrova col culo per terra davanti a tutti, che da di matto per delle cazzate, che fa sempre la scelta sbagliata, quando trova il coraggio di prenderla, una scelta. Io non sono una persona normale. Certe volte me ne vergogno, ma la maggior parte delle volte questo per me è un motivo di vanto. Le persone anormali sono rare, perchè sono quelle che sperano(invano) che sia il mondo ad adattarsi a loro. Purtroppo il mondo non si adatta a nessuno, nemmeno ai più forti e ai più potenti, non si adatta nemmeno a sé stesso.
So what?? Niente, come al solito nessuna conclusione. Ma tante cose su cui riflettere, sperando di trovare la soluzione giusta....

mercoledì 9 giugno 2010

La mia Utòpia

Siete mai stufi del mondo?? Siete mai stanchi di tutte le regole, scritte e non scritte, che occupano la vostra vita e spesso vi impediscono facili risoluzioni dei vostri problemi??Vi capita mai di pensare a come sarebbe più facile se ci fosse qualcosa di diverso in tutto quello che vi circonda??
Beh, come è facile prevedere, la mia risposta a tutte e tre le domande è un forte e chiaro "Si, certo", forse a causa del mio persistente odio verso tutto il globo, forse perchè penso davvero che molte regole, e sopratutto molte convinzioni umane, siano insopportabili e da non seguire, forse perchè, come già detto, sono un malato di mente, e le cose che immagino durante i miei film mentali prendono forma e confondo l'immaginazione con la realtà.
Alcune volte sogno un mondo diverso, un luogo in cui mi rifugio quando la verità è troppo difficile da accettare. La maggior parte delle volte bastano dieci minuti pessimi, cose che non dovrebbero succedere, persone che si comportano come se non vivessero davvero oppure anche stupide regole di comportamento, che vengono seguite quando non ne avresti la minima voglia.
Nel mio mondo segreto molte cose sono diverse, e si, è vero, va sempre tutto bene, sembra il Nirvana, ed è proprio per questo che è irreale, nel mondo le cose non vanno sempre come dovrebbero andare, anzi quasi mai. In questo mondo la gente vive in pace, non esistono le guerre, e i litigi vengono risolti con sane scazzottate a mani nude, oppure con una bella partita a Pes, e finisce tutto là. Non esistono stati, nazioni, o regioni, esistono solo tante città, e l'unico campo in cui possono sfidarsi è lo sport, non c'è altro. Non esistono elezioni nè politici, ognuno è rappresentante di se stesso, e l'unico politico eletto, cioè il sindaco della città, non ha bisogno di abbindolare la folla con false promesse e cartelloni pubblicitari colorati, semplicemente viene scelto in base ai suoi meriti passati da tutta la cittadinanza. Le scuole e gli ospedali sono perfetti, e nessuno ha bisogno di pagare di più per avere servizi privati migliori, perchè i servizi privati non esistono e i servizi pubblici sono all'altezza di tutte le aspettative. Non c'è mai pioggia, e il sole è così buono che tutte le piante, di ogni tipo, ci mettono novantanove secondi a crescere e maturare, e non esistono le carestie. Le industrie non inquinano, in nessun modo, e il commercio non esiste, perchè non esistono le nazioni, e tutto è di tutti, come in una bella isola comunista, ma senza bandiere rosse e falci e martelli. Per le strade, sulla spiaggia, in montagna, continuamente enormi altoparlanti passano le canzoni di Alborosie e di Bob Marley, e serate minimal, e rock, e tutto il resto della musica, tranne quella degradante che non è definibile nemmeno con "musica". Di giorno la gente passa tutto il tempo libero sulla spiaggia, i piedi a mollo nell'acqua, birre Peroni a volontà e teglie enormi di pasta al forno. La sera, senza nemmeno spostarsi, i bar sulla spiaggia restano aperti, e seduti in riva al mare, in un luogo accogliente e aggregante ci si ritrova tutti con una birra in mano a parlare e a ridere in compagnia. La benzina esce dai rubinetti di casa, è libera, non costa più così tanto. Non esiste un qualcosa di abietto come la TdT, e gli Ultras sono liberi di girovagare per le città per seguire la propria squadra del cuore, e quando si incontrano con altri Ultras ci si picchia di santa ragione, mani e mazze, niente coltelli. I treni sono sempre in orario, non puzzano e non sono rotti, e costano poco, e vanno veloci, e ti portano da Milano a Mosca in qualche ora, in modo che se tu vuoi comprare della vodka fatta bene ci vai e ti conviene, e se devi comprare delle sigarette vai a Lubiana, o ad Atene, senza il rischio che qualcuno ti rompa le scatole con reati stupidi come il contrabbando di un pacchetto di sigarette.
Non esistono ladri perchè alla fine non c'è nulla da rubare, visto che tutto quello che c'è sulla terra è di tutti, o comunque facilmente negoziabile, una birra in cambio di un pacchetto da dieci di sigarette, tutto funziona così. Le persone si fidano degli altri, di tutti, non esistono secondi fini, e tutti fanno quello che realmente hanno voglia di fare. Non esistono le convinzioni morali, non esiste la cosiddetta educazione, semplicemente le persone dicono sempre quello che pensano davvero, e secondo me è molto più educato dire la verità piuttosto che nascondersi dietro falsità cortesi. Non esiste la polizia, nè l'esercito, nè i carabinieri, e se qualcuno fa un errore viene punito da tutti gli altri cittadini in maniera equa, senza abusi di potere. La gente smette di badare alle apparenze, e tutti riescono a guardare dentro le persone, a comprendere la loro anima, a capire che quello che è importante non è un bel faccino, un fisico statuario o la ventrozza della birra, la cosa importante sono i valori, le idee, il carattere, e sti cazzi se una persona magnifica ha uno sfregio sulla faccia, o un taglio di capelli che lo fa sembrare uno di quei matematici sfigati da film americano. I ventenni non hanno paura del futuro, di trovare un lavoro o di riuscire a mantenere una famiglia, perchè non esistono le raccomandazioni, non esistono i figli di papà, e va avanti chi vale, non chi ha i santi in paradiso. Non esiste la crisi, perchè se qualcuno ha carenza di moneta lo si aiuta invece di lasciarlo a morire sul ciglio della strada, perchè tanto so che quando sarò io in pericolo ci sarà qualcuno che mi aiuterà. Uomini e donne non si nascondono dietro la reputazione, o la forza, o l'aspetto fisico, o la timidezza, le persone sono libere di amarsi in ogni situazione e in ogni condizione, e quando ci si lascia non si soffre, ma si continua a cercare fino a trovare la propria metà perfetta, visto che esiste(anche se non ci credo poi tanto). I bambini e i ragazzi sono felici di andare a scuola, perchè nelle scuole non ti stressano l'anima con cose inutili come le equazioni di secondo grado o le traduzioni di lingue morte da più di due millenni, ma ti insegnano a stare al mondo, a trattare le persone e a vivere felici. I film, i telefilm, i programmi in tv vengono prodotti per comunicare qualcosa, e non per guadagnare. Il denaro è una figura marginale della società, e se ho bisogno di un po' di carne la prendo da chi la produce, dandogli in cambio un po' delle piante che io coltivo, e se può sembrare banale provate a pensare a cosa potrebbe essere un mondo senza soldi.


Per ritornare a quella famosa linea di confine, mi rendo conto benissimo che tutto questo è solo un sogno, un Paese dei Balocchi immaginario. La società continuerà a premiare chi ha i soldi o gli agganci giusti, e l'apparire vincerà sempre sull'essere, e sarà sempre meglio essere bastardi piuttosto che buoni, perchè, come diceva Darwin, sono i più adatti a sopravvivere, e non i più forti. La TdT entrerà in vigore, le scuole e gli ospedali continueranno a fare acqua da tutte le parti e a deludere chi non si può permettere cure adeguate, la tv continuerà a propinarci programmi scadenti che servono ad incassare e basta, e qui la colpa è sopratutto nostra che continuiamo a guardare certe cose, e ci sarà sempre musica scadente che guadagnerà più della musica vera, la benzina continuerà a costare un patrimonio, i treni arriveranno sempre tardi e le sigarette costeranno ancora il doppio del loro valore perchè lo stato ha bisogno di guadagnarci, la politica continuerà ad esistere sempre perchè c'è sempre qualcuno che vorrà fregare i soldi altrui, ma tant'è, io resto un sognatore ad occhi aperti, e mi piace immaginare il mondo senza le sue piaghe, un mondo dove tutti possano sentirsi a loro agio nel fare quello in cui credono o quello in cui si sentono portati.
Chiamatemi scemo, chiamatemi ingenuo, chiamatemi infantile...

martedì 8 giugno 2010

La mia linea di confine

Certe volte mi piace giocare al filosofo, starmene a pensare sulle cose grandi e piccole del mondo senza alcuno scopo, un po' perchè mi viene parecchio facile viaggiare con la mente, un po' perchè è sempre piacevole perdere tempo senza un fine preciso. Mi è capitato di riflettere su quello che mi accade, ogni singolo momento dalla mattina alla sera, e certe volte mi chiedo quanto di quello che ogni giorno vediamo sia effettivamente vero. Hegel diceva "tutto ciò che è umano, comunque appaia, è umano soltanto perchè vi opera e vi ha operato il pensiero". Credo che sia colpa del mio proprio malato cervello, ma non so quanto sia d'accordo con un uomo che mai sono riuscito a capire. Credo che ci sia una linea di confine tra tutto ciò che è reale e tutto ciò che non lo è, tutto ciò che va oltre, tutto ciò che sembra reale ma alla fine è solo surreale. Voglio ribadirlo, non voglio che mi prendiate per pazzo, spero che anche qualcun altro oltre me subisca questi scherzi dal proprio cervello ma se così non fosse credo che mi andrò a ricoverare.
Nel mio caso, quella linea di confine è tutto meno che salda, spesso si spezza e reale e surreale diventano una cosa sola, pur essendo sempre due cose ben distinte. Certe serate con gli amici sembrano surreali, ma a pensarci bene sono reali, perchè tutte quelle cose che ti accadono, nel bene e nel male, ti sono accadute, e alla fine è molto meglio così. Il Chiringuito è reale, indubbiamente, ma nella mia mente resta sempre un po' quell'isola felice dove avrei passato tutte le mie giornate. Certe facce e certe persone sono reali, ed è un bene che sia così, perchè affollano i tuoi secondi vuoti e ti migliorano la vita, mentre certe altre persone non possono essere altro che surreali, visto che vivono fuori dal mondo e, a quanto pare, sembra che non abbiano mai visto e conosciuto la realtà. Azzurra è reale, ma allo stesso tempo è indubbiamente surreale, visto che nonostante le mie "cure" è ancora lì nel mezzo a lottare insieme a noi e a macinare chilometri solo per la nostra voglia di delirio. Avere un 99 sul braccio è surreale, come è surreale pensare di avere il braccio colorato per sempre, ma tutto questo è accaduto, è effettivamente reale, e farà parte di me per sempre, come anche i prossimi 4(almeno, anche se non ho ancora idee). Una settimana ininterrotta di freddo e pioggia è cazzo surreale, perchè non è possibile che la sfiga si accanisca in questo barbaro modo, anche se so più o meno chi incolpare (Nico, con te ce l'ho...). Una domenica di sole sul mar Tirreno e 2000 fratelli tutti insieme nonostante una retrocessione è reale, per quanto possa sembrare che non lo sia, perchè quando queste persone, questi amici, questi GEMELLI IN ETERNO fanno tutto quello che hanno fatto per noi, così tanto che nè le parole nè i gesti insieme possono esprimere la gratitudine che proviamo, e sono felici di averlo fatto, e quasi ti chiedono di perdonarli per non aver fatto di più, beh, forse è surreale provare a definire questo sentimento che lega due città uguali in tutto(ovviamente, parlo dell'uso che si fa del cervello), ma il sentimento stesso no, quello è reale, e non potete farci niente. Due occhi che ti guardano fisso, grandi, azzurri come il mare, sorridenti e sereni, sono reali e surreali, perchè sai che esistono, li vedi benissimo, ma se esistano davvero te lo devi chiedere, perchè non capita molto spesso di osservare qualcosa di così magnetico. Trenitalia è a malincuore reale, con i finestrini che non si chiudono, le luci che non si spengono, i prezzi esorbitanti per una qualità mediocre, e i prezzi ancora più esorbitanti se si vuole viaggiare almeno decentemente. I mondiali di calcio 2010 sono finalmente reali, e purtroppo anche la nostra nazionale lo è. Non lo è però il Vostro commissario tecnico, quello è surreale, e lo continuerò a contestare come credo si dovrà contestare molto presto un altro uomo surreale, che non accenna a lasciarci al più presto e dopo più di 30 anni continua a fare le stesse cose(le persone non cambiano mai, questo credo sia reale senza discussioni). Giocare alla 360 è surreale, perchè un giorno prendo nove gol in due partite dopo che giusto il giorno prima avevo vinto il torneo casalingo torneo casalingo(potete capire solo se conoscete i miei amici...eheheheh). Potrei andare avanti per ore, ma mi sto annoiando alquanto, e mi sono anche un po' perso tra i miei svarioni, e non voglio immaginare voi. E, come al solito, non darò a questo mio delirio una conclusione logica, e questa volta userò la scusa che anche la filosofia, in fondo, gira intorno alle cose, ma quasi mai arriva ad una vera conclusione.



...You make me love you, love you baby, with a little l...

mercoledì 19 maggio 2010

Il mio campionato da incorniciare

Tutto iniziò il giorno di ferragosto, 15 agosto 2009. Quel giorno, in Curva, eravamo più o meno in cinquemila, e forse era comprensibile, molta gente era in vacanza, molta gente continuava a godersi il giorno più matto dell'estate. Fratello, EnergiaPura ed io eravamo lì, per la coppa Italia, Bari-Empoli. Quel giorno tornammo a casa tristi, dopo una sconfitta ai rigori che dal vivo non avevamo mai visto(nemmeno una vittoria ai rigori avevamo mai visto, se è per questo, non abbiamo avuto poi così tante partite ad eliminazione diretta nella nostra storia, non so se mi spiego..) e presegivamo un disastro che in molti già avevano pronosticato. Alle nostre spalle, l'ennesima illusione e l'ennesima delusione, un americano con i capelli rossi era venuto dal Texas, accolto con tutti gli onori, e ci aveva preso per il culo alla grande, come molti altri nel nostro passato.
Solo una settimana dopo, altri 5000 baresi erano pronti al primo grande esodo dell'anno, e nel solito pullman ci ritrovammo in 5, Fratello, Riccetto, Asiargento, io e Giovanni Peroni, in direzione Milano per la prima di campionato. Sotto una temperatura tropicale tocca al Bari la prima partita della stagione, e contro il campioni d'Italia, i supercampioni, Masiello contro Maicon, Kutuzov contro Milito, e gli occhi di una nazione puntati addosso. Risuona ancora l'eco del "Bari, Bari" con cui abbiamo fatto vedere a tutti che si, i baresi erano tornati, e comunque andasse erano lì per sostenerla. Alla fine, quella partita l'abbiamo dominata, rischiando di vincerla, io avevo il mal di testa, Riccetto le lacrime agli occhi, la prima grande emozione di quello che si sarebbe dimostrato un campionato fantastico. Passò un'altra settimana e quello spettacolo visto a San Siro sparì, un pareggio difficile strappato al Bologna che arrivò al San Nicola con un portiere e dieci difensori.
Settembre. Dopo la sosta per la Nazionale, il Bari va a Palermo senza i suoi tifosi, a cui è vietata la trasferta. E di nuovo, il Bari a testa alta contro una squadra superiore, domina tutta la partita ma all'ultimo minuto Budan fa sfumare la prima vittoria stagionale. Vittoria che arriva dopo sette giorni, una prestazione monstre contro l'Atalanta già alla deriva, 4 a 1, un rigore sbagliato, un palo, questo è il Bari che sognavamo. Quello che non sognavamo è quello che si vede nell'infrasettimanale, ancora al San Nicola, contro il Cagliari, quando il primo( e forse l'unico) errore in campionato di Andrea Ranocchia regala a Nenè il gol vittoria, e al Bari la prima sconfitta stagionale. Passano altri tre giorni, e per la seconda volta in un mese i baresi, ancora in 5000, tornano a San Siro, stavolta contro l'altra squadra di Milano, il Milan di Leonardo che sembra allo sbando. Il Bari nè approfitta ma non fino in fondo, un grande Storari nega al Bari una vittoria che sarebbe meritata totalmente, vittoria che ancora una volta è presa sugli spalti, dopo l'ennesima grande partita della Curva Nord.
Arriva ottobre, un pareggio scialbo in casa con il Catania apre il mese. Dopo l'ennesima sosta per la nazionale, si va a Verona. Siamo in mille, più o meno, da Milano partiamo in tre con il treno, Montgomery, Biondino ed io. La curva va e la squadra pure, Chievo battuto 2 a 1 e si torna a casa. Una settimana dopo, la Lazio al San Nicola prende due pappine, seconda vittoria consecutiva per noi prima di due trasferte in 4 giorni. La prima, mercoledì sera, a Parma, un freddo bestiale e due gol dei crociati, loro restano la nostra bestia nera, seconda sconfitta per noi.
Novembre, il mese delle foglie morte e delle trasferte da manuale. Primo novembre, il mese appena iniziato, e la trasferta che aspettavamo da anni. Genova, sponda blucerchiata, un gemellaggio giovane ma solido, che non vede l'ora di vedere la prima partita tra le due squadre, e come valore aggiunto la prima volta da avversario di Antonio Cassano contro la Sua squadra. Prima della partita, un'ora o poco più all'esterno della Gradinata Sud, Ultras Bari e Ultras Tito insieme, si canta e si fa festa. Molta gente ci guarda e pensa che sarebbe bello se fosse sempre così, tifosi di due squadre così in sintonia, separati dalla geografia ma uniti dai valori. Con il Verna e Titto, e con altri 5000 baresi al seguito, arrampicati sulla struttura del Marassi, dopo un'ovazione da brividi per il numero 99 della Samp, dopo un rigore sbagliato da Barreto e un gol ingiustamente annullato a Bonucci(il tutto negli ultimi 3 minuti della partita) torniamo a casa con un altro pareggio, e con la consapevolezza che avremmo potuto vincere facilmente. Con il Livorno in casa cogliamo un'altra importante vittoria in chiave salvezza, e dopo 15 giorni(maledetta nazionale...chiamasse almeno Tonino) arriva La trasferta. 22 novembre 2009, 9 mesi dopo la trasferta di Livorno in B i Cinque si ritrovano insieme, in mezzo a 15000 baresi che invadono la Capitale e dominano i romanisti, nonostante molti dei pullman arrivino in ritardo, nonostante Pollice-In-Bocca segni tre gol nella prima mezz'ora, ma il nostro tifo non cala, mai nemmeno per un secondo. Alla fine, con le note di Grazie Roma, io e Riccetto versiamo lacrime di gioia, e non importa la sconfitta, importa solo l'Amore... Il mese si chiude con un'altra importante vittoria contro il Siena firmata da Andrea Masiello.
Dicembre si apre con un'altra trasferta negata, stavolta in quel di Napoli, due città divise da una rivalità storica e da vari gemellaggi-odi incrociati. La partita è persa per 3 a 2, Quagliarella aveva deciso di svegliarsi proprio quel giorno(probabilmente è l'unica partita che ha giocato decentemente in tutto il campionato) e l'arbitro aveva deciso di danneggiarci con due espulsioni alquanto discutibili. E poi, dopo una settimana, un'altra notte magica, con laser verdi, rigori contro e a favore, e la Vecchia Signora d'Italia che dopo essere stata eliminata dal girone di Champions deve inginocchiarsi(che cosa succede quando una Signora si inginocchia lo sappiamo tutti...eheheh) ai tre gol a uno dei biancorossi, che regalano ai propri tifosi un'altra fantastica impresa.
Il 2009 sfuma, e inizia il 2010. Il Bari lo apre con una vittoria al San Nicola contro l'Udinese in un freddo pomeriggio di gennaio, e per la seconda volta in tutto il campionato si ritrovano i Cinque, con le varie aggiunte baresi(leggi Paranoia, Panzerotto, Fanta, Capacchione). Qualche giorno dopo tutti a Firenze, dove purtroppo il Bari è costretto a subire prima l'infortunio ad Andrea Ranocchia, che compromette definitivamente la stagione e la partecipazione ai mondiali che sembrava quasi certa, visto il suo grandioso campionato, e poi la sconfitta per 2 a 1 firmata da Nacho Castillo, che segna il suo unico gol in maglia viola(colore della....) prima di venire proprio a Bari. Finisce il girone d'andata, e ovviamente la giornata successiva è la prima di ritorno(ragionamento che non fa una piega) di nuovo contro l'Inter, stavolta al San Nicola, e ancora una volta andiamo vicini al colpaccio, recuperati in dieci minuti dopo il doppio vantaggio firmato Paulo Vitor de Souza Barreto. La settimana dopo si va a Bologna in duemila, sotto un freddo polare, e si assiste alla peggiore partita dell'anno, sia in campo che sugli spalti, il Bari esce sconfitto dal Dall'Ara per 2 a 1 dopo essere andati anche in vantaggio. Tra le due partite un'infrasettimanale pareggiata a Genova contro i rossoblu, partita che doveva essere giocata il 20 dicembre ma spostata per tutta la neve caduta sul nord Italia proprio in quei giorni. Gennaio si chiude con un'altra partita fantastica, contro l'odiato Palermo, battuto 4 a 2 nonostante un ragazzino argentino ce la metta proprio tutta per non perdere, e nonostante un nano poppito salentino sceso in campo con la fascia da capitano giallorossa(orribili colori, per inciso) avesse promesso a tutta la sua squadra una cena pagata in caso di vittoria( SUCAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA)
Febbraio è il mese peggiore. Inizia con una sconfitta nel finale a Bergamo dove un migliaio di baresi avevano dominato gli atalantini, prosegue con una bruttissima sconfitta a Cagliari, va avanti con la prima sconfitta del campionato contro una strisciata, quando il Milan viene al San Nicola e passa con Borriello e Ronaldinho(ma se dava un rigore clamoroso sullo zero a zero la partita sarebbe stata diversa) e si conclude con un pesantissimo 4 a 1 subito a Catania. Le quattro sconfitte consecutive pesano, ora siamo in lotta per non retrocedere e dobbiamo prenderla sul serio.
Marzo si apre, per fortuna, con una vittoria, seppur difficile e di misura, contro il Chievo in casa, vittoria che ci avvicina a quei 40 punti che significano un altro anno di serie A. E ci si avvicina ancora di più la domenica dopo, sotto una trentina di gradi centigradi, ancora all'Olimpico di Roma, contro la Lazio in crisi. Almiron, Alvarez e Gillet che para un rigore fanno esplodere i 5000 vestiti di biancorosso che ormai sanno di essere salvi. Poi arriva il Parma, la bestia nera, con cui pareggiamo 1 a 1. E dopo tre giorni, di mercoledì sera, il pupillo di Bari torna a casa, accolto da 35000 baresi che urlano il suo nome e sventolano le bandiere insieme a quelle dei gemelli sampdoriani. Tonino segna e non esulta, ma nel secondo tempo ribaltiamo la partita e ora si, finalmente la salvezza è arrivata. La domenica delle Palme si va a Livorno, e con Fratello e Fabietto e altri 500 baresi pensiamo a divertirci e a goderci la partita, e quasi nessuno si accorge, tra cori e salti, che a 5 minuti dalla fine il Livorno pareggia il nostro gol per il pareggio finale.
Aprile. Il giorno prima di Pasqua, a Bari arrivano 15000 romani in piena corsa per lo scudetto, colorano tutta la curva sud con i colori più brutti del mondo(non che siano brutti i colori in sè, ma il loro accostamento proprio non funziona) e passano con un gol di Vucinic, nonostante il nostro tifo indiavolato. Quindi si va a Siena, una pioggia torrenziale e un 3 a 2 per i padroni di casa che sa tanto di combine, ma fa niente, l'importante è avere evitato una polmonite quasi certa ed esserci divertiti, dimostrando che anche sotto la pioggia siamo capaci di un tifo unico. A Bari la settimana dopo arrivano gli odiatissimi napoletani, e ancora una volta grazie ad un giocatore che si sveglia contro di noi vincono: questa volta tocca al Pocho Lavezzi, 8 gol totali in campionato di cui due proprio al San Nicola, che permettono al Napoli di tornare a casa con i tre punti. E poi il 25 aprile, il giorno della Liberazione, a Torino cercando una vittoria, e invece ottenendo tre gol dagli juventini e qualche bomba lanciata nel nostro settore dagli "ultras"(le virgolette sono d'obbligo a questo punto) bianconeri.
E arriva maggio, il campionato ormai agli sgoccioli e che per noi non ha davvero più niente di concreto da dire. Vinciamo 3 a zero in casa contro il Genoa, poi un divertente pareggio per 3 a 3 a Udine dove in 300 circa abbiamo fatto in ogni caso un buon tifo e all'ultima giornata, dopo una straordinaria coreografia, si vince 2 a 0 contro la Fiorentina costretta in classifica dietro di noi, e il campionato chiuso in bellezza.


Momenti di gloria: Riccetto che mi guarda e piange dopo il gol di Kutuzov a San Siro, i fumogeni accesi davanti alla stazione di Verona, il ritorno da Parma di notte, le mani e i cori sotto la Gradinata Sud di Genova, il boato alla presentazione delle formazioni dopo il nome di Antonio Cassano nella stessa partita, Asiargento lanciatissimo contro la Roma, la pasta al forno, il 3 a 1 e il nostro pianto di commozione nonostante la sconfitta, la trasferta di Firenze con Asiargento e Fratello nel pullman del mitico Gianni, il freddo di Bologna, il treno verso Bergamo e le latrina nel pullman che ci portava allo stadio, il fantastico nove posti per Roma in sette, Fratello carico carico a pompa contro la Lazio, Tonino sotto la Nostra Curva, il trasfertone a Livorno,la foto con i pantaloni abbassati e le mutande da fuori a Bari-Roma, il coro Ovunque Andrai a Siena sotto la pioggia torrenziale, "Con le mani quando volete" a Torino mentre loro sapevano solo lanciare le bombe....


Per concludere almeno una volta in bellezza, i ringraziamenti, uno per uno: ringrazio Perry e Mr. Ventura per questa squadra, il capitano Gillet, i due Masiello, Santa Nicola Belmonte, Ranocchia che si è perso mezza stagione, Leonardo Bonucci(lo sai, ti amo), Sergio Bernardo Almiron(uno così non lo avevamo mai avuto, ti prego non andare via), Alvarez, nonostante i deliri mentali che ci ha provocato, Vitino, Meggio, il Generale, Nando Sforzini, Donati che dopo un grandissimo girone di andata si è un po' ammosciato e il Rosso che ha preso il suo posto alla grande.
E poi loro, i miei magnifici compagni di viaggio, Titto, Ste, Peppo e Verna su tutti, più i compagni di Milano(vecchi e nuovi) che sono stati sempre presenti( Damiano, unico ad esserci tanto quanto me e anche di più), che si sono aggiunti a stagione in corso(Nuccio, Michele, David e Paolino) o che c'erano e non c'erano( Noffrino, Gianmarco e Paolo di Novara, oltre a tutti i vecchi). E poi Fabietto, con cui ho avuto un'odissea per quelle maledette birre prima di Livorno, il piccolo Walter che iè nu uagnon nzist, Antogay che si è fatto una trasferta(anche se era a Roma, quindi non era proprio una trasferta...)i Bari 1908 compagni di tante fantastiche trasferte e il pullman di Juanito protagonista di altrettante. E poi tutti gli altri al San Nicola, Slè che ripudia la sua seconda fede e inizia ad insultare i milanisti,Ilario e suo cugino, Smile my borghetti's brother, Fantaghirò e i vari amici di Verna........a tutti voi va il mio enorme GRAZIE per una fantastica annata...ma sopratutto il GRAZIE più grande va a TE, che sei sempre con me, che non mi lasci mai come io non lascio mai te, che mi regali tante emozioni domenica dopo domenica, che mi dai un motivo per vivere felice, che mi fai stare con gli amici e mi fai girare l'Italia....GRAZIE AMORE MIO....SEMPRE CON TE SARO' E MAI TI LASCERO'...


buona estate, buon mondiale e buon calciomercato a tutti...

lunedì 17 maggio 2010

La mia sporca ultima domenica

Domenica 16 maggio, ore 15.35 circa, 30 milioni di italiani esultano perchè un montenegrino ha portato in vantaggio a'Maggica(già nel nome sono burini) che è virtualmente campione d'Italia.
Domenica 16 maggio, ore 16.15 circa, 10 milioni di italiani, diversi da quelli di prima, esultano, perchè il Principe ha segnato di nuovo, e già iniziano i festeggiamenti per lo Scudetto numero 18.
Domenica 16 maggio, ore 15.40, ore 16.10, ore 16.50, ecco gli unici momenti in cui la gente come noi ha esultato: il primo e l'ultimo sono i riferimenti dei gol di Stellini e Rivas, sigilli di una partita che non aveva molto da dire ai fini del campionato(già, noi non ci giochiamo l'Europa, nè lo Scudetto, eppure semb dà stam..) ma che ha chiuso in bellezza quello che è stato forse il migliore campionato in serie A della nostra storia(e stanno ancora quelli che criticano), il secondo è un omaggio ad una tifoseria e ad una città che con la mia ha molte cose in comune, e che grazie ad un Pazzo ora si gode l'Europa vera, quella che forse noi non vedremo mai visto il presidente che abbiamo.
Ok, l'Inter ha vinto lo scudetto, ora sono secondi nella classifica di tutti i tempi, e allora??? Se qualcuno mi proponesse un cambio, lo scudetto dell'Inter per il decimo posto del mio Amore, non credo che potrei mai accettare. Preferisco il decimo posto, perchè i ragazzi in campo se lo sono sudato davvero, dal primo all'ultimo punto(cinquanta tondi tondi...più di Fiorentina, Lazio, Udinese e compagnia bella), dal capitano all'ultima delle riserve(sapete a chi mi riferisco, quello con il 99 che non ha segnato nemmeno un gol), e perchè i ragazzi sugli spalti hanno dimostrato domenica dopo domenica di essere ovunque padroni in Italia, e di meritare una squadra all'altezza di una Curva che lotta e butta il sangue, e per cosa???SOLO PER LA MAGLIA, quella che i nostri giocatori onorano e sono fieri di portare addosso, mentre gli altri la buttano per terra dopo aver vinto una delle partite più difficili(si, Mario, ce l'ho con te...) oppure la infangano calciando le caviglie degli avversari solo perchè si sentono frustrati a non vincere mai un cazzo(qui ce l'ho con il Re dei burini), oppure continuando ad applaudire sarcasticamente i tuoi tifosi anche dopo che su 20 partite ne hai giocate male 25(un francese con le strisce nere e bianche come quelle pedonali). Non voglio continuare a fare il tifoso di parte, gli interisti hanno un capitano che è un esempio di professionalità da 15 anni e non accenna a calare, i romanisti hanno un centrocampista con due martelli al posto dei polpacci, gli juventini....beh, gli juventini si salvano con un portiere mezzo rotto che fa scommesse sul risultato della sua squadra, ma tant'è.





Tifare non vuol dire solo esultare quando il tuo portiere para un rigore o l'attaccante la butta dentro in fuorigioco...tifare vuol dire portare con sè l'orgoglio di una città, di una squadra, di undici ragazzi che giocano e di altre migliaia che guardano(e urlano, e saltano, e cantano, e si stancano) e sinceramente farlo per una squadra lontana è troppo facile, ci si siede in poltrona, si aspettano novanta minuti, e alla fine si sorride se si è vinto, o si fa finta di essere tristi se si è perso(so quello che dico, io ci sono passato e un po' me ne vergogno).
Non voglio intromettermi nel discorso "We l chin d merd" che imperversa nella mia città da un po', tanto sono SLSC...però a tutti voi che tifate intermilanromajuve voglio dire una cosa....non sapete proprio che cosa vi perdete...NON TIFO PER GLI SQUADRONI IO TIFO TE

martedì 11 maggio 2010

La mia fanciulla col sorriso

C'era una volta, non molto tempo fa, meno di quanto si possa pensare, una città, chiamata VivaLaVida. Era una bella città, anche se piccola, dove ti potevi fidare delle persone che ti stavano accanto, e nel suo piccolo era divertente: c'erano discoteche, c'erano bar, c'era il mare, c'erano un paio di quod con la bandiera dell'Italia, qualche ultras e un paio di fuori di testa(a volte le due caratteristiche combinavano).
In questo paese c'erano cinque fanciulle. Si erano incontrate quasi casualmente in un passato che forse nemmeno loro ricordavano, e arrivarono a conoscersi molto a fondo. Si conoscevano così a fondo da essere quasi automatizzate nei ritmi e negli orari, così a fondo da riuscire a non staccarsi mai, a non lasciarsi sommergere dalla propria vita. E non c'era niente da fare, nemmeno gli uragani, o le discussioni molto accese che dir si voglia, le dividevano. E non ci riuscivano nemmeno i cavalieri, nonostante una di loro fosse caduta dal cavallo del suo cavaliere e si fosse rotta una gamba, nonostante molti dei cavalieri che conoscevano fossero dei veri idioti che affollavano la loro vita. Ognuna di loro era particolare per qualcosa, per esempio una era molto saccente, un'altra era permalosa e così via. Una di loro era sempre serena, sempre, e aveva uno splendido sorriso sempre spalmato sul viso. Ovviamente nei momenti davvero di letame che le regalava la vita lo perdeva, ma era sempre una cosa temporanea, il sorriso ogni volta tornava, sempre più splendente. Una volta, però, quel sorriso non tornò...lei era andata a dormire, come ogni notte, e si svegliò la mattina, si guardò allo specchio e il sorriso non c'era più. E lei si dannava davvero molto per ritrovarlo, perchè proprio non riusciva a capire il motivo che glielo aveva fatto sparire, e lo cercò dappertutto, ovunque, e non lo trovò, nemmeno nella sua borsetta preferita dove di regola avrebbe dovuto trovarlo, visto che le donne la usano per tenerci le loro fonti di potere. Ma niente, non lo trovò nella borsa nè lo trovò altrove, e proprio non si dava pace. Certe volte il sorriso tornava, spesso quando le altre quattro fanciulle erano con lei, ma era troppo veloce, e scappava via subito. Questa cosa si ripetè spesso, e ogni volta il sorriso scappava. La fanciulla capì che doveva aspettare solo che si fermasse, e iniziò fermamente a credere che si sarebbe fermato. Certe volte, quando vuoi qualcosa e non ci riesci, e ci provi con tutte le tue forze e continua a non andare, e ti intestardisci proprio tanto, roba che ti venderesti tua nonna e faresti un patto con il diavolo, e le cose continuano a non andare come vorresti, forse devi solo credere che tutto andrà bene, e sperare per il meglio. La speranza è una cosa strana, certe volti ti affidi a lei e ti delude lasciandoti quello strano amaro in bocca, tipo una retrocessione o un presidente che continua a deluderti ancora da 30 anni, ma certe altre volte è meglio di niente, e certe altre volte non potrebbe andare peggio. Quella fanciulla iniziò a sperare, e il sorriso certe volte si fermò un po' più a lungo. Le sue fidate amiche restarono con lei, e piano piano tanto grande era la loro condivisione di neuroni(non che fossero molti i neuroni, solo che li sapevano usare bene) che venne un sorriso meraviglioso a tutte e 5, per quanto riuscivano a condizionarsi a vicenda. E quella fanciulla capì che per quanto quel sorriso poteva sparire, sarebbe sempre tornato a farle compagnia.
Ovviamente, come in ogni favola, vissero tutti felici e contenti...



P.S. intromissione dell'ultras...Come sempre a inizio stagione, NON CI ATTREZZI MAI LO SQUADRONE, e te ne esci a metà campionato, con la scusa del calciomercato, non hai soldi non sai programmare, LA POLTRONA NON LA VUOI LASCIARE, la politica so' cazzi tuoi, TANTO LEI LA SOSTENIAMO NOI...una poesia colorata di granata, come al solito, ma mi piace pensare che si possa rivestire anche di biancorosso...

mercoledì 5 maggio 2010

I miei pensieri in libertà...

Ho deciso che oggi, 4 maggio 2010, un giorno come tanti, tirerò fuori alcune delle cose che penso, senza un filo logico, senza un argomento preciso, proprio come me...

  • Amavo la pioggia perchè non la vedevo mai....Ora la odio
  • Senza Bari non riesco a vivere
  • Perchè non vengo mai bene in foto????Se qualcuno ha una spiegazione che non faccia riferimento alla mia faccia di merda si faccia avanti
  • Loneliness is a bitch
  • Provo rifiuto per tutti i "ti amo, tesoro, amo, dolcezza, ti adoro, sei la mia vita, non lasciamoci mai" e tutte le altre baggianate tra fidanzati
  • Provo anche un po' di invidia per tutte queste cose, perchè vorrei almeno avere la possibilità di dirle o di non dirle
  • Le persone di cui mi fido davvero si contano sulle dita di una mano...e non servono nemmeno tutte le dita
  • 14 febbraio 2009, Livorno-Bari 1-1....chi c'era sa!!!!
  • 9 maggio 2009 Piacenza-Bari 2-2....il risultato non conta
  • E tanto già lo so, sempre con te sarò...
  • Sono un drogato di serie tv...le vedo e le rivedo continuamente...le so a memoria
  • Scudetto crea dipendenza, è inutile negarlo...
  • Ho vent'anni e non ho combinato ancora nulla della mia vita...spero di non dover scrivere la stessa frase quando ne avrò trenta
  • Darei tutto quello che ho per le seguenti cose: un amore vero, il Bari in Champions League, la conseguente trasferta contro l'Ajax, la felicità di tutte le persone a cui voglio bene
  • Se vincessi al SuperEnalotto comprerei un palazzo e ci porterei a vivere tutti i miei migliori amici...tutto spesato...
  • Ah, dimenticavo, prima comprerei il Bari...
  • Sento di aver sacrificato gran parte della mia salute(fisica e mentale) per cose e persone che non l'hanno ricambiata e non se ne sono nemmeno accorti
  • Mi piacerebbe sputare sul riporto di silvio
  • Un giorno o l'altro vorrei andare via...ma sono un codardo...e non lo farò mai...
  • Se parlassi apertamente con i miei genitori risolverei la metà dei miei problemi...
  • ...se lo facessi con i miei amici risolverei l'altra metà
  • ODIO IL MONDO, è inutile negarlo
  • Adoro viaggiare...mi piace proprio l'idea del lasciarsi qualcosa alle spalle
  • Se potessi, vorrei lasciarmi alle spalle gran parte dei miei 20 anni...salverei qualche amico, qualche gita, qualche trasferta...il resto fa volume
  • Cambiare è possibile?? Spero di si...ma credo proprio di no
  • Odio il modo in cui scrivo...mi sembra infantile e banale
  • Non voglio rassicurazioni su tutte le cose schifose che ho scritto
  • Ho scritto questa cosa per autoilludermi che nessuno caghi questo blog solo per la mia richiesta
  • La serata perfetta??? Basta una xbox 360, un paio di buoni amici e qualche incentivo...
  • In questo momento vorrei andare al mare, più di ogni altra cosa...non resisto più
  • Per la seconda volta nella mia vita salterò la festa di San Nicola...spero che mi perdoni visto che devo andare in trasferta ad Udine...solo per quei maginfici colori
  • Mio nonno mi ha insegnato tutto quello che so...e devo ringraziarlo...
  • Mi annoio a morte...mi capita molto spesso a dire il vero...dovrei trovarmi qualcosa da fare...
  • Esistono tre tipi di persone: le persone calamita, le persone di metallo e le persone di plastica. Le persone calamita sono quelle che, senza sforzarsi troppo, riescono sempre ad essere al centro dell'attenzione, ad ottenere su di se tutto il rispetto e l'ammirazione degli altri. Le persone di metallo sono quelli che credono di essere forti, ma alla fine vengono attratti fatalmente dalle persone calamita. Le persone di plastica invece sono indipendenti, non hanno legami con gli altri perchè le calamite e il metallo non riescono ad attrarle. Le persone di plastica sono le peggiori, perchè nella loro indipendenza non si rendono conto di essere sole. Io sono una persona di plastica. Non è difficile manipolarmi.
  • La vita è come una partita di poker: si studiano gli avversari, si studiano le proprie carte e si decide la mossa giusta...
  • Se non fossi un codardo nato mi sarebbe piaciuto fare il dottore...mi piace essere di aiuto agli altri...forse è la cosa in cui riesco meglio
  • Mi è sempre piaciuto rivedermi in altre persone...amici, persone più grandi, sportivi, personaggi della tv...forse è il caso che inizi a seguire me stesso
  • Avrei voluto avere un fratello maggiore che mi insegnasse come stare al mondo
  • A mio fratello piccolo sono riuscito ad insegnare solo una cosa, ma è una delle più importanti...:D
  • Certe volte mi bastano 9 fermate della metro gialla per cambiarmi la giornata in positivo
  • Non so più che altro scrivere, ma mi sforzerò ancora un po'
  • Odio il giorno, amo la notte...
  • Sono arrivato ad una conclusione, in tutti i miei ragionamenti contorti: LA GENTE STA MALE...so che non è un granché, ma fa lo stesso...
  • E' l'una di notte...e tutto va bene
  • Nella prossima vita farò in modo di rinascere bradipo, sempre a poltrire e nessuno che ti caca il cazzo ogni minuto...
  • Certe volte mi aspetto alcune cose dalla gente, e non le ricevo...
  • Il problema è che non capisco mai se sbaglio io ad aspettarmele o le persone a non rendersene conto
  • Domenica sarò a Udine per l'ultima(speriamo di no) trasferta da Ultras Liberi...e me la godrò davvero...
  • Voglio vivere in una casa fatta a casa...dove ospitare la gente a cena, dove organizzare festoni, dove bere con gli amici fino a svenire sul pavimento...
  • L'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re...me lo ripetevano sempre...mi hanno condizionato
  • Voglio un mondo comico, voglio un mondo che faccia ridere
  • Se Dio esiste davvero, credo che vorrei almeno creparlo di mazzate, perchè l'ha fatta sporca
  • Mia nonna mi ucciderà per questa cosa che ho detto
  • Odio la mediocrità...le cose si fanno bene...o non si fanno proprio...
  • E' strano che dica così dopo aver scritto un mare di stronzate, ma tant'è, sono incoerente e me ne vanto
  • Quelli del sud hanno proprio un altro passo...
  • Non dimentichiamolo....LECCE MERDA



Ringrazio chiunque abbia letto fino alla fine...

lunedì 3 maggio 2010

La mia religione

Tutto inizia, ovviamente, con un Qualcosa che non si può conoscere e non si può comprendere, un Qualcosa in cui bisogna credere, e basta. Questo Qualcosa, attraverso le scritture, aveva rassicurato il suo popolo che l'avrebbe portato alla salvezza, prima o poi, e che sarebbe sceso sulla terra una prima volta, e poi ne sarebbe sceso una seconda, finalmente, per condurre i giusti e i buoni alla salvezza, e condannare gli empi. E così il suo popolo credette in lui, fortemente, anche quando persone più ricche, di altri popoli e religioni, resero quel popolo schiavo e lo deportarono. Quel popolo subì atrocità mostruose, dovette faticare e lavorare per altre persone, ma non perse mai la fede. Un uomo di quel popolo raccontava che la venuta del Messia era imminente, e che presto il popolo sarebbe stato libero e che sarebbe tornato nella propria terra. E poi, quell'Uomo scese sulla terra e governò il suo popolo che sapeva, ormai, di essere arrivato alla salvezza. Il Messia fu combattuto a lungo, sopratutto da un altro mezz'uomo che proprio non lo sopportava e che lo sconfisse, ma questo non bastò a fargli perdere di vista la sua missione sulla terra, e cioè di distruggere le catene, di condannare l'empietà, di innalzare i giusti e spedire i miscredenti tra le fiamme.
La conoscete??? Temo di si, ma temo anche che non stiamo parlando della stessa cosa.
Perchè quel Qualcosa di cui parlo non è affatto the artist formerly known as Dio, per niente, si chiama Jah Rastafari, e se ne frega se lo preghi una o sette o ventidue volte al giorno, l'unica cosa che gli interessa è che tu abbia rispetto degli altri popoli e delle altre religioni, che tu rispetti l'uguaglianza dei diritti per tutte le sue creature, che tu risolva pacificamente tutte le dispute e i litigi.
Quel popolo, beh, non sono gli Ebrei, i figli di Salomone, che hanno subito delle cose terribili, ma i neri, che invece cose mostruose continuano a subirle dopo essere stati schiavi per secoli e secoli, mentre adesso quegli altri contano i miliardi che hanno in tasca (chissà, forse dopo le atrocità subite il loro Dio è sceso per davvero a dar loro la salvezza...). L'uomo che predica non è Giovanni il Battista, ma si chiamava Marcus Garvey, e non digiunava, e non battezzava la gente, ma più semplicemente parlava ai ricchi dei problemi dei poveri, e forse è per questo che nessuno se l'è cagato.
In quanto al Messia,beh, lui era un certo Tafari Makonnen, diventato poi Ras Tafari e in seguito Hailè Selassiè I, e il mezz'uomo che lo ha combattuto e sconfitto(solo in guerra, sia chiaro, guerra dal mezz'uomo voluta e quasi imposta) non era un mezz'uomo solo perchè era un uomo inutile, ma anche perchè era molto basso, e questa cosa lo metteva molto a disagio(notate somiglianze con qualcuno che purtroppo è ancora vivo??? Si, anche io...).
Ora, proviamo a dare uno sguardo al retaggio di queste due religioni: i seguaci della prima, per quanto il loro Dio abbia provato a spiegare loro che siamo tutti uguali, continuano a lamentarsi delle altre persone a causa del colore della loro pelle, della loro religione, dei loro usi, delle loro tradizioni; il popolo della seconda invece conosce l'uguaglianza, predica la non-interferenza e ripudia la guerra e la violenza per risolvere conflitti e dispute, dal litigio tra vicini di casa alla guerra mondiale. Fa ridere dirlo quando un americano poco tempo fa invase un paese asiatico in God's name e quando un tedesco, un po' più di tempo fa, scatenò un conflitto mondiale perchè era intimorito dalle risorse di un popolo che non gli aveva nemmeno fatto nulla e lo distrusse.
I seguaci della prima sono quasi costretti a seguire delle regole assurde, che spesso violano senza nemmeno accorgesene. Il popolo della seconda invece vive la cosa in tranquillità, i consigli di vita che ci ha lasciato il Grande Jah sono facoltativi, e in più mi dicono solo cosa dovrei fare dei miei capelli, o cosa dovrei o non dovrei mangiare, di certo lui non si è sognato mai di dire che non si può fare sesso prima del matrimonio, che non si può abortire e roba del genere. I nemici dei primi sono quelli che non credono, che non accettano come vangelo la parola del Signore e tutti i suoi comandamenti, l'unica nemica dei secondi è una città, quella Babilonia che tanto odiamo, la culla del lusso e dell'apparenza, e non è il Dio a combatterla, ma i suoi stessi seguaci che la allontanano da sè, invece di aspettare in silenzio per tutta la vita attendendo che sia Dio a punirli per i loro peccati.
Anche il modo in cui dovrebbe finire il mondo secondo i primi non mi convince per niente...Fiamme per i campi, la terra che si muove, e poi scende Lui dall'alto dei cieli, e in stile Grande Fratello prende il suo foglio e parte: "Allora, tu un giorno hai detto , VAI ALL'INFERNO e sarai condannato alle pene più atroci...Tu, invece, andavi ogni domenica in chiesa, e non fa niente se hai rubato tanti soldi alla povera gente o se tradisci tua moglie con una amica minorenne di tua figlia, TU VINCI IL PARADISO"............ma andiamo......
E' che proprio l'idea di base dei secondi mi colpisce. Vivono in tranquillità e si fanno i cazzi propri, e la loro società garantisce loro la libertà e il rispetto reciproco. Non hanno bisogno di andare a dire chiacchiere in un luogo di culto esentasse, per loro il rapporto con Dio è una cosa personale, e sopratutto interiore, e ognuno è CAZZO LIBERO di viverselo come gli pare, che sia con una dieta vegetariana, o con i dreadlock, perchè tanto a Jah importa come hai vissuto e quanto lo hai seguito veramente, non quanto FAI VEDERE DI SEGUIRLO. E io sinceramente non amo far finta, quindi se onoro la domenica lo faccio solo perchè è il giorno del PALLONE, non del Signore, e visto che Jah non mi ha mai chiesto di dedicargli un giorno della mia settimana preferisco lui.
Se poi ci aggiungete il mio sconfinato amore per i più deboli e il mio parteggiare sempre per loro, non sarà difficile arrivare alla mia preferenza. Io seguo Jah, perchè lui sta con i più deboli e con i poveri(nessuno si dimentichi che nel Medioevo e anche dopo il papa, colui il quale dovrebbe essere il primo seguace dei cristiani-primo seguace, non leader- concedeva il perdono ai peccatori dietro un lauto compenso) e salva chi ha sofferto veramente.



Credo che se qualcuno potrà chiamarmi eretico, empio o altre cose del genere. Confidando nel fatto che pochissime persone leggono questo blog, mi rimetto comunque al nome del grande Re Selassiè quindi, se volete, chiamatemi pure empio ed eretico, perchè probabilmente è vero.
Jah bless ya...fire Babylon...